da:
Metronews
Kim Dotcom risorge con
Mega e fa il botto
In poche ore il sito di
file-sharing ha registrato mezzo milione di utenti
Nuova Zelanda. Lo scorso sabato il
fondatore del sito Megaupload, Kim Dotcom, a un anno esatto dal suo arresto per
violazione dei diritti d’autore ha lanciato un nuovo sito di file-sharing,
chiamato “Mega”. In una conferenza stampa dalla Nuova Zelanda, Dotcom ha
spiegato che nelle prime 14 ore di attività si sono registrati mezzo
milione di utenti. Come Megaupload, il nuovo sito dà agli utenti la possibilità
di archiviare e condividere file. Offre uno spazio di archiviazione gratuito di
50 giga, più di Dropbox e Google Drive.
La differenza principale con il vecchio sito, che è stato chiuso per volere delle autorità americane, è che esiste un meccanismo di criptaggio e decodifica per il trasferimento dei dati in modo da tutelare lo stesso Dotcom dai problemi legali nei quali è già rimasto invischiato.
La vera novità sarà nel sistema di gestione dei file che viene messa in mano agli utenti e non più ai gestori del servizio. Gli utenti iscritti potranno caricare liberamente musica, film e documenti che verranno immagazzinati e che potranno essere recuperati solo attraverso una chiave d’accesso. Né Kim Dotcom, né i gestori del servizio avranno l’accesso a questi file che saranno quindi completamente in mano degli utenti. Il che vuol dire che se qualche investigatore vorrà andare a caccia degli utenti dovrà provare a forzare la crittografia, che è un reato contro la privacy quasi ovunque nel mondo.
La differenza principale con il vecchio sito, che è stato chiuso per volere delle autorità americane, è che esiste un meccanismo di criptaggio e decodifica per il trasferimento dei dati in modo da tutelare lo stesso Dotcom dai problemi legali nei quali è già rimasto invischiato.
La vera novità sarà nel sistema di gestione dei file che viene messa in mano agli utenti e non più ai gestori del servizio. Gli utenti iscritti potranno caricare liberamente musica, film e documenti che verranno immagazzinati e che potranno essere recuperati solo attraverso una chiave d’accesso. Né Kim Dotcom, né i gestori del servizio avranno l’accesso a questi file che saranno quindi completamente in mano degli utenti. Il che vuol dire che se qualche investigatore vorrà andare a caccia degli utenti dovrà provare a forzare la crittografia, che è un reato contro la privacy quasi ovunque nel mondo.
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