da: la Repubblica
5Stelle,
la rivoluzione politica di Meetup: le sezioni al tempo della Rete e quel 25%
Non
esiste una sede fisica e ogni volta può cambiare. Solo nello scorso weekend
attraverso questa piattaforma sono state organizzate riunioni in 250 luoghi.
Qui dal 2005 è iniziata la discussione dei temi più importanti: acqua,
ambiente, trasparenza della vita pubblica
di Riccardo
Luna
Se qualcuno ancora si stesse chiedendo come
mai Beppe Grillo ha vinto le elezioni politiche del 2013, potrebbe trovare le
risposte che cerca facendosi un giro su Meetup. È il Facebook della politica,
la trasformazione delle vecchie sezioni di partito al tempo delle rete. La
differenza più evidente è che non esistono sedi fisiche: tramite Meetup ci si
vede ogni volta dove capita, in un bar, in una sala in prestito oppure a casa
di qualcuno. A costo zero o quasi. In questo momento ci sono 865 gruppi di
"amici di Beppe Grillo" in 711 città di tutto il mondo, comprese
Londra, Parigi, Ginevra, San Francisco e Perth, in Australia, dove ci sono
"tre cittadini in autoesilio volontario".
grandi città, ma anche decine di comuni minuscoli, aree rurali, zone
montane. Una capillarità che ricorda quella che i partiti avevano una vita fa.
Se poi uno volesse farsi una idea sulla cultura dominante nei meetup, sulla
famosa antipolitica, potrebbe restare stupito di trovare fra le icone anche
quella del presidente della Repubblica Sandro Pertini che agita il pugno in un
momento d'ira. Sono passati trent'anni da quella foto: probabilmente sferzava i
partiti.
Senza i Meetup non ci sarebbe stato il moVimento 5 Stelle e senza l'attentato
alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001, non ci sarebbe stato Meetup. Il suo
fondatore, Scott Heiferman, ai tempi viveva ad un paio di chilometri di
distanza da quello che sarebbe diventato Ground Zero. Era uno startupper
digitale della prima ora, convinto che con Internet le comunità locali non
contavano più nulla. Dopo il crollo delle Torri, rimase stupefatto di scoprire
che i newyorchesi sopravvissuti non si ignoravano più: adesso si salutavano e
si aiutavano. Volevano incontrare i loro vicini. Lì nacque l'idea di usare
Internet per far crescere le comunità locali: per far incontrare le persone con
interessi comuni. Nove mesi dopo era nato Meetup che non serve solo alla
politica, anzi, ma che in undici anni ha giocato un ruolo imprevedibile nella
politica americana che è utile accennare per capire quello che sta capitando in
Italia. Secondo Micah Sifry, presidente del New York Tech Meetup, se si fa
eccezione per il forte utilizzo che ne fece il candidato democratico Howard
Dean nel 2004, con il tempo Meetup ha favorito la formazione di movimenti
alternativi quando non apertamente antagonisti al sistema: e quindi Occupy Wall
Street e sul fronte opposto il Tea Party. Due numeri a confronto rendono
l'idea: ci sono 71 meetup che fanno riferimento al presidente Barack Obama, e
più di 700 che si richiamano al Tea Party mentre ben 3007 comunità sono tuttora
riunite sotto la bandiera di Occupy Together. Chiosa Sifry: "È improbabile
che da Meetup emerga un candidato presidenziale, ma la piattaforma sta giocando
un ruolo ancora più importante: portare nuove voci nel dibattito politico. E in
un paese dove spesso le differenza fra democratici e repubblicani sono
difficili da individuare, questa è una cosa buona per la democrazia".
In Italia i Meetup degli Amici di Beppe Grillo sono nati a partire dal 2005
quando la pressione sul blog beppegrillo. it si è fatta insostenibile: i meetup
sono stati un modo per canalizzare e non disperdere le migliaia di commenti che
seguivano ogni post del leader e la voglia di partecipazione attiva a livello
locale. È da allora che Damien Lanfrey, un giovane ricercatore italiano di
stanza alla City University di Londra, si è messo a studiare da vicino la
trasformazione di un blog in un movimento civico. Il lavoro è durato sei anni,
ha prodotto molte relazioni accademiche approfondite ed oggi, guardandosi
indietro, Lanfrey dice che "Meetup, nonostante i difetti della piattaforma,
ha permesso ai grillini di sviluppare ogni volta una agenda locale diversa che
con il tempo è diventata attivismo". La ragione del successo politico
sarebbe da rintracciare quindi anche qui in quello che Lanfrey chiama
l'ingaggio con la cittadinanza: "Otto anni di reale e costante ingaggio.
Dalla assidua e spesso colorita presenza nelle piazze delle città ad un legame
costruito fianco a fianco con il mondo dell'associazionismo che,
tradizionalmente più vicino ad un ecosistema di sinistra, ha trovato nel
Movimento un supporto credibile, duraturo e spesso strategico". No, lo
tsunami non è arrivato a sorpresa.
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