martedì 26 marzo 2013

Travaglio-Pietro Grasso: il presidente del Senato ieri sera a Piazzapulita



Pietro Grasso a Piazzapulita dopo le accuse di Travaglio: ma un ordine di arresto si sa prima?

'Ma l'arresto si fa forse via e-mail? Che si sappia prima ancora che ci sia l'ordine d'arresto...Può essere un dato infondato o una previsione" ha detto Grasso "meravigliato che sulle agenzie ci sia questa notizia". Lo dice il presidente del Senato Pietro Grasso, ospite di "Piazzapulita", su La7, rispondendo a Corrado Formigli che gli chiede se la condanna di Marcello Dell'Utri a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa la ritenga una sua vittoria, come ex procuratore capo di Palermo. "Una condanna di un imputato - dice Grasso- un magistrato non la puo' considerare una vittoria o una sconfitta. Quello che deve fare riflettere e' che le indagini sono iniziate nel '94 e ancora non si ha una risposta definitiva della giustizia, e' un fatto drammatico per il Paese".
Pietro Grasso è ospite di "Piazzapulita", su La7, dopo le critiche che gli ha rivolto Marco Travaglio a "Servizio Pubblico" e la sua richiesta di confronto con il giornalista. Travaglio, invitato in trasmissione da Formigli, ha scelto di non partecipare alla serata.
Questi i punti su cui ha insistito l'ex procuratore nazionale antimafia.

Non temo il confronto con Travaglio
"Una persona come me, che ha la coscienza pulita, cosa può temere? Parecchie persone mi hanno chiesto perchè ho telefonato in trasmissione, perchè ho chiesto un confronto tv. Ma la vita è sempre un momento di confronto.
Io nell'insediarmi al Senato ho parlato di casa trasparente, e la mia nuova funzione istituzionale veniva sporcata, opacizzata da queste parole che è difficile contrastare nella loro genericità".
"Sentendo le parole di Travaglio ho capito che quello era l'inizio di qualcosa che sarebbe continuato - ha spiegato Grasso -.
“Venivano strumentalizzate cose passate della mia carriera per attaccare il presidente del Senato, utilizzando tutto quello che da una vita mi sono sentito contestare. Io non ho mai reagito perché ho sempre voluto tenere unita la magistratura. Per me era quasi doveroso sopportare tutto senza reagire, non ho mai minacciato una querela, ma una cosa è la libertà di critica, un'altra è una comunicazione che non informa e sporca soltanto".

Non consento che si faccia a pezzi la mia storia
"L'operazione di qualcuno che estrapola pezzi della tua storia facendola a pezzi e rendendola opaca non può essere consentita".

In procura a Palermo non veleni ma dialettica
"La mafia ha le sue relazioni e collusioni con la politica. Non si puo' indagare sulla mafia senza imbattersi nella politica. Il problema e' come si indaga su questo rapporto". "Falcone diceva che per essere credibili forse bisogna morire, qualcuno gli contestava di essere rimasto vivo...", ha sottolineato l'ex procuratore nazionale antimafia ed ex procuratore capo di Palermo. "Non si possono estrapolare fatti singoli per sporcare la credibilita' di una persona - ha proseguito Grasso -.
Nella Procura di Palermo si diceva ci fossero veleni, ma in realta' c'era una dialettica interna sulle indagini.
Mi e' stato contestato di aver archiviato l'indagine su Schifani, ma dagli atti si puo' vedere che un'indagine sulla stessa persona era stata archiviata anche da Caselli, cosi' come e' avvenuto nel 2012".

Mai fatto querele, ma no al fango
"Non ho mai minacciato querele, la libertà di cronaca deve essere libera, ma un'altra cosa è una comunicazione che sporca e basta senza fare informazione". 
"Io sono pronto alle critiche, sui fatti e sui comportamenti, ma nel momento in cui si fa una battuta sprezzante dicendo 'non si possono sempre avere i violini...'"

Condanna Dell'Utri
"Una condanna di un imputato un magistrato non la puo' considerare una vittoria o una sconfitta. Quello che deve fare riflettere è che le indagini sono iniziate nel '94 e ancora non si ha una risposta definitiva della giustizia, e' un fatto drammatico per il Paese".

Arresto di Dell'Utri
"Io non credo che Dell'Utri scappi ma è precauzione elementare" non diffondere prima la notizie di una richiesta di arresto, ha detto il presidente del Senato. 
'Ma l'arresto si fa forse via e-mail? Che si sappia prima ancora che ci sia l'ordine d'arresto...Può essere un dato infondato o una previsione" ha detto Grasso "meravigliato che sulle agenzie ci sia questa notizia".

Non firmai l'appello al processo Andreotti perchè testimone
"Io ero stato testimone in quel processo. Ero stato sentito in istruttoria proprio da Scarpinato ed essendo diventato testimone la mia firma sull'appello avrebbe impedito la chiamata come testimone nel successivo grado di giudizio" ha detto Grasso spiegando perchè non firmò l'appello per il processo Andreotti, una delle accuse che gli ha mosso Marco Travaglio.
"E' solo per questo che ho deciso di non firmare - insiste Grasso - e comunque andai con i colleghi di Palermo e misi la mia faccia su questa sentenza".

Fu Csm a decidere 8 anni per pm aggiunti in antimafia
"A tagliarli fuori è stato il Csm quando ha stabilito che i magistrati in antimafia, aggiunti, dopo 8 anni avrebbero dovuto lasciare l'incarico. Io andai a perorare la loro causa chiedendo la proroga almeno fino a 10 anni. Ma il Csm fece una delibera inderogabile e non ci fu niente da fare" ha detto Grasso a proposito di un'altra accusa che gli ha mosso Marco Travaglio, sul rapporto tra lui, quando era capo della Procura, e i procuratori aggiunti.
"La sostituzione di Scarpinato, Lo Forte e Pignatone è avvenuta per una passaggio necessario - aggiunge Grasso - ma loro continuavano a partecipare a tutte le riunioni dell'Antimafia". "Era necessario per me continuare ad avere la loro esperienza", osserva il presidente del Senato ex capo dell'Antimafia.

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