da:
Rockol
Gianna Nannini – Inno
di
Paola De Simone
TRACKLIST:
“Chorale”
“Indimenticabile”
“Nostrastoria”
“Danny”
“Ninna nein”
“In the rain”
“Scegli me”
“Inno”
“La fine del mondo”
“Dimmelo chi sei”
“Lasciami stare”
“Tornerai”
“Sex drugs and beneficenza”
Ci sono due costanti negli ultimi dischi di
Gianna Nannini: la voce - sempre meno graffiante - della cantante senese che si
accompagna a un’interpretazione partecipata – seppur con poche sfumature - e
l’intento rock, che si esprime musicalmente molto meglio che a livello di
contenuti e di scelta lessicale. E questo nuovo disco, il diciottesimo della
sua discografia, non smentisce questo leit motiv, che lo pone come ennesima
replica di una formula ormai rodata. Tanto per dire che “Inno” non sorprende e,
come i più recenti lavori della Nannini, si può comodamente collocare in una
fascia medio alta di produzione (condivisa con l’ormai suo alter ego Wil
Malone), mentre risulta decisamente meno convincente in termini di creatività
compositiva. E’ come se Gianna Nannini avesse ormai trovato la formula che le
garantisce un ritorno in termini di successo abbastanza prevedibile e per
questo ci propone una dignitosa riproduzione del già sentito. Insomma sono
lontani i tempi di “Latin lover”, di “Occhi aperti” e di “America”, in cui il
rock e la trasgressione trasudavano da ogni verso, proponendoci tematiche di
ampia riflessione, non solo sentimentali, ma anche socio-culturali. Ora,
invece, a ogni prova la Nannini ci appare sempre più in pace con il mondo e
molto meno tormentata, seppur in alcune canzoni tenti – a fatica - di farci
credere il contrario (“Dimmelo chi sei”, “Sex drugs and beneficenza”). E sì che
ora è una mamma felice e allora – evviva la coerenza – questo benessere si
tramuta in un inno alla vita, sempre meno rock e incompreso, sempre più pop e
rassicurante.
Eppure a questo dato di fatto la grintosa
Nannini – che è certamente più interessante delle sue canzoni - non sembra
arrendersi. Così, musicalmente si percepisce un discreto sforzo per rendere
ancora credibile il titolo di rocker, non solo portando qua e là in primo piano
le chitarre elettriche – seppur addolcite dagli archi che sono una costante
della produzione di Malone - ma anche ricercando collaborazioni di un certo
calibro, come quella con Christian Eigner e Peter Gordeno della crew dei
Depeche Mode. Nonostante questo, però, ci pensano le melodie e i testi a
confermare la Nannini in un ambito decisamente popolare. In fondo la cantante
senese non cerca la collaborazione di Francesco Bianconi (Baustelle) o di
Pierpaolo Capovilla (Il Teatro degli Orrori), bensì di Pacifico e di Tiziano
Ferro, due fuoriclasse del pop italiano. E tutto questo ci sa, ancora una
volta, di occasione persa. Ma forse siamo noi a vivere di passato e nostalgia e
dovremmo far pace con questa nuova anima di Gianna Nannini, che – spacciandosi
per rocker grazie a qualche distorsione di troppo e qualche salto in più sulle
travi di un palco – ci parla in un gergo decisamente più borghese, fatto di “si
tira a campare” (“Danny”) e di “qui lo dico e qui lo nego” (“Lascia stare”).
Qualcosa però si salva e i punti più alti del disco li incontriamo in
“Tornerai”, ballata scritta da Isabella Santacroce, dedicata al padre della
cantante e più in generale al tema del ritorno e ispirata da alcuni versi di
Elsa Morante, cui è dedicato l’intero album; e in “Sex drugs and beneficenza”,
una sorta di apparente divertissement che chiude il disco parlando di ricatti
sociali, suggeriti dall’incontro con il filosofo tedesco Ivan Illich,
conosciuto dalla Nannini a San Rossore durante il G8. E poi restano due
ballate: “Indimenticabile” e “Ninna nein”, quest’ultima dedicata alla figlia
Penelope e avvolta dagli archi della London Studio Orchestra. Il resto è alla
portata di tutti. In fondo la cantante lo ha detto con chiarezza: “Inno è
un’ode alla rinascita”, e niente più della rinascita è segno che una precedente
vita è venuta a mancare.
TRACKLIST:
“Chorale”
“Indimenticabile”
“Nostrastoria”
“Danny”
“Ninna nein”
“In the rain”
“Scegli me”
“Inno”
“La fine del mondo”
“Dimmelo chi sei”
“Lasciami stare”
“Tornerai”
“Sex drugs and beneficenza”
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