mercoledì 20 marzo 2013

Boldrini e Grasso, presidenti di Camera e Senato: taglio allo stipendio del 30% e cinque giorni di lavoro


Ma va là....lavorare (?!) cinque giorni su sette. Come i comuni mortali.
Vabbè. Come alcuni comuni mortali. Meglio ancora: come alcuni comuni mortali in alcuni…comuni d’Italia.
No. Non voglio sentire che si tratta di luoghi… comuni. E’ la realtà.
Comunque…il buongiorno si vede dal mattino e…chi ben comincia è a metà dell’opera. Il presidente della Camera Boldrini e il presidente del Senato Grasso hanno iniziato bene.
Adesso non resta che assegnare certe poltrone ai Cinque Stelle…
E poi…iniziare a lavorare seriamente.


da: la Repubblica

Boldrini e Grasso si riducono stipendio del 30%
"In Parlamento si lavorerà 5 giorni su 7"

Prime conferenze dei capigruppo alla Camera e al Senato. Su impulso dei neo presidenti, avviata la riduzione del trattamento economico dei parlamentari, delle altre cariche e la revisione dei regolamenti. "Risparmi abbiano destinazioni visibili, come la ricerca". "Il M5S capisca che politica è anche mediazione, che non è ribasso sui principi". Il M5S contro tutti sull'avvio delle commissioni: "Si può anche senza governo".
La prima conferenza dei capigruppo della XVII legislatura si avvia all'insegna del rigore. I neo presidenti delle Camere, Laura Boldrini e Pietro Grasso, h
anno annunciato una riduzione del 30% al proprio stipendio e hanno dato impulso alla pianificazione di tagli ai costi del Palazzo. Poi, in collegamento con Ballarò, Boldrini e Grasso garantiscono: "In Parlamento si lavorerà cinque giorni su sette. Chiederemo sacrifici anche ai dipendenti, perché qui ci sono stipendi molto alti, faremo tutto con la collaborazione dei sindacati".

Boldrini e Grasso si presentano agli italiani. "L'Italia ha bisogno di risposte, ha bisogno di crescita. C'è bisogno della collaborazione di tutte le forze politiche" ha dichiarato Laura Boldrini rispondendo a Giovanni Floris, descrivendo il clima costruttivo della conferenza dei capigruppo. Una legislatura che dura? "Ci vuole buon senso, il Paese non può permettersi di tornare alle urne. Speriamo di trovare un governo che vada avanti per cinque anni. Se lo augurano tutti gli italiani".

Pietro Grasso, cosa vuol dire provenire dalla magistratura: "Vuol dire avere nuovi stimoli, un impegno ancor più forte. Oggi ho passato la giornata con la collega (Boldrini, ndr) e in conferenza dei capigruppo. Per me è un passaggio da una posizione a un'altra, con nuovi obiettivi ma senza perdere i miei, di obiettivi".

Laura Boldrini: "Per 24 anni mi sono occupata di diritti umani, che non possono avere bandiera. Quindi non mi ritengo una presidente della Camera schierata".

Messaggio al M5S: "Mediazione non è ribasso". Attraverso Ballarò, Pietro Grasso risponde a Grillo: "Qualcuno ha detto che siamo foglie di fico, invece siamo querce che hanno già iniziato a lavorare". Da Laura Boldrini, un messaggio ai parlamentari del M5S: "Sono persone serie e motivate, persone con cui si può collaborare benissimo, non sono così strane. Hanno il loro modus operandi, certo. Ma capiscano che politica è anche mediazione. Che non vuol dire giocare al ribasso sui principi, ma trovare soluzioni".

Stop alle spese forfettarie. Ancora Grasso spiega a Ballarò uno degli interventi studiati per ridurre i costi della macchina parlamentare. "Vorremmo proporre la giustificazione delle spese perché abbiamo scoperto che molte spese sono rimborsate in maniera forfettaria: in questo modo ci sarebbe un risparmio pari al 30-50%". Grasso e Boldrini sottoporranno la proposta al voto dei loro Uffici di presidenza.

I tagli ai costi del Palazzo. Nelle rispettive conferenze dei capigruppo, Boldrini e Grasso hanno illustrato precise linee di indirizzo condivise. Oltre alla significativa riduzione dei loro stipendi, i presidenti delle Camere propongono la stessa riduzione per i titolari delle altre cariche interne in tema di indennità di ufficio e di altre attribuzioni attualmente previste, alcune delle quali potrebbero essere del tutto soppresse, quali ad esempio i fondi per spese di rappresentanza. Una riduzione, a partire dal trenta per cento con l'obiettivo di arrivare al cinquanta, sarà inoltre applicata alle dotazioni delle segreterie particolari degli stessi titolari delle cariche istituzionali.

