martedì 22 gennaio 2013

Lettera 43, l’articolo su Santoro e Mentana (“frizioni” tra colleghi)?


Leggo da un po’ di tempo Lettera 43. Mediamente, gli articoli sono interessanti. Alcuni anticipano argomenti poi trattati da altri media, in qualche caso trattano argomenti ignorati dai siti web dei quotidiani.
Così come i quotidiani (chi più, chi meno, chi in un settore, chi in altro), anche Lettera 43 ha qualche “punto debole”. Il suo è nel settore tv. Si va dal cicaleccio (che serve soprattutto ai protagonisti per smentite) ad alcuni pezzi “critici”  che di argomentazione ne hanno poca.
Ho appena visto un articolo su una “presunta rissa telefonica” tra Santoro e Mentana.
Sia chiaro. E’ presumibile che vi sia del vero. Come sarà vero lo scambio twitter tra Enrico Mentana e moglie (argomento a dir poco “appassionante”)…
Però, ritengo che l’articolo su Santoro e Mentana non sia tra il meglio della produzione del sito. Lo propongo, comunque, perché in questo blog non vige il pensiero unico nè si hanno gli stessi gusti. 
Io non ci trovo nulla che mi dia elementi di conoscenza o di approfondimento; non lo trovo neppure provocatorio o cinico o ironico. Lo trovo prevedibile e scontato e mosso da un retro pensiero mal celato.
Se l’avessi letto in un quotidiano, avrei pensato al tipico servizio tappabuchi.
Mi punge vaghezza, che da qualche settimana a questa parte la linea editoriale di Lettera 43 stia “assorbendo” Dagospia. Il sito del “Superinformato”. Che di cazzate, nella sua vita, ne ha pubblicate tante. Ma tante….
O non saranno certe affinità con altri siti a far scendere di livello Lettera 43? Ogni riferimento a ‘The Front Page’ non è puramente casuale.

da: Lettera 43

Santoro e Mentana litigano su Berlusconi e ascolti
I due sono separati in casa. Dopo la puntata su B, Chicco non sopporta la fame di share del collega.
di Renato Stanco

        
Certo, fra i due c’è sempre stato un rapporto conflittuale. Una sorta di amore-odio da manuale. Del resto essendo i due pesi massimi della tivù Enrico Metana, direttore del Tg La7, e Michele Santoro, conduttore di Servizio Pubblico, sulla stessa rete difficile che non sia così. 

Anche le scaramucce, insomma, fanno parte del copione, nonostante Chicco sia stato il fan più scatenato dello sbarco di Santoro sull'emittente di Ti Media.
LA PRESUNTA RISSA TELEFONICA. Ma dopo la rissa telefonica fra i due dei giorni scorsi - vera o presunta che sia poco importa - a seguito della puntata che Santoro ha dedicato a Silvio Berlusconi, e la sparata dell’ex amministratore delegato dell’emittente, Giovanni Stella, che ha messo in piazza i conti di Santoro svelando che il compenso è legato allo share, ci sarà da seguire con particolare attenzione la puntata di giovedì 24 gennaio per capire come stanno esattamente le cose.
Avrà vinto Mentana o Santoro? Come in Highlander potrebbe restarne uno solo. Certo è che la luna di miele fra i due è terminata. Santoro, per ora, si è limitato a fornire labili indizi, tracce di un rapporto amoroso che si è già consumato.

Santoro, fame di share
La ragione di questo duro braccio di ferro fra i due, però, non sarebbe legata al contenuto di Mi consenta con ospite il Cavaliere e al presunto regalo in termini di consensi fatto al leader del Pdl – stimato dall'Istituto Piepoli intorno all'1% -  quanto all'insistenza di Santoro per realizzare questa puntata, peraltro accettando le condizioni di Silvio.
Secondo quanto appreso da Lettera43.it sarebbe stato l’ex giornalista della Rai a insistere con Berlusconi affinché accettasse il suo invito, e non viceversa, come è andato sostenendo l’ex presidente del Consiglio.
GARANZIA DI ASCOLTI. La ragione sarebbe molto semplice. Santoro, essendo a rischio chiusura per mancanza di risultati (il suo bonus contrattuale scatta sopra il 12% di share e lui aveva garantito alla rete ascolti in doppia cifra a ogni puntata), sapeva che solo con il Cav avrebbe fatto il record. E così ha iniziato a trattare con il suo staff. «Se viene Silvio facciamo il botto e siamo tutti salvi», sarebbe stato il ragionamento. Solo che la voce dai corridoi de La7 pare sia giunta all’orecchio di Mentana che non ha gradito affatto la scelta del collega. Anche se va detto l'operazione, almeno in termini di pubblico, ha funzionato. La puntata ha infatti ottenuto il 33,59% di share pari a circa 9 milioni di telespettatori, contro il 15,41% della settimana seguente.
L'ADDIO DI COSTAMAGNA. Per lo stesso motivo, Luisella Costamagna ha deciso di scendere dalla barca santoriana, anche se dietro al suo addio ci sarebbe - oltre la non prorpio brillante performance durante Mi consenta - l’impossibile rapporto con Marco Travaglio e l’altezzosa rivalità con la preferita del capo, cioè Giulia Innocenzi.
Non solo. Dopo l'ospitata del Cavaliere, la rete si è giocata la possibilità di ospitare il confronto fra i candidati.
IN FORSE LA PERMANENZA IN RAI. La rissa telefonica fra Santoro e Mentana, ovviamente, ha scatenato una miriade di ipotesi a partire dalla chiusura anticipata della trasmissione, opzione congelata dai risultati di ascolto del programma, per un ritorno a Viale Mazzini di Santoro. Altra idea suggestiva, ma impraticabile con l’attuale vertice aziendale.
Fatto sta che i due, per ora, dovranno continuare a coabitare, usando la stessa rete (La7) in attesa di tempi migliori. Che potrebbero arrivare dopo le elezioni.
Mentana spera in un boom della della lista Monti, intorno alla quale orbitano molti dei suoi supporter: da Diego Della Valle a Luca Cordero di Montezemolo. Al contrario Santoro ha più da guadagnare dall'incertezza e dal caos. Che si sa, in tempi duri, fanno share.


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