La7 è stata recentemente acquistata da Cairo
editore che a giugno presenterà il piano industriale.
Come in ogni piano che si rispetti –
soprattutto se i conti sono in rosso – si parte dalla riduzione dei costi. I
vertici di La7 hanno già cancellato alcuni programmi con un risparmio
complessivo, per quest’anno, di 20-25 milioni di euro.
La spending review di Cairo non toccherà i programmi
che sono la colonna vertebrale di La7: il tg di Mentana, ‘Servizio Pubblico’. Né
sono previsti tagli al personale, anche perché, tra le intenzioni del nuovo
proprietario ci sarebbe quella di una possibile terza rete.
Un piano industriale efficace non può limitarsi
alla riduzione dei rami secchi, ma, deve anche presentare proposte d’investimento
sul prodotto. Trattandosi di tv, l’oggetto è il palinsesto con annessa raccolta
pubblicitaria.
Pare che Cairo stia pensando di apportare
alcuni cambiamenti. Che potrebbero coinvolgere, tra gli altri, due volti giornalistici del mattino: Tiziana Panella e Myrta Merlino. La
prima conduce ‘Coffee Break’, la seconda ‘L’aria che tira – Noi e l’economia’. Per
loro è possibile uno spostamento al pomeriggio o, perché no, in prima serata.
Lo spostamento in prima serata mi sembra,
francamente, inappropriato. La7 già copre questo spazio con informazione
puntuale, di approfondimento e con speciali.
Fatte le verifiche di dettaglio sui dati d’ascolto
e individuato il tipo di consumatore/telespettatore, si potrebbe scoprire che
lo spazio pomeridiano – nelle altre reti generaliste occupato da soap opera
viventi o cronaca e gossip – potrebbe essere la collocazione migliore per un
tipo d’informazione che manca nelle principali reti tv e si trova più
facilmente nelle piccole tv private. Né cronaca, né gossip, ma un approfondimento
chiaro e di breve durata al servizio dello spettatore.
Le discussioni sui “massimi sistemi” rimangono
invece piazzate in prima e seconda serata. Caso mai….certe sinergie di rete richiederebbero
qualche apparizione nei programmi di prima serata delle facce mattutine e
pomeridiane.
Stessa logica potrebbe funzionare per il pre-serale.
Rai1 e Canale 5 stanno sui quiz. Il pubblico che ha tempo per sedersi e vedere
la tv ha bisogno di un certo tipo d’informazione/approfondimento ma anche di
relax. Chi fa zapping o guarda distrattamente ha bisogno di argomenti che
trattengano l’attenzione ma che non siano impegnativi. Mi pare l’aspetto più
difficile da gestire per La7 ma che potrebbe convogliare nuovi spettatori.
Non ultimo: avere più reti può anche voler
dire: palinsesti mobili. Ciò che non riesco a vedere su La7 lo becco su altra
rete in altro orario.
Comunque sia, è ovvio che l’esigenza –
considerando l’andamento dei conti di bilancio di La7 – è valutare il
potenziale pubblicitario rispetto alla proposta di programmi. Il che comporta
non solo spostamenti ed eliminazioni di programma – senza ridurre il personale –
ma anche che i nuovi programmi dovranno essere pensati e verificati in chiave
di raccolta pubblicitaria. Del resto, questo è l’ambiente da cui proviene
Cairo.
Per proseguire nel trend di crescita (nel primo trimestre 2013 gli ascolti sono
saliti del 21%) non bastarennno…nuove elezioni.
Non di soli talk e informazione può vivere
La7. Ma, ovviamente, Cairo non ha bisogno che gli insegni io certe cosucce…
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