giovedì 17 gennaio 2013

Agenzia delle Entrate, Befera: Redditometro, per scoprire i finti poveri



da: la Repubblica

Befera: "Analisi infedeltà fiscale potenziata con redditometro"
Da marzo 2013 sotto esame cento voci di spesa per 40 milioni di italiani. Agenzia delle entrate: "Non sarà accertamento di massa, meno di 40 mila verifiche l'anno". Sotto la lente rette scolastiche e abbonamento  pay-tv,  gioielli e spese per il veterinario. E l'onere della prova è a carico del contribuente

L'analisi dell'infedeltà fiscale dei contribuenti "verrà potenziata nell'immediato con il nuovo redditometro". Lo ha detto il direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera spiegando che il nuovo strumento "abbandona il ricorso alla presunzione della disponibilità di pochi beni e si concentra sulla spesa effettuata dal contribuente" e al suo rapporto con il reddito dichiarato. L'evasione fiscale "è un male da estirpare da questo Paese", ha aggiunto Befera, ricordando che "ogni anno 120 miliardi di euro vengono sottratti alla collettività". "Nel 2012 sono stati confermati i risultati positivi 2011 (circa 13 miliardi, ndr) nel recupero dell'evasione nonostante il periodo di crisi". Befera ha spiegato che dal 2008 sono "oltre 1,8 milioni le rateazioni concesse per oltre 22 miliardi: somme che stiamo recuperando ma in un lasso di tempo lungo". Secondo il direttore dell'Agenzia delle Entrate "nell'ultimo periodo è cresciuta la sensibilità dell'opinione pubblica rispetto all'evasione fiscale che tende a essere percepita in tutta la sua gravità".

Con il nuovo redditometro "non c'è una criminalizzazione della ricchezza, perché è giusto avere libertà nell'uso del proprio reddito". Il vicedirettore vicario dell'Agenzia delle entrate, Marco Di Capua, intervenendo a un convegno sull'anagrafe tributaria, ha illustrato le novità e gli obiettivi di "un'applicazione equilibrata e intelligente del redditometro".

Cento voci di spesa per 11 macro-categorie. Il nuovo redditometro arriva nelle mani del premier uscente, Mario Monti, consegnato dal direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Con la pubblicazione, il 4 gennaio, in Gazzetta ufficiale del decreto, entra di fatto in funzione il nuovo strumento dell'Agenzia per individuare i furbi del fisco e mettere un freno all'evasione. Sotto esame, da marzo 2013, rette scolastiche e scommesse online, ristoranti e gioielli, ma le spese per gli animali e abbonamnenti per pay-tv. L'analisi mirerà a verificare se c'è una significativa differenza tra le spese e il reddito, partendo dalle dichiarazioni del 2010 (redditi 2009). In caso di incongruenze scatteranno le verifiche, ma solo se la differenza è superiore al 20%. Il redditometro, a cui verranno sottoposti 40 milioni di contribuenti, nella valutazione delle spese, terrà conto delle realtà territoriali e e della composizione del nucleo familiare.

Il redditometro ha l'obiettivo di ''intercettare forme di evasione spudorata'' e ''i finti poveri'', ha sottolineato ancora Di Capua, chiarendo che ''non è uno strumento di accertamento di massa''. Poi ha aggiunto: "I controlli del redditometro sui contribuenti ''saranno inferiori ai 40 mila l'anno e non prenderanno in considerazione scostamenti tra spese e reddito dichiarato pari a 1.000 euro al mese, 12.000 euro l'anno''. Occorre, anche, "evitare un uso disinvolto delle informazioni non verificate", ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, auspicando che gli uffici abbiano "massima attenzione e massima cautela" nell'uso dei dati. "Esistono situazioni - ha sottolineato Giampaolino - in cui la titolarità formale di utenze e canoni non coincide con coloro che ne supportano l'onere finanziario. In questi casi occorrerà che gli uffici procedano con grande attenzione per arrivare all'effettiva titolarità soggettiva.

Contro il redditometro, invece, si è scagliato il segretario del Pdl, Angelino Alfano: "Monti ritiri il provvedimento che era uno strumento liberale di contrasto all'evasione ed è diventato uno strumento illiberale e portatore di sospetti. Non ci sarà un vuoto normativo, nulla cambia, fra poche settimane ci sarà un nuovo Governo che si occuperà di politiche fiscali e, munito di sovranità popolare, farà un nuovo redditometro". Secondo il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, invece, il redditometro "può essere precisato sul tema della retroattività e sull'onere della prova" ma è "uno strumento giusto che deve essere applicato in modo tale da non suscitare allarmismi inutili".
 
