da: Rockol di di Pop Topoi
Non volevo parlare di Marco Mengoni come del vincitore di un talent. Non volevo
neanche scriverla, quella parola, che continua a dividere e che non è stata
ancora del tutto assimilata nel panorama italiano. Per Marco Mengoni è
un'etichetta riduttiva perché X Factor l'ha vinto quattro anni fa e nel
frattempo ci sono stati un primo e un terzo posto a Sanremo, un MTV award e
infinite occasioni in cui ha dimostrato di essere un interprete da apprezzare e
rispettare. Tuttavia, #PRONTOACORRERE
suona come il disco di un talent, nell'accezione meno lusinghiera del termine.
Il problema dell'identità (o della
collocazione discografica, per usare una definizione tanto di moda qualche
edizione di X Factor fa) sembrava averlo risolto. Dopo l'inevitabile ballatona
da vincitore "Dove si vola", Marco aveva presentato un buon brano
rock al festival e "Solo 2.0",
un ottimo primo LP: eccentrico,
aggressivo e senza singoli facili. Ma se quello era un disco per spiazzare,
"#PRONTOACORRERE" vuole accontentare
– e ci riuscirà senza problemi.
Purtroppo quell'identità che Marco si era guadagnato scompare tra i tanti, troppi nomi che firmano i brani, ed è curioso
notare come i più tiepidi siano
stati prestati da mercenari
internazionali. Mark Owen scrive il pezzo del titolo, mentre altri inglesi
e americani con alle spalle diversi multiplatino per grandi popstar portano "Non
passerai", "Evitiamoci", "La vita non ascolta" e
"I got the fear". Nessuno di
questi merita la voce di Mengoni e i loro autori
sembrano chiamati più per
arricchire la cartella stampa che il contenuto dell'album. Tralasciando quindi
quella sciocchezza firmata
Nannini/Pacifico, è chiaro che non serva andare a Los Angeles per trovare
belle canzoni. "L'essenziale"
dell'onnipresente Casalino è già materiale di studio nella categoria delle
ballate sanremesi (e continua a crescere
dopo ogni ascolto), mentre Cremonini
e il Fossati post-ritiro firmano,
rispettivamente, le ottime "La
valle dei re" e "Spari nel
deserto" – di gran lunga i brani
più suggestivi e interessanti del disco.
Malgrado la varietà delle collaborazioni e
dei generi (con addirittura una concessione dance in "Una parola"),
l'album è tenuto insieme con coerenza e abilità da Michele Canova: l'eccellenza nel campo della produzione italiana.
Ma se Canova, al suo meglio, sa rendere radiofonico
qualsiasi genere senza seppellire la
personalità dell'artista (l'electro di Jovanotti, l'R&B di Tiziano Ferro,
il rap di Baby K), in #PRONTOACORRERE ha lo stesso effetto che ha Morbioli sui video italiani: è tutto
così curato e patinato che il protagonista passa in secondo piano. Ed ecco perché viene da definirlo il disco di
un talent: è una bella compilation senza sbavature, ma quel Mengoni che cantava
"Psychokiller", che nei live eseguiva un medley Motown di dieci
minuti, che chiudeva un album con un bolero e una traccia fantasma degna di
Moby purtroppo non si trova più. Forse ritornerà, forse deve prima soddisfare
il grande pubblico con una veste più semplice e tradizionale per potere poi
spiazzare di nuovo. Del resto, il tempo non gli manca.
TRACKLIST:
"L'essenziale"
"Non me ne accorgo"
"Non
passerai"
"Un'altra
botta"
"La
vita non ascolta"
"Pronto
a correre"
"Bellissimo"
"La valle dei re"
"La valle dei re"
"I
got the fear"
"Avessi
un altro modo"
"Evitiamoci
(la soluzione)"
"20
sigarette"
"Spari
nel deserto"
"Una
parola"
"Natale
senza regali"
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