giovedì 28 marzo 2013

La7 di Cairo: piano industriale a giugno, riduzione costi e cambi di palinsesto


La7 è stata recentemente acquistata da Cairo editore che a giugno presenterà il piano industriale.
Come in ogni piano che si rispetti – soprattutto se i conti sono in rosso – si parte dalla riduzione dei costi. I vertici di La7 hanno già cancellato alcuni programmi con un risparmio complessivo, per quest’anno, di 20-25 milioni di euro.
La spending review di Cairo non toccherà i programmi che sono la colonna vertebrale di La7: il tg di Mentana, ‘Servizio Pubblico’. Né sono previsti tagli al personale, anche perché, tra le intenzioni del nuovo proprietario ci sarebbe quella di una possibile terza rete.
Un piano industriale efficace non può limitarsi alla riduzione dei rami secchi, ma, deve anche presentare proposte d’investimento sul prodotto. Trattandosi di tv, l’oggetto è il palinsesto con annessa raccolta pubblicitaria.

Pare che Cairo stia pensando di apportare alcuni cambiamenti. Che potrebbero coinvolgere, tra gli altri, due  volti giornalistici del mattino: Tiziana Panella e Myrta Merlino. La prima conduce ‘Coffee Break’, la seconda ‘L’aria che tira – Noi e l’economia’. Per loro è possibile uno spostamento al pomeriggio o, perché no, in prima serata.
Lo spostamento in prima serata mi sembra, francamente, inappropriato. La7 già copre questo spazio con informazione puntuale, di approfondimento e con speciali.
Fatte le verifiche di dettaglio sui dati d’ascolto e individuato il tipo di consumatore/telespettatore, si potrebbe scoprire che lo spazio pomeridiano – nelle altre reti generaliste occupato da soap opera viventi o cronaca e gossip – potrebbe essere la collocazione migliore per un tipo d’informazione che manca nelle principali reti tv e si trova più facilmente nelle piccole tv private. Né cronaca, né gossip, ma un approfondimento chiaro e di breve durata al servizio dello spettatore.

Le discussioni sui “massimi sistemi” rimangono invece piazzate in prima e seconda serata. Caso mai….certe sinergie di rete richiederebbero qualche apparizione nei programmi di prima serata delle facce mattutine e pomeridiane.

Stessa logica potrebbe funzionare per il pre-serale. Rai1 e Canale 5 stanno sui quiz. Il pubblico che ha tempo per sedersi e vedere la tv ha bisogno di un certo tipo d’informazione/approfondimento ma anche di relax. Chi fa zapping o guarda distrattamente ha bisogno di argomenti che trattengano l’attenzione ma che non siano impegnativi. Mi pare l’aspetto più difficile da gestire per La7 ma che potrebbe convogliare nuovi spettatori.
Non ultimo: avere più reti può anche voler dire: palinsesti mobili. Ciò che non riesco a vedere su La7 lo becco su altra rete in altro orario.


Comunque sia, è ovvio che l’esigenza – considerando l’andamento dei conti di bilancio di La7 – è valutare il potenziale pubblicitario rispetto alla proposta di programmi. Il che comporta non solo spostamenti ed eliminazioni di programma – senza ridurre il personale – ma anche che i nuovi programmi dovranno essere pensati e verificati in chiave di raccolta pubblicitaria. Del resto, questo è l’ambiente da cui proviene Cairo. 
Per proseguire nel trend di crescita (nel primo trimestre 2013 gli ascolti sono saliti del 21%) non bastarennno…nuove elezioni.
Non di soli talk e informazione può vivere La7. Ma, ovviamente, Cairo non ha bisogno che gli insegni io certe cosucce…

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