mercoledì 20 marzo 2013

Parlamento, Questori: il M5S denuncia “nomi illustri nelle liste per i contratti”


da: Il Fatto Quotidiano

Questori, la denuncia dei 5 Stelle: “Nomi illustri nelle liste per i contratti”
La capogruppo a Montecitorio del Movimento insiste sull'importanza di avere un rappresentante per controllare gli oltre 500 dipendenti assunti dai gruppi. Nell'elenco, infatti, spuntano anche Stracquadanio e Polillo

“Se i partiti, ancora una volta graniticamente coalizzati, impediranno al Movimento di avere almeno un questore, continueranno ad esistere cittadini di serie A, che potranno lavorare per il Parlamento, a prescindere dalle loro effettive competenze, e cittadini di serie B che, pur avendone tutti i titoli, non potranno essere impiegati dai gruppi parlamentari”. La capogruppo alla Camera dei 5 Stelle, Roberta Lombardi, in un lungo intervento sul blog di Grillo spiega la ‘storia’ della figura del questore, ruolo e sua importanza in Parlamento.
“Ecco cosa succede alla Camera con due questori del Pdl e uno del Pd. A Montecitorio – esordisce – ci sono persone che, pur non avendo fatto il concorso per lavorare nel pubblico impiego, hanno diritto a una strana specie di posto fisso, pagato con fondi statali, ma regolato da contratti di natura privatistica che vengono puntualmente rinnovati allo scadere di ogni legislatura”. Un prassi “iniziata nel 1993 e ormai consolidata” che è sopravvissuta “all’avvicendarsi dei governi Pdl-Pd meno elle” e “prevede che i soldi dedicati al pagamento di
queste persone provengano direttamente dal bilancio della Camera. Sulla base, infatti, dell’ultima delibera adottata venerdì 21 dicembre del 2012 dall’Ufficio di presidenza, per il personale compreso nell’allegato A (103 persone) “ciascun gruppo parlamentare destini almeno il 25% del contributo complessivo ad esso spettante all’erogazione degli emolumenti al personale in questione”. E quand’anche il gruppo parlamentare non dovesse assumerli, “ci sarebbe una sorta di sanzione”. Inoltre, se un gruppo parlamentare non assume un certo numero di queste persone “il contributo è ridotto in misura pari ad euro 65mila su base annua per ciascun dipendente non assunto” e tali soldi finiscono al gruppo misto della Camera, il quale, in questo caso, dovrà assumere coloro che non sono stati scelti dai partiti”. 
Inoltre l’ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati ha pensato bene, lo scorso dicembre, di deliberare che “ciascun gruppo è tenuto ad assumere almeno un dipendente inserito nell’elenco di cui all’allegato B alla presente deliberazione per ogni 5 deputati appartenenti al gruppo medesimo. A tal fine il gruppo è tenuto a destinare all’assunzione dei soggetti dell’allegato B almeno il 30% dell’ammontare complessivo annuo del contributo ad esso assegnato”. In sostanza, “di questi 506 nomi, almeno 126 troverebbero collocazione”. Da qui si deduce che “il 55% del bilancio dei gruppi parlamentari viene ad essere destinato per pagare gli stipendi di queste persone fortunate, anche se i gruppi stessi non volessero usufruire delle relative prestazioni professionali”.
Ma chi sono queste persone? Il problema sta anche qui. Infatti, prosegue Lombardi, “la mancanza di informazioni indispensabili come la data di nascita, non consente di risalire con certezza a molti dei nomi noti contenuti”. Tra i 506, però, “spuntano nominativi “illustri” come quelli degli ex parlamentari, Giorgio Stracquadanio, Rino Piscitello, e Roberto Rao, ma anche nomi di deputati in carica come Sestino Giacomoni o addirittura un sottosegretario all’Economia ancora in carica come Gianfranco Polillo“. Tutti nomi che erano stati inseriti nelle liste linkate sul blog quando in passato, prima di essere eletti, ricoprivano, ad esempio, il ruolo di portaborse o portavoce. Ora, nel caso in cui dovessero perdere il seggio o rimanere esclusi alla prossima tornata elettorale, sarebbero quindi tra i ‘papabili’ per l’assunzione alla Camera.
Ma a intervenire sulle parole della Lombardi è lo stesso sottosegretario all’Economia e alle Finanze Polillo che specifica come l’elenco citato si riferisca “a coloro che hanno prestato la propria attività professionale durante la precedente legislatura presso i gruppi parlamentari”. E  aggiunge: “Ero consigliere parlamentare del Presidente del gruppo Pdl alla Camera, incarico che ho lasciato nel novembre 2011 con la nomina a Sottosegretario”.

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