Altra proposta di intervento sul trattamento economico complessivo dei parlamentari, che saranno in concreto definite una volta costituito l'Ufficio di Presidenza, con l'obiettivo di realizzare un risparmio tra il trenta e il cinquanta per cento della relativa spesa. In particolare sarà proposta la trasformazione di tutti i rimborsi forfettari in rimborsi a piè di lista, in modo che ogni singola erogazione sia giustificata in relazione alle finalità istituzionali.

Al contempo, si proporrà di rafforzare le garanzie per i collaboratori dei parlamentari, mediante contratti di lavoro subordinato, ovviamente a tempo determinato. Nell'ottica della trasparenza verranno inoltre pubblicati sui siti internet delle rispettive amministrazioni i dati di tutte le consulenze. Sarà poi chiesto ai dipendenti delle Camere, in servizio e in pensione, di usare la stessa sensibilità e disponibilità, dando concreti segnali di contenimento dei costi: un tema che sarà presto oggetto di dialogo con i sindacati.

Al Senato, come riferito dal neo capogruppo Pd Luigi Zanda, il presidente Pietro Grasso ha fatto "un accenno, rilevante e molto significativo politicamente, all'esigenza di contenere ulteriormente i costi del funzionamento della macchina". Zanda ha inoltre sottolineato come "la competenza sia dell'ufficio di presidenza del Senato" che verrà costituito giovedì prossimo. "Tutti i gruppi - ha detto ai cronisti Mario Mauro, capogruppo del gruppo montiano di Scelta civica - hanno espresso la forte volontà di procedere" con una nuova spending review e uno degli strumenti di cui si è parlato nel corso della riunione è quello della "rendicontazione di tutto ciò che è forfettario".

Alla Camera, il capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, ha spiegato: "Si è convenuto, seguendo una traccia della presidente Boldrini, di considerare sia i costi degli eletti (ossia i deputati, ndr.) che del personale attivo e di quello in quiescienza, oltre che i costi delle strutture. Si è anche convenuto che tutti i risparmi che ne deriveranno abbiano delle destinazioni visibili. Boldrini ha suggerito di destinarli alla ricerca. Per avere più consenso sui tagli devi far vedere dove i tagli vanno a finire".

Commissioni, è scontro con M5S. Si è inoltre deciso di avviare una revisione dei regolamenti parlamentari. Ma alla capigruppo della Camera si è palesato da subito il confronto tra Movimento 5 stelle e gli altri partiti. Secondo i 'grillini' le commissioni andrebbero costituite subito, mentre tutte le altre forze politiche si sono ritrovate sul fronte opposto, accomunate da una riflessione: prima è necessario avere un governo.

"Senza l'interfaccia del governo - ha spiegato il presidente del Gruppo Misto, Pino Pisicchio - le commissioni avrebbero un margine di attività relativo". "Si avrebbe un rischio belga", ha aggiunto il capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, perché a quel punto la crisi di governo potrebbe prolungarsi, "con il rischio di aggravare i problemi del Paese". "Senza un governo - ha sottolineato ancora Brunetta - non possono partire le commissioni parlamentari e non si può fare il Def".

Il rappresentante di Sel, Gennaro Migliore, ha osservato: "Se non c'è un governo, in alcuni organismi di garanzia come il Copasir sarà difficile insediarsi senza sapere chi è maggioranza e chi opposizione. Al Copasir la metà dei componenti è della maggioranza e la metà dell'opposizione. Ma senza un governo come lo stabiliamo?".

Di parere opposto Roberta Lombardi, capogruppo dei 5 stelle, che ricollegandosi alla richiesta espressa dalla conferenza alla presidente Boldrini di invitare il governo a riferire sul recente Consiglio europeo, sulla crisi di Cipro e sul braccio di ferro con l'India sui marò, ha ironizzato: "E' interessante sapere che la maggior parte dei partiti, invece di rilanciare l'attività del Parlamento, reputa essenziale che il governo venga a riferire sull'India e Cipro. I cittadini saranno molto contenti".
 

Nessun commento:

Posta un commento