sabato 19 gennaio 2013

Lo Stile fatto persona: Audrey Hepburn, omaggio tv



Se volete vedere dei video di alcuni momenti di Sabrina e Colazione da Tiffany andate nella sezione categoria e cliccate Frammenti di cinema americano.

da: la Repubblica e Kataweb

Icona di stile, per sempre: vent'anni senza Audrey
Il 20 gennaio 1993 se ne andava la Hepburn. Grande star hollywoodiana (vincitrice di Oscar) il cui talento viene oscurato dall'eleganza: viene ricordata più per il tubino nero di "Colazione da Tiffany" che per le sue interpretazioni o le sue attività umanitarie
di Claudia Morgoglione

Adorata - anzi, idolatrata - come icona di stile, simbolo di un fascino e di una classe che vanno oltre i fenomeni modaioli. E nello stesso tempo, proprio per questa sua sovraesposizione sul fronte del mito pop e del fashion, paradossalmente sottovalutata come attrice. Non all'epoca, durante la sua intensa e felice carriera hollywoodiana. Ma nel ricordo, e nel rimpianto, sicuramente sì. E così anche adesso, nel celebrare il ventennale della morte di Audrey Hepburn - scomparve il 20 gennaio del 1993 in Svizzera, a 63 anni - ci si concentra soprattutto sul glamour, sui suoi abiti di scena che hanno fatto la storia del costume. Quasi dimenticando che si tratta di una star che ha vinto un Oscar (per Vacanze romane), tre Golden Globe, un Emmy, un Grammy Award, due Tony e tre David di Donatello. Solo per citare i premi più prestigiosi.
E che che nel 1999 è stata proclamata la terza più grande attrice di tutti i tempi dall'American Film Institute.

Uno strano destino, per una diva che ancora adesso gode dell'affetto e della considerazione del pubblico. Però non c'è niente da fare: l'intramontabile tubino nero Givenchy e gli occhialoni scuri di Colazione da Tiffany, l'acconciatura corta e i leggings di Sabrina,  i sontuosi abiti da passeggio e i vezzosi ombrellini d'epoca di My fair lady, la collezione di copricapi sfoggiati in Sciarada oscurano continuamente il suo talento recitativo. Del resto, è naturale: nessuno ha saputo indossare con la sua eleganza e la sua disivoltura un cappello, un gioiello, una borsetta. Grazie al  fisico esile, magrissimo. Ma anche al portamento, alla grazia, agli occhi da cerbiatto e al sorriso luminoso. E così anche i vari gruppi di ammiratori che ne coltivano la memoria - compresa l'associazione italiana "Gli amici di Audrey" - continuano a celebrare l'unicità del suo stile. Mentre oltreoceano le fan di Colazione da Tiffany si riuniscono periodicamente a New York, sfoggiando il look che lei sfoggia nella pellicola.

Ma nulla di tutto questo sarebbe stato possibile, se la Hepburn non si fosse imposta con forza come attrice hollywoodiana. Conquistando i più grandi registi. Nata a Bruxelles il 4 maggio 1929, Audrey passa l'infanzia in Olanda. Studia danza, fin da bambina, anche a Londra, dove si trasferisce con la madre dopo la separazione dei genitori. Poi emigra in America, spinta dalla passione per il teatro e il cinema. William Wyler la sceglie come partner della superstar Gregory Peck in Vacanze romane, ed è subito Oscar; Billy Wilder la vuole accanto a due mostri sacri come Humphrey Bogart e William Holden in Sabrina, variazione sul tema Cenerentola immediatamente diventata cult. E poi le altre interpretazioni, tutte incisive anche se non numerosissime, tra cui Guerra e pace Storia di una monaca. La più importante però è e restaColazione da Tiffany, successo di Blake Edwards tratto dal romanzo di Truman Capote. Un film che cristallizza per sempre l'immagine della diva, di fatto identificandola nel personaggio che interpreta.

Elegante e affascinante anche nella vita privata, la Hepburn espone così la sua ricetta per essere sempre glamour: "Per avere occhi belli, basta guardare come se si stesse cercando una cosa bella; per labbra splendide, basta dire solo cose splendide; e per la posa, l'importante è camminare come se non si fosse mai sole". Il fascino insomma va coltivato con cura metodica, senza lasciare nulla al caso. Intanto, continua a interpretare film di alto livello, ad esempio Sciarada Come rubare un milione di dollari e vivere felici. Ma poi, negli anni Settanta e Ottanta, si allontana molto dal cinema, tranne qualche raro film (come ... E tutti riseroRobin e Marian e Always - Per sempre, sua ultima apparizione su grande schermo).  

Questo perché  dopo aver sposato nel '69 in seconde nozze lo psicologo italiano Andrea Dotti, da cui ha il figlio Luca e da cui divorzia nell'82 - le sue prorità cambiano: decide di occuparsi della famiglia e di numerose attività benefiche e umanitarie. Che la portano a diventare ambasciatrice Unicef e a ottenere premi prestigiosi per il suo impegno solidale. 

Tutte attività lodevoli. Nel tentativo di non restare prigioniera del suo mito modaiolo - hollywoodiano. Ed è questa, forse, l'eredità che Audrey ci ha voluto lasciare: non solo i tubini e i gioielli di Tiffany, ma una donna con un cuore e un'anima.

Audrey Hepburn in tv
Le reti televisive celebrano il ventennale della scomparsa di Audrey Hepburn. Tra gli appuntamenti: Sky Arte HD, che dedicherà l’appuntamento di Vite da star, in onda domenica 20 gennaio alle 17.00 a Audrey Hepburn. Diva Universal (SKY – Canale 128) rende omaggio ad Audrey Hepburn con una puntata di “Donne nel mito” domenica 20 gennaio alle ore 20.50. Sky Cinema Classic HD propone alcuni dei suoi film domenica 20 gennaio, a partire dalle 17.15 andranno in onda Cenerentola a Parigi, Sabrina (ore 19:00), Insieme a Parigi (ore 21.00) e Vacanze romane (ore 22.55).

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