da: La Stampa
Il
blogger simbolo del dissenso: “Dopo Chavez temiamo la repressione”
Daniel
Duquenal: mi accusava di essere una spia al soldo degli Usa
di Elisa
Barberis
Il caos politico. È questo che teme Daniel Duquenal, blogger simbolo della lotta anti-Chavez, che da anni urla il
proprio dissenso dalle colonne di “Venezuela
News and View” (http://daniel-venezuela.blogspot.it). Dopo
una lunga malattia il presidente è morto gettando sul Paese l’ombra di nuove
tensioni.
Qual
è stata la prima reazione alla notizia della scomparsa del leader?
«Non siamo sorpresi già giovedì abbiamo
sentito che la fine era imminente».
Lei
contesta Chavez fin dalla prima elezione nel 1998. Il suo sito è diventato un
punto di riferimento non solo per gli oppositori del presidente, ma anche per
chi oltreconfine cerca uno sguardo diverso su Caracas. Come ha vissuto questi
quattordici anni?
«Sono stati molto difficili. Con una
pessima gestione economica, che ha portato il bolivar a valere da 0,5 dollari
ai 6,3 attuali. L’insicurezza è salita enormemente, trasformando il Venezuela
in uno dei Paesi più pericolosi di tutto il Sud America».
Ha
mai subito minacce?
«Direttamente, no. Ma il mio nome è apparso
un paio di volte nelle pagine ufficiali accusandomi di essere pagato dagli
Stati Uniti, di essere un traditore. Inoltre, in quanto voce del dissenso
contro Chavez, alle elezioni nel 2004 e nel 2005 ho faticato a lungo per
ricevere tutti i documenti necessari per votare».
Cosa
vede ora nel futuro del Venezuela?
«Nessuno lo sa veramente. La svalutazione
di due settimane fa ha aperto un nuovo periodo di difficoltà economiche. E ora
la morte del presidente ha aperto senza dubbio una fase di instabilità politica
complicata da risolvere, indipendentemente da chi vincerà alle urne. Le nuove
consultazioni dovrebbero essere in programma per fine aprile. Una cosa è certa:
il modello imposto da Chavez è insostenibile e ancor meno senza di lui in
carica. Sono in arrivo cambiamenti, o la repressione».
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