da: la Repubblica
Sanremo,
ecco le 28 canzoni in gara: un'edizione con musica di alta qualità
Due
brani per ogni cantante in gara: uno sarà escluso. Noi li abbiamo sentiti in
anteprima. La 63ª edizione del Festival al via il 12 febbraio
di Gino
Castaldo
La vera notizia, quasi da lasciare
sgomenti, è che la media qualitativa delle canzoni che ascolteremo al festival,
dal 12 febbraio su RaiUno, è sorprendentemente alta, considerando gli scempi
del passato. Se ne avranno a male quelli che prediligono il trash, quelli che
Sanremo preferiscono immaginarlo come un gigantesco bersaglio su cui scagliare
velenose freccette, ma quest'anno va così.
Certo la presenza di Fabio Fazio e di Mauro
Pagani lasciava già presagire qualcosa del genere, e anche le dichiarazioni del
conduttore sono esplicite: "Vedi mai che questa volta riusciamo davvero a
portare l'attenzione sulle canzoni?", anche perché i tempi grigi impongono
costi contenuti, niente sprechi per i superospiti. "Mai rifare il già
fatto", ribadisce, smentendo anche la possibile presenza di complici come
Saviano e Gramellini.
Difficile capire al momento se risulterà efficace questa abbondanza di canzoni, ben ventotto solo per i big (con inevitabile preoccupazioni dei giovani di essere sbattuti a tarda notte) e soprattutto questa formula del doppio brano, uno dei quali cadrà per strada, come nuovo meccanismo di gara. Di sicuro si evita così l'eliminazione dei cantanti, che è sempre sembrata inutilmente umiliante, e magari la formula può incoraggiare le partecipazioni di rango.
E che la qualità sia aumentata lo si capisce dalle firme degli autori, quest'anno particolarmente prestigiose: Giuliano Sangiorgi e Federico Zampaglione con due pezzi ciascuno, poi la Nannini, Francesco Bianconi, gli Avion Travel, Gragnaniello, e perfino un inedito Luttazzi, gentilmente concesso dalla famiglia, per non dire di quelli che cantano e sono autori di se stessi come Silvestri, Gazzè, Almamegretta, Marta sui tubi, Raphael Gualazzi, Cristicchi e ovviamente i sublimi Elio e le Storie tese che faranno furore.
Pagani spiega anche bene perché, in questa svolta radicale, abbiano comunque contemplato alcuni cantanti emersi dai talent: "perché comunque sia sono una realtà della musica italiana, ed è significativo che siano arrivati al festival con pezzi firmati da autori importanti". E ci sono anche contenuti: Elio, Gazzé, Silvestri, gli Almamegretta, Cristicchi, i Marta sui tubi, tra gli altri, portano canzoni con l'irrimediabile vizio di raccontare cose che accadono intorno a noi, magari con ironia, magari con sofferta partecipazione, ma pur sempre di sensibilità contemporanea. Riuscirà il festival a sopportare tutto questo?
ELIO
E LE STORIE TESE - voto: 10
Dannati
forever / La canzone monotona
Cantano giulivi "Pupupupu purtroppo
vado all'inferno, cocococo cogli onanisti (...) tutti all'inferno anche il
governo" ma il colpo di genio è la seconda, rigorosamente su una sola
nota. Eccezionali.
RAPHAEL GUALAZZI - voto 8
Sai (ci basta un sogno) /
Senza ritegno
Strepitoso e poco prevedibile. La prima è
raffinatissima e trascinante, con divertenti gorgheggi e crescendi
potentissimi. La seconda, più ritmica e provocatoria completa il quadretto.
ALMAMEGRETTA - voto: 7
Mamma non lo sa / Onda che
vai
La prima è in stile Almamegretta: forte,
incalzante, sullo smarrimento dei cambiamenti sociali. L'altra è
un'intelligente canzone d'amore di Zampaglione: la voce di Raiz ha un
retrogusto dub
MALIKA AYANE - voto: 7
Niente / E se poi
Bella fortuna avere ben due brani di
Sangiorgi. La prima è notevole e le permette di lasciarsi andare a un canto
coinvolgente e arioso. La seconda è più normale, scanzonata, ma ha un 'bridge'
meno felice.
DANIELE SILVESTRI - voto: 7
A bocca chiusa / Il bisogno
di te
Bella e struggente l'idea della prima, in
stile romanesco "Fatece largo che... passa il corteo". La seconda è
un Silvestri più classico con l'ostinata ripetizione sul tema di "Non ti
lascio solo".
MARIA NAZIONALE - voto 6½
Quando
non parlo / È colpa mia
È una delle singolarità
del festival. Poco nota fuori Napoli, tenta un avventuroso fado; la seconda è
una pregevole composizione di sapore antico, in dialetto, di Servillo e
Mesolella, con chiusa alla "My way".
MARTA SUI TUBI - voto 6½
Dispari / Vorrei
Nel bilancino dei cast
portano avanti la bandiera del rock indipendente e con grande dignità.
'Dispari' soprattutto è un pezzo forte, originale, ma anche l'altro esprime
grande intensità. Una sorpresa.
MAX GAZZÈ - voto 6½
Sotto
casa / I tuoi maledettissimi impegni
Belle, ma manca un punto
per il salto. Nella prima sembra di leggere una conversione sui generis, su un
ritmo quasi balcanico. La seconda, battiatesca, cerca soluzioni estreme a un
amore da costruire.
SIMONE CRISTICCHI - voto 6½
Mi
manchi / La prima volta
La prima è singolare,
aggraziata, ricorda romanesche antichità. La seconda parla di morte anche se
con ironia, stile i Gufi, immaginando un un altro mondo con Chaplin, Pasolini e
il nonno partigiano.
MOLINARI E CINCOTTI - voto 6
Dr.
Jekyll and mr. Hide / La felicità
Difficile resistere al
gusto di Luttazzi di cui presentano il pezzo inedito ("ti ho vista
piangere precipitevolissimevolmente") corroborato dal secondo, swingante,
più virato a un'ironia alla Carosone.
CHIARA - voto 6
L'esperienza
dell'amore / Il futuro che sarà
La voce è proprio bella.
Con la prima, intensa love song di Zampaglione può ambire al podio. La seconda,
di Bianconi dei Baustelle, più sofisticata, è arrangiata in stile tango nuevo,
con un bel testo, ma di minore impatto.
MARCO MENGONI - voto 5½
L'essenziale
/ Bellissimo
La prima vanta un
ritornello su una buona idea ("Mentre il mondo cade a pezzi, io compongo
nuovi spazi") cantata in modo meno isterico. Funziona più dell'altra, della
coppia Nannini Pacifico
ANNALISA SCARRONE - voto: 5-
Non
so ballare / Scintille
Tenta un salto di qualità
ma l'impronta (negativa) del talent permane. La prima è un prodotto di perfetta
normalità pop. Nella seconda si avventura in un ritmo più swingante, gradevole,
ma non lascia il segno.
MODÀ - voto: 4
Come
l'acqua dentro il mare / Se si potesse non morire
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