lunedì 21 gennaio 2013

Serie tv USA, ‘The Following’: diritti acquistati sia Mediaset Premium sia da Sky


da: Kataweb

Sky e Mediaset alleate a sorpresa per la serie più attesa dell’anno




Tutti vogliono il serial killer dei nostri giorni. E se oltre a esercitare l’onesto lavoro da serial killer il nostro uomo twitta anche a ripetizione, beh, impossibile resistere. Al punto che per vederlo in azione accade l’inedito nella tv italiana, con le due piattaforme a pagamento (Sky e Mediaset Premium) che si dividono il boccone prelibato e si preparano a mandarlo in onda in contemporanea, seppur di poco.
Si chiama “The Following” e il bello è che la serie tv non è nemmeno ancora partita negli Usa (succederà lunedì). Ma per chi ha visto le anticipazioni e, a valutare quello che si dice in America (“Tremendamente eccitante” è il commento tipo), è già abbastanza. Al punto che Mediaset, nel ramo pay, si era precipitata ad acquistarlo dalla produttrice Fox: ma siccome c’è grossa crisi, i diritti erano stati pagati non in esclusiva.
In genere non ci sono seguiti, in casi simili, ma come detto The Following appare (appare) come la serie più attesa dell’anno in tutto il pianeta: e quindi è arrivata anche Sky ad acquistare i medesimi diritti, anche se Mediaset avrà comunque un minimo di prelazione. Nello specifico: lunedì 4 febbraio alle 21 Premium Crime (Mediaset) manda in onda l’episodio pilota.
SkyUno lo manderà un’ora dopo. A partire dalla settimana successiva, Premium Crime prosegue il lunedì stessa ora, su SkyUno andrà in onda
invece il martedì. Per gli impallinati, SkyUno avrà però l’alta definizione e la concorrenza no: ma da qui alla messa in onda ci sarà modo di scovare altre sottili differenze, o chissà.Unico dato certo: mai successa una cosa simile nella tv italiana.ù
Dunque The Following, dunque il nostro serial killer: che si chiama Joe Carrol ed è in prigione da 9 anni. Carrol è interpretato da James Purefoy, il quale trova, forse, motivi di quasi soddisfazione nel sapere che a spedirlo in galera era stato il profiler dell’Fbi Ryan Hardy, che nella vita è addirittura Kevin Bacon. Il quale ora si è ritirato dall’attività, ma quando Carrol decide di fuggire dal carcere, viene richiamato potentemente in azione. Fin qui sa di già visto e anche parecchio, ma ecco che arriva il punto centrale: siamo nel 2013, perbacco, e il nostro serial killer ha una passionaccia per i social network, Twitter nello specifico.
Ora, secondo le stime, negli Usa vivono almeno 300 serial killer (esclusi i venditori di hotdog per strada). La Rete può diventare un aggregatore formidabile: per Carrol la missione diventa quella di mettere insieme appunto i followers in questione, i social killer o come li si voglia chiamare. Più pericolosi, ma in fondo nemmeno tanto, di quelli che infestano Twitter sparando sciocchezze a tutto spiano, i seguaci di Carrol fanno gruppo, e al Bacon-profiler tocca una sfida al di là dell’impossibile. Aiutato da una squadra di ex vittime o quasi e da un gruppo fidato. Il tutto, garantiscono, non proprio adatto a spiriti leggeri, ma anzi tensione a mille, ritmo pazzesco e violenza come la grandine.
Garantisce il produttore Kevin Williamson, quello di Scream: e le tv pregiate, quelle che si pagano, corrono a mandare in onda, nella speranza di aver fatto, seppure dividendo a metà il bottino, il prestigioso colpo tv dell’anno.

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