da: la Repubblica
Il
governo sblocca 40 miliardi per saldare i debiti della PA
L'esecutivo
annuncia che una prima trance da 20 miliardi sarà disponibile nella seconda
metà del 2013, l'altra arriverà l'anno prossimo. Il presidente del Senato,
Pietro Grasso, assicura un corsia preferenziale al decreto
Lo 0,5% di deficit
pubblico in più per pagare i debiti della Pubblica amministrazione. Così il
governo sbloccherà 20 miliardi di euro nella seconda metà del 2013 e altri 20
miliardi l'anno prossimo. Un conto da 40 miliardi di euro che lo Stato più
pagare perché "la disciplina di bilancio paga, è penosa, faticosa, ma
rende" ha detto il presidente uscente del consiglio Mario Monti,
sottolineando che "la disciplina di bilancio ha poi un risvolto benefico
anche per l'economia reale. Dà dei risultati non solo perché non si violano le
norme europee, ma perché si arriva al punto in cui ci si può permettere di
prendere provvedimenti e vederseli autorizzare dall'Ue che permettono di
allargare alquanto i cordoni della borsa del bilancio pubblico".
L'annuncio arrivato al termine del consiglio dei ministri accoglie le richieste degli industriali guidati da Giorgio Squinzi e segue l'apertura della Commissione Ue all'utilizzo dei fondi pubblici per saldare i debiti nei confronti delle imprese. Le misure che il Governo intende adottare sono finalizzate all'immissione di liquidità nel sistema economico e interesseranno le Amministrazioni centrali, gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale. Immediata la sponda del Parlamento con il presidente del Senato Pietro Grasso che al termine dell'incontro con
L'annuncio arrivato al termine del consiglio dei ministri accoglie le richieste degli industriali guidati da Giorgio Squinzi e segue l'apertura della Commissione Ue all'utilizzo dei fondi pubblici per saldare i debiti nei confronti delle imprese. Le misure che il Governo intende adottare sono finalizzate all'immissione di liquidità nel sistema economico e interesseranno le Amministrazioni centrali, gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale. Immediata la sponda del Parlamento con il presidente del Senato Pietro Grasso che al termine dell'incontro con
la delegazione dell'Anci guidata da Graziano Delrio dice
di essere pronto a tutto per "far funzionare il Parlamento" in modo
che l'iter legislativo venga completato rapidamente. Proprio i mattinata i il
sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, aveva annunciato che "tutti i
Comuni da Nord a Sud" erano pronti a "sforare il Patto di stabilità
se il Governo tra oggi e domani non sbloccherà i fondi" dopo che ieri la
provincia di Nuoro - tra le altre - aveva annunciato di aver finito la
liquidità.
E, intanto, la Commissione europea ha ribadito di essere in attesa del piano italano
"per il pagamento dei debiti pregressi e le stime aggiornate sul loro
ammontare complessivo". I pagamenti degli arretrati - ha aggiunto il vice
presidente Antonio Tajani - possono essere fatti rapidamente "senza
violare il Patto di stabilità: la presentazione del piano è particolarmente
urgente ed essenziale per garantire alle imprese di far fronte alla crisi,
evitare fallimenti e licenziamenti, ridare liquidità e accesso al
credito".
A seguito dell'annuncio, il ministro del Tesoro, Vittorio Grilli, ha comunicato
le nuove stime per il 2013 a cominciare dal deficit che viene rivisto dal
Governo al 2,4% (più uno 0,5% aggiuntivo per accelerare il pagamento delle
spese della P.a.) e quindi al 2,9%: "La nostra proposta - ha proseguito
Grilli - è di aumentare il nostro debito potenziale di 20 miliardi per ciascun
anno, nel 2013 e nel 2014, per creare la disponibilità di cassa per
pagare" le spese. Uno sforzo giustificato anche dall'obiettivo di tornare
a crescere dal 2014 con l'obiettivo di recuperare l'1,3%, mentre quest'anno il
Pil calerà dell'1,3% (0,2% la precedente stima. Nel 2012 il calo è stato del
2,4 per cento).
"Le decisioni assunte oggi dal Consiglio dei Ministri vanno nella
direzione giusta, volte a ridare un pò di fiducia". Ma rappresentano
"un primo passo e vanno finalizzate in tempi rapidi". Lo ha detto il
Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: "è da un pò di tempo che
stiamo vivendo col morale sotto i tacchi".
Polemico, invece, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio e Rete Imprese
Italia: "Assistiamo ora all'ennesimo rinvio, di fatto, e senza individuare
soluzioni immediatamente operative. Ogni giorno che passa molte imprese
chiudono perchè lo stato non onora i suoi debiti e questo è
inaccettabile".
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