da: Il Fatto
Quotidiano
Questori,
la denuncia dei 5 Stelle: “Nomi illustri nelle liste per i contratti”
La
capogruppo a Montecitorio del Movimento insiste sull'importanza di avere un
rappresentante per controllare gli oltre 500 dipendenti assunti dai gruppi.
Nell'elenco, infatti, spuntano anche Stracquadanio e Polillo
“Se i partiti,
ancora una volta graniticamente coalizzati, impediranno al Movimento di avere
almeno un questore, continueranno ad esistere cittadini di serie A, che
potranno lavorare per il Parlamento, a prescindere dalle loro effettive
competenze, e cittadini di serie B che, pur avendone tutti i titoli, non
potranno essere impiegati dai gruppi parlamentari”. La capogruppo alla Camera
dei 5 Stelle, Roberta Lombardi, in un lungo intervento sul blog di Grillo
spiega la ‘storia’ della figura del questore, ruolo e sua importanza in Parlamento.
“Ecco cosa succede
alla Camera con due questori del Pdl e uno del Pd. A Montecitorio – esordisce –
ci sono persone che, pur non avendo fatto il concorso per lavorare nel pubblico
impiego, hanno diritto a una strana specie di posto fisso, pagato con fondi
statali, ma regolato da contratti di natura privatistica che vengono
puntualmente rinnovati allo scadere di ogni legislatura”. Un prassi “iniziata
nel 1993 e ormai consolidata” che è sopravvissuta “all’avvicendarsi dei governi
Pdl-Pd meno elle” e “prevede che i soldi dedicati al pagamento di
queste
persone provengano direttamente dal bilancio della Camera. Sulla base, infatti,
dell’ultima delibera adottata venerdì 21 dicembre del 2012 dall’Ufficio di
presidenza, per il personale compreso nell’allegato A (103 persone) “ciascun
gruppo parlamentare destini almeno il 25% del contributo complessivo ad esso
spettante all’erogazione degli emolumenti al personale in questione”. E
quand’anche il gruppo parlamentare non dovesse assumerli, “ci sarebbe una sorta
di sanzione”. Inoltre, se un gruppo parlamentare non assume un certo
numero di queste persone “il contributo è ridotto in misura pari ad euro 65mila
su base annua per ciascun dipendente non assunto” e tali soldi finiscono al
gruppo misto della Camera, il quale, in questo caso, dovrà assumere coloro che
non sono stati scelti dai partiti”.
Inoltre l’ufficio di
Presidenza della Camera dei Deputati ha pensato bene, lo scorso dicembre, di
deliberare che “ciascun gruppo è tenuto ad assumere almeno un dipendente
inserito nell’elenco di cui all’allegato B alla presente deliberazione per ogni
5 deputati appartenenti al gruppo medesimo. A tal fine il gruppo è tenuto a
destinare all’assunzione dei soggetti dell’allegato B almeno il 30%
dell’ammontare complessivo annuo del contributo ad esso assegnato”. In
sostanza, “di questi 506 nomi, almeno 126 troverebbero collocazione”. Da qui si
deduce che “il 55% del bilancio dei gruppi parlamentari viene ad essere
destinato per pagare gli stipendi di queste persone fortunate, anche se i
gruppi stessi non volessero usufruire delle relative prestazioni
professionali”.
Ma chi sono queste
persone? Il problema sta anche qui. Infatti, prosegue Lombardi, “la mancanza di
informazioni indispensabili come la data di nascita, non consente di risalire
con certezza a molti dei nomi noti contenuti”. Tra i 506, però, “spuntano
nominativi “illustri” come quelli degli ex parlamentari, Giorgio Stracquadanio,
Rino Piscitello, e Roberto Rao, ma anche nomi di deputati in carica come Sestino
Giacomoni o addirittura un sottosegretario all’Economia ancora in carica come Gianfranco
Polillo“. Tutti nomi che erano stati inseriti nelle liste linkate sul blog
quando in passato, prima di essere eletti, ricoprivano, ad esempio, il ruolo di
portaborse o portavoce. Ora, nel caso in cui dovessero perdere il seggio o
rimanere esclusi alla prossima tornata elettorale, sarebbero quindi tra i
‘papabili’ per l’assunzione alla Camera.
Ma a intervenire
sulle parole della Lombardi è lo stesso sottosegretario all’Economia e alle
Finanze Polillo che specifica come l’elenco citato si riferisca “a coloro
che hanno prestato la propria attività professionale durante la precedente
legislatura presso i gruppi parlamentari”. E aggiunge: “Ero consigliere
parlamentare del Presidente del gruppo Pdl alla Camera, incarico che ho
lasciato nel novembre 2011 con la nomina a Sottosegretario”.
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