mercoledì 23 gennaio 2013

Luca Mercalli: Prepariamoci / 2



Questi sono i principali fattori forzanti dei nostri tempi, e rappresentano una sfida inedita e di enorme portata per la nostra civiltà.

1) Il cambiamento del clima dovuto alle emissioni di CO2 sta preparando per noi un pianeta più caldo, tra 2 e 5° C in più a fine 2100; il Mediterraneo è destinato a divenire più torrido e siccitoso d’estate, immaginiamoci un’estate 2003 permanente.
2) I ghiacciai alpini saranno pressoché estinti verso la metà di questo secolo e i fiumi europei avranno meno portata idrica in estate, con riflessi su agricoltura e produzione energetica.
3) Gli eventi (alluvioni, tempeste ecc.) potranno aumentare di intensità e frequenza con maggiori danni per le attività umane.
4) Il livello dei mari è in aumento e verso fine secolo potrebbe essere di circa un metro più elevato.
5) Gli oceani si stanno acidificando a causa dell’aumento della CO2  atmosferica, mettendo a rischio molte forme di vita.
6) Il ciclo dell’azoto è pesantemente alterato.
7) Il fosforo, elemento fertilizzante indispensabile ai vegetali, è sovrasfruttato e costituirà presto un limite alla produttività agraria.
8) La popolazione è troppa (7 miliardi) e continua ad aumentare. Anche l’Italia è sovrappopolata (60 milioni).
9) Le risorse petrolifere mondiali «facili» sono in rapido esaurimento.
10) Le risorse naturali, le foreste e gli stock ittici sono sovrasfruttati.

11) La biodiversità è gravemente minacciata e molte specie si stanno estinguendo a un tasso molto superiore a quello geologico medio.
12) Cementificazione ed erosione stanno riducendo la disponibilità di suolo agrario fertile.
13) Inquinamento e rifiuti sono ovunque in aumento e minacciano la salute dell’uomo e degli altri viventi.
14) L’economia di mercato non funziona, le disparità aumentano.

Questi condizionamenti stanno già determinando reazioni.

1) Crisi economica e finanziaria globale, con enormi debiti pubblici.
2) Aumento della conflittualità tra gli stati e nuove guerre per le risorse energetiche e naturali (petrolio, land-grabbing).
3) Aumento del prezzo dell’energia.
4) Riduzione di produttività agraria e disponibilità alimentare a causa dell’aumento del prezzo del petrolio e dei cambiamenti climatici.
5) Instabilità sociale e migrazioni, masse incontrollabili di profughi climatici (a confronto i barconi di Lampedusa sembreranno in futuro allegre gite turistiche).
6) Riduzione del benessere e della qualità di vita.
7) Aumento delle disparità sociali.
8) Aumento della disoccupazione.
9) Rischio di derive autoritarie e riduzione della democrazia (dove c’è). 


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