da: la Repubblica
Si invoca una sorta di diritto allo
sbalordimento dopo la prima puntata di NeriPoppins, special-comico con Neri
Marcoré protagonista, su Raitre il lunedì sul tardi. Tra tutte le opzioni
possibili nell’immaginare il magnifico Neri
in azione in un programma suo questa scelta, i lunghi sketch
super-scritti e recitati, il surreale ricercato, le gag a tesi, risulta la più
ostica, probabilmente coraggiosa, sicuramente antitelevisiva nell’accezione
comune. Ed è vero che questa famosa accazione comune un giorno bisognerà farla
saltare, ma metà del programma era lento e faticoso l’altra metà andava ma
faceva venire il rimpianto per qualcos’altro. Per esempio, visto il potenziale,
immaginando cosa potrebbe essere un happening quasi in diretta con Neri e gli
altri invece della sequenza ricercata (molto alla lontana, alla MontyPython) di
siparietti fatti più per vellicare pubblico isolato invece che accomunarlo
chiamandolo a una festa. Legittimo, per carità, ma legittimo anche tenersi il
dubbio.
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