venerdì 11 gennaio 2013

E’ morta Mariangela Melato


da: La Stampa

È morta Mariangela Melato, signora della scena italiana
Nata a Milano, attrice di cinema e teatro, aveva 71 anni. Sapeva alternare in modo straordinario i registri drammatici e quelli comici
di Raffaela Silipo



L’ironia, l’intelligenza e la grande bravura di Mariangela Melato non ci sono più. È morta stamattina a 71 anni in una clinica romana. La notizia è stata diffusa intorno alle 10 in prima battuta su Twitter, dove un tam tam di cinguettii dolorosi è rimbalzato incessante. La Melato era nata a Milano il 19 settembre 1943: «Mio padre era di origini tedesche - raccontava lei - duro e sensibile insieme. Io gli assomigliavo. Mia madre, milanese allegra, estroversa, mi rimproverava. “I tudesch in andaa via - diceva -, ma la raza l’è restada”. I tedeschi erano andati via, ma la razza è rimasta»).

Giovanissima aveva studiato pittura all’Accademia di Brera, per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani disegnava manifesti e lavorava come vetrinista alla Rinascente. Non ancora ventenne era entrata a far parte della compagnia di Fantasio Piccoli poi era passata a registi come Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi.  

Sulla scena s’era affermata nell’Orlando furioso (1968) di Luca Ronconi, ma era anche un’eccellente ballerina, cosi come aveva dimostrato sul palcoscenico del Sistina interpretando Belcore nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluia brava gente (1971).  

«Bella? Ma no, ero strana» diceva di se stessa. Il suo viso particolare la aveva aiutata a non chiudersi nello stereotipo della amorosa. Attrice brillante e capace di registro comico fulminante, aveva anche affrontato personaggi di grande impegno nelle tragedie Medea (1986) e Fedra (1987) di Euripide e nelle commedie Vestire gli ignudi di Pirandello (1990) e La bisbetica domata di Shakespeare (1992). 

Anche nel cinema ha alternato ruoli drammatici (La classe operaia va in paradiso, 1971, e Todo modo, 1976, di Petri; Caro Michele, 1976, di Monicelli; Oggetti smarriti, 1979, e Segreti segreti, 1985, di Giuseppe Bertolucci) a quelli da commedia, come in Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972) e Film d’amore e d’anarchia (1973) di Lina Wertmüller; Casotto (1977) e Mortacci (1988) di Sergio Citti;Aiutami a sognare (1980) di Pupi Avati. 

Orgogliosa, indipendente, dalla fortissima personalità, ci piace ricordarla in una delle sue ultime interpretazioni sulla scena, Nora alla prova , l’adattamento che Luca Ronconi ha fatto di Casa di bambola, sempre inquietante pietra miliare del femminismo moderno offerta appunto come durante una prova. La Melato, splendida, energica era capace sia di porgere le sfumature del passaggio di Nora dalla ingenua trepidazione alla presa di coscienza, sia, novità, di dare spessore a Kristine: personaggio solitamente considerato di comodo ma che a ben guardare anticipa la Nora del futuro, in quanto donna sola, emancipata, lavoratrice, convinta, per quanto dolorosamente, della necessità della propria scelta. A testa alta sempre, come lo è stata lei nella vita.  

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