La gestione di
questa vicenda dimostra che il ministro Terzi è un buffone e Monti un inetto
totale quando non si deve occupare di roba da primo anno
di ragioneria..
da: Lettera 43
Marò,
Latorre e Girone di nuovo in India il 22 marzo ’13
Retromarcia
del governo. I due fucilieri riconsegnati a New Delhi il 22 marzo. La Farnesina:
«Non corrono alcun rischio».
Clamorosa marcia
indietro dell'Italia, che si accinge a riconsegnare i due marò, Massimiliano
Latorre e Salvatore Girone, all'India.
Dopo il colpo di mano del ministro degli Esteri Giulio Terzi che,
appena 10 giorni or sono, in barba ai principi del diritto internazionale,
aveva deciso di trattenere i due fucilieri in Italia, nella serata del 21 marzo
è stato dato l'annuncio del rientro a New Delhi di Latorre e Girone, atteso nel
giro di 24 ore. Una pessima figura per Terzi, che porta a termine il suo mandato con un completo fallimento.
INCONTRO CON MONTI. Nel
corso della giornata, il presidente del Consiglio Mario Monti, accompagnato dal
ministro della Difesa Giampaolo Di Paola e dal sottosegretario agli Esteri
Steffan de Mistura, aveva incontrato i due marò, per valutare congiuntamente la
posizione italiana e i risultati delle discussioni avvenute tra le autorità italiane e quelle indiane.
ASSICURAZIONI
SCRITTE. Quindi, a distanza di poche ore, il governo, attraverso una nota, ha
provato a giustificare la marcia indietro, dichiarando di aver chiesto e
ottenuto dalle autorità indiane l'assicurazione scritta riguardo il trattamento
che è previsto sia riservato ai due marò e la tutela dei loro diritti
fondamentali.
Alla luce delle ampie assicurazioni ricevute, il governo ha, quindi, optato per
il ritorno dei marò in India.
La decisione è arrivata a 24 ore dalla data posta dal ministro della Giustizia
indiano come limite per una soluzione pacifica della vicenda: «I militari
possono ancora tornare in India entro il 22 marzo e, se accade, questa
spiacevole situazione potrà essere sanata», aveva detto Kumar al quotidiano
indiano The Telegraph.
PARTENZA IN SERATA. La partenza è prevista per la sera stessa del 21
marzo Lo ha precisato il sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura,
riferendo che il governo indiano ha garantito come non esista alcun rischio di
pena di morte nei loro confronti.
«La parola data da
un italiano è sacra», ha aggiunto De Mistura, «noi avevamo sospeso il loro
rientro in attesa che New Delhi garantisse alcune condizioni». Al loro arrivo,
Latorre e Girone sono destinati a risiedere nell'ambasciata italiana della
capitale indiana e «avranno libertà di movimento». «Potranno anche andare al
ristorante, se vogliono», ha aggiunto De Mistura.
FAMILIARI IN
SILENZIO. Entrambe le famiglie hanno scelto di non commentare la repentina
decisione presa dal governo. «Non possiamo e non vogliamo dire niente. È una
cosa troppo grande», si sono limitati a dichiarare ai giornalisti.
Da parte sua, l'India ha accolto con entusiasmo la notizia del ritorno
dei due marò. «È un bene per entrambi i Paesi», ha dichiarato il ministro
degli Esteri, Salman Khurshid.
Infine, Giorgio
Napolitano ha voluto esprimere a Massimiliano Latorre l'apprezzamento per il senso
di responsabilità con cui i due marò hanno accolto la decisione del governo,
augurandosi un sollecito e corretto riconoscimento delle loro ragioni.
siamo un paese di pescigatti
RispondiEliminasiamo il paese delle macchiette...a quanto pare l'esclusiva non è del solo Berlusconi
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