da: La Stampa
Vasco
si canta: "L'uomo più semplice"
Canzone
per ripartire, poi 4 concerti
di Marinella
Venegoni
Il romanzo popolare della vita di Vasco
Rossi si allunga di un nuovo capitolo. Oggi le radio e il web inonderanno il
vecchio e malandato Stivale con la canzone che sembra segnare la sua ripresa,
dopo un lungo periodo personale buio quanto quello del nostro Paese. Vasco
però, si intuisce, vede la luce. Si sente all’uscita del tunnel, anzi come alla
fine di un western evocato dalle chitarre morriconiane che aprono «L’uomo più
semplice», un pop-rock contagioso
svagato e diretto, cantato con
ironia divertita. «Sono l’uomo più semplice che c’è/sono l’uomo giusto per
te», esordisce scandendo poi in una sorta di recitar rappando quello che si
rivela un autoritratto in poche pennellate: «Sono un uomo buono/Sono un uomo
sincero/Sono un uomo vero/Sono un uomo solo». L’amarezza per quella solitudine
resta come sottofondo scontato di una dimensione personale: del resto
sull’argomento si era già espresso in modo collettivo, filosofeggiando con
«Siamo soli».
Dunque si ricomincia. Pare scontato che
all’«Uomo più semplice» seguirà un album,
con uscita in primavera, fra marzo e
aprile, com’è sempre stato ad ogni uscita di disco. Nessuno ovviamente ne
parla, le strategie di comunicazione sono nelle mani ferree della "colonnella" Tania Sachs,
sopravvissuta al mare in tempesta che ha segnato anche l’abbandono del manager storico, compagno dai tempi
della scuola di Zocca, Floriano Fini,
e l’ingresso in sua vece di Stefano
Salvati, regista neanche a dirlo bolognese, e chissà quanto a proprio agio
e con quali esperienze in un ruolo che ha iniziato ufficialmente il 5 ottobre
scorso, dopo il concerto settembrino in Puglia che in realtà non è stato una
grande idea: fra la solitudine e la folla, quella volta il Vate di Zocca ha
optato per una misura media che non gli si adattava e non gli somigliava, da
qualunque parte lo si girasse. E’ seguita, si ricorderà, una fuga notturna
verso Bologna in preda a forte malessere, e ancora il ricovero, e un’altra fuga
dalla clinica Villalba. Se non è un
western questo.
Il secondo brutto periodo, autunnale, è
stato sottilineato da foto tremende in cui in pigiama e seduto sul letto si
abbracciava su Facebook con la fresca moglie e compagna di sempre Laura, un vero
attentato d’immagine all’alfiere della vita spericolata. Va bene dare le
dimissioni da rockstar, è anche un nobile gesto, ma questa era proprio
un’immersione nello splatter. Non sarà più star, ma rock pare proprio che
voglia rimanere.
Sulla sua
Gazzetta Ufficiale, il solito Facebook, Vasco ha intanto annunciato nei giorni scorsi di voler onorare, nel
prossimo giugno, l’impegno di 4 concerti
che doveva tenere nel 2011 ma che
furono annullati, quando la salute cominciò a fare pesantemente le bizze. «Non
sarà un vero tour, si tratta solo di 4 concerti», ha voluto precisare. Uno di
questi sarà sicuramente a Torino, per gli altri Live Nation sta verificando la
disponibilità: la stagione estiva 2013 si annuncia stracolma di eventi,
soprattutto San Siro diventerà come una spiaggia ad agosto, e pare proprio che
nella Scala del rock un evento vaschiano si stia rivelando impossibile.
Dicono che abbia smesso di fumare, che sia
molto dimagrito e stia bene. Di certo ogni disavventura sta per essere
dimenticata, nell’impegno del carpe diem che lo vede ora alle prese con il
singolo con il quale sta tornando al centro della scena.
L’opera omnia intanto, anche nel 2012 che
lo ha visto del tutto assente, ha continuato a vendere: «Live Kom ‘11», il DVD di San Siro che ha consolato i fans, è
ancora in classifica, così come «L’altra
metà del cielo», il disco per il progetto della Scala (che di certo ha
avvantaggiato più La Scala che non Vasco) resta nella top ten dei dischi
classici: il balletto tra l’altro è destinato a tornare la prossima stagione
nel prestigioso teatro milanese. Per dire, nell’assenza obbligata sono
lievitati pure gli amichetti sul suo Facebook: siamo a quota 3.150.000. Adesso,
comunque, conta che stia bene, e che
possa cantare nel nuovo pezzo la primavera che prima o poi arriverà.
Nessun commento:
Posta un commento