Ecco alcune delle voci principali del redditometro:
 

Investimenti. È una delle voci più consistenti del nuovo strumento, perché comprende fabbricati, terreni, natanti e imbarcazioni, autoveicoli, motoveicoli, caravan, minicar, aeromobili, azioni, obbligazioni, conferimenti, quote di partecipazione, fondi d’investimento, derivati, certificati di deposito, pronti contro termine, buoni postali fruttiferi, conti di deposito vincolati, altri prodotti finanziari, valuta estera, oro, numismatica.


Trasporti. Entrano in questa area assicurazione e bollo per auto, moto, caravan, camper e minicar; le spese per i pezzi di ricambio e quelle per i mezzi di trasporto in leasing o noleggio.


Abitazioni. Rientrano in questa voce l'abitazione principale, altre abitazioni, mutui, ristrutturazioni, intermediazioni immobiliari, collaboratori domestici, acqua e condominio, elettrodomestici, arredi.

Alimentari e abbigliamento. Comprende cibo e bevande, abbigliamento e calzature.

Energia. Rientano in questa voce energia elettrica, gas, riscaldamento, etc.

Comunicazioni. Spese per il telefono.

Sanità. Medicinali e visite mediche

Istruzione. Andranno indicate spese e rette per asili nido, scuola per l'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria, corsi di lingue stranieri, soggiorni studio all'estero, corsi universitari, tutoraggio, scuole di specializzazione, master, canoni di locazione per studenti universitari

Tempo libero, cultura e giochi. Vanno segnalate spese per attività sportive, circoli culturali, circoli ricreativi, cavalli, abbonamenti pay-tv, giochi on-line, abbonamenti eventi sportivi e culturali, viaggi organizzati, alberghi, centri benessere, altri servizi per la cura della persona

Beni e servizi. Oggetti d'arte e gioielli preziosi, ma anche la parcella del veterinario, le donazioni in denaro a favore di onlus o simili, assegni periodici corrisposti al coniuge, donazioni effettuate, oltre a barbiere e parrucchiere vanno inseriti in questa categoria.

Onere della prova. Resta controversa la questione dell'onere della prova che, con le nuove regole, diventa a carico del contribuente: quest'ultimo, in caso di incongruenze, dovrà dimostrare che le spese effettuate sono state sostenute con redditi diversi da quelli posseduti nel periodo d'imposta preso a riferimento. L'Agenzia delle Entrate deve acquisire tutte le informazioni che fornisce il contribuente ed effettuare gli opportuni controlli. Se le giustificazioni non risultano sufficienti, l'ufficio predispone un contraddittorio: se il contribuente ha torto, la vertenza si chiude con la liquidazione delle spese a completo carico del contribuente. Ma a gettare scompiglio in questo campo è arrivata la sentenza 23554/12 depositata il 20 dicembre scorso dalla sezione tributaria civile della Corte di Cassazione, riferita a un contenzioso risalente al 1994 tra un cittadino e l'agenzia delle Entrate. In merito all'onere della prova, infatti, la sentenza inverte addirittura il principio, sulla base della valutazione che le presunzioni del fisco nel determinare la capacità di reddito delle persone fisiche sono "semplici", standardizzate. "Il contribuente viene tassato sulla sua reale capacità contributiva: se il fisco afferma che ha invece una capacità diversa, deve essere quest'ultimo a dimostrarlo e non il contribuente", ha detto Roberto Falcone, presidente dell'associazione nazionale di tributaristi della Lapet, ricordando che già con gli studi di settori la Cassazione si era espressa per la fattispecie della "presunzione semplice"; lo stesso principio va applicato al redditometro. "In caso contrario infatti - dice Falcone - si crea disparità a danno delle famiglie e si limita il diritto di difesa del cittadino sancito dal dettato costituzionale. Si entra insomma nel campo giuridico della cosiddetta 'prova diabolica': come faccio a dimostrare la spesa se non ho l'obbligo di conservare gli scontrino, come nel caso degli acquisti al dettaglio. L'imprenditore acquista beni o servizi e chiede la fatturazione, il privato non ne ha obbligo. Se il fisco afferma che ho effettuato spese di abbigliamento per 5mila euro,  come faccio a dimostrare che non è vero ?".
 

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