martedì 6 marzo 2012

Lucio Dalla: "sono pronto e disponibile a tutte le situazioni di sentimenti"


La mia opinione l’ho espressa ieri quando ancora non avevo letto questo articolo http://taccuinodiunamarziana.blogspot.com/2012/03/lucio-dalla-la-chiesa-i-gay-la-visione.html 
Non posso che riconfermarla. Sempre più convinta.



«Io sostengo che ognuno deve comportarsi correttamente secondo la sua organizzazione mentale, la sua organizzazione sociale, ma fare dichiarazioni di voto mi sembra ridicolo. Non appartengo a nessuna sfera sessuale».


«Non mi sento omosessuale. Mi sento pronto e disponibile a tutte le situazioni di amore, di affetto, di amicizia, di sentimenti, di tenerezza».


da: http://www.lastampa.it/redazione/default.asp

Dalla confessò: non mi sento omosessuale
di Piero Negri
Così Dalla in un’intervista del 1979. Il suo padre spirituale: "Le polemiche su di lui una vendetta gay"

La Chiesa condanna il peccato, non il peccatore, quando questi fa un certo cammino». Padre Bernardo Boschi, il confessore di Lucio Dalla che domenica ha pronunciato l’omelia ai funerali del cantante, torna sulle polemiche per la presenza sull’altare della basilica di San Petronio di Marco Alemanno, compagno del cantante. Dalla era «una persona di grande fede e non ha mai voluto conclamare la propria omosessualità», dice Boschi, secondo cui le polemiche sono una «vendetta dei gay che volevano fare del cantante una bandiera».

E che Dalla non avesse alcune intenzione di dichiararsi gay lo conferma anche un’intervista del 1979 alla rivista «Lambda», periodico del movimento di liberazione omosessuale che uscì dal 1977 al 1981, che ieri ha ripreso a girare in Rete.

Incalzato da Pietro Savarino, nel 1979 Dalla si rifiuta di dirsi gay e di fare dell’identità sessuale una questione pubblica: «Non mi interessa parlartene - dice - perché dovremmo stare sulla questione per giorni interi. E poi credo che non ve ne sarebbe bisogno, nel caso fosse vero. Io sostengo che ognuno deve comportarsi correttamente secondo la sua organizzazione mentale, la sua organizzazione sociale, ma fare dichiarazioni di voto mi sembra ridicolo. Non appartengo a nessuna sfera sessuale».

Dalla rivendica con orgoglio la sua «non appartenenza» a qualsiasi area, politica, di pensiero, sentimentale: «Sono un uomo isolato, ecco perché mi rifiuto di collocarmi nel Pci, col quale non ho alcuna “area culturale” in comune. Sono un uomo abbastanza appartato anche a livello di sentimenti. Sono solo perché lo voglio essere, organizzo il mio mondo forse malinconicamente ma con coraggio, mi sento molto vicino al mondo del lavoro. Il fatto stesso di comunicare alla gente, a tanta gente, è un’esemplificazione di tante tensioni, tensioni emotive e a volte anche tensioni sessuali».

Infine, il cantautore chiarisce una volta per tutte: «Non mi sento omosessuale. Mi sento pronto e disponibile a tutte le situazioni di amore, di affetto, di amicizia, di sentimenti, di tenerezza. omosessuale, ma veramente, spero che lo capisca. Ecco, sono un uomo disponibile, ma la mia cultura non è una cultura omosessuale, il mio modo di organizzare il lavoro non è omosessuale, ho amici quasi tutti eterosessuali; ho anche amici omosessuali che rispetto e ai quali voglio molto bene. Sono un uomo molto confuso, in tutto, ma credo che gli uomini abbiano il diritto a essere confusi, perché sono sgradevoli quelli che si ritengono conclusi. E poi sono vecchio, ho 36 anni, ma non vecchissimo. Spero di cambiare. Magari se ci vediamo fra tre anni, ti faccio tutte le dichiarazioni che vuoi».

Di anni ne sono passati più di trenta, ma Dalla quello che ora si definisce «coming out» non l’ha mai compiuto. Anche per questo ieri padre Boschi ha aggiunto: «Ho avuto una sensazione molto sgradevole, di mancanza di civiltà nel leggere le polemiche sui giornali. Quelli che criticano sono sciacalli, iene. Sputano sentenze su cose più grandi di loro. Questi soloni che imperversano, dicendo che la Chiesa è ipocrita non sanno niente della Chiesa».

Per il domenicano, le polemiche sono «micidiali sul piano umano». Anche «Gesù andava dalle prostitute perché si convertissero. Io sono andato tante volte a casa di Lucio, c’era anche Marco Alemanno, e non ho mai visto nulla». Sbaglia anche, secondo il religioso, chi ha malinteso la mano tesa verso il giovane: «Era un ragazzo che soffriva. Si dà quello che si ha, e dobbiamo dare il bene. Ma se dentro le persone c’è la malizia, la si vede ovunque».

Mentre per Monsignor Giovanni Silvagni, vicario generale dell’Arcidiocesi di Bologna «si è voluto inventare un problema che non esiste, cavalcando l’onda mediatica per interessi che mi paiono un po’ estranei alla vicenda e ai sentimenti delle persone coinvolte».

«Lucio Dalla non è mai stato una nostra bandiera né lo sarà»: replica l’Arcigay di Bologna. «Non abbiamo mai chiesto a Dalla di partecipare a un nostro “Pride” né ad altre iniziative perché sapevamo della sua scelta di riservatezza, anche se non nascondeva la sua omosessualità, e l’abbiamo sempre rispettata». Perciò «nessuna vendetta da parte dei gay. Anzi, nel movimento molti ci hanno rimproverato di non essere intervenuti. Messa alle strette, la Chiesa pensa di difendersi aggredendo noi. È la solita ipocrisia».

E «sono molto rattristato dalle parole di padre Boschi che trovo sinceramente ammantate di livore ideologico» aggiunge il presidente nazionale di Arcigay, Paolo Patanè. «Nessuno ha mai mancato in vita nei confronti di un artista sublime come Lucio Dalla e nessuno ha mai inteso mancare in morte. A me personalmente ora preme solo il rispetto, l’affetto e il sostegno al compagno di Lucio Dalla e spero che una bella storia d’amore che la sorte ha colpito, possa generare libertà per la moltitudine di gay e lesbiche senza notorietà né diritti».

6 commenti:

  1. Personalmente credo che sia una mancanza di rispetto verso Dalla parlare di questa sua situazione personale, lui non ha parlato di questa cosa in vita, perché farlo ora che è morto. Dovrebbero vergognarsi.

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  2. Ciao Sara...buona giornata...
    come sempre c'è gente che crede di sapere e di poter scegliere per altri...soprattutto quando non ci sono più...vale per la Chiesa, vale per partiti, per altre associazioni..più o meno in difesa di diritti

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  3. Buondì...sorvolando sulle ipocrisie della Chiesa,ci sarebbe da dire per ore...sinceramente non capisco questo inutile chiacchericcio....ma bisogna per forza essere etichettati,farsi etichettare??? Bisogna per forza esternare le cose piu intime ,anche se non se ne sente assolutamente la necessità???quale sarebbe stata la differenza se dalla avