da:
La Stampa
Dubbi su Mega: il sito di
Dotcom offre crittografia di massa senza controlli
Il
trucco giuridico: solo chi carica i file può conoscerne il contenuto. Il
proprietario dei server resta ignaro, ma il sistema per criptare è a
disposizione di tutti
Estremo e ironico, Kim Dotcom (all’anagrafe
Kim Schmitz) è tornato. Il suo servizio di web storage Mega, lanciato con un sontuoso party
nell’anniversario del suo arresto, ha subito fatto impazzire tutti gli orfani
di Megaupload e migliaia di utenti si sono precipitati a registrarsi al neonato
sito di file sharing.
I primi numeri lasciano intravvedere un
successo ancora più travolgente di Megaupload. E lasciano anche qualche dubbio,
soprattutto ai magistrati americani, che il sito possa continuare a facilitare
la pirateria di massa, sebbene
l’imprenditore tedesco, oggi libero su cauzione, assicuri che questa volta
tutto sarà legale.
A proposito del funzionamento del sito, il quotidiano tedesco «Süddeutsche Zeitung»
evidenzia un problema che si annida nel fatto che tutti i file sono criptati localmente prima di essere caricati sul sito.
Solo l’utente e gli altri autorizzati
conoscono il contenuto di ciò che è stato memorizzato dai file server. Si
tratti di ricette di cucina, video protetti da copyright o musica copiata
illegalmente, il punto è che né il
provider Internet, né la polizia e neppure
il proprietario dei computer di stoccaggio possono scoprirlo.
E proprio qui sta il trucco giuridico: per mettersi al sicuro dai procedimenti penali, Dotcom può scusarsi dicendo che non ha modo di sapere se i suoi server
vengono utilizzati per far girare file «piratati».
Per accedere
al servizio, l’utente deve fornire
nome, indirizzo email, password e accettare le condizioni d’uso. Dopodichè il
sito teoricamente offre spazio online come anche altri fornitori, per esempio Dropbox, con una differenza sostanziale: la crittografia
per camuffare i contenuti dei file è a disposizione di tutti.
Dotcom mette le mani avanti e invita gli
esperti a esaminare i codici open source
del programma per trovare lacune di sicurezza, ma sottace la mancanza di un sistema di sorveglianza
che impedisca lo scambio di materiale sotto copyright. E intanto pensa al
prossimo lancio del servizio di musica
Megabox, tra circa sei mesi.
(Agb)
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