da: la Repubblica
Sperare che Grillo conceda uno spiraglio
d´intesa, o anche solo di ascolto, a qualunque forma politica che non sia
quella da lui creata e controllata, è pura illusione (lo dico da illuso
conclamato, primo firmatario di un appello in favore di un governo di cambiamento
rivolto anche a lui e ai suoi). La sua forza sta nell´isolamento, nel potere di
veto e di distruzione, nella “superiorità” anche logistica che i suoi deputati
e senatori hanno scelto in Parlamento. Mai mischiarsi, mai confondersi, mai
abbassarsi allo stesso livello degli altri, massa indistinta di contaminati.
Anche perché confrontandosi – cioè mettendosi sullo stesso piano degli altri –
si rischia di vivere la stessa esperienza vissuta dal Capo in persona parlando
faccia a faccia con Napolitano. Insolentito da lontano, il vecchio uomo di
Stato non gli è dispiaciuto da vicino. Basta così poco – basta la realtà – a
mutare il disprezzo in curiosità. Allo stesso modo, fino a che se ne rimane nel
suo e tra i suoi, Grillo può comodamente definire “padri puttanieri” anche
persone alle quali, faccia a faccia, probabilmente non oserebbe dirlo.
Rischierebbe un ceffone in pieno viso, come può capitare quando si offende così
orribilmente un essere umano in carne e ossa. Fatta da lontano, la politica è a
rischio zero.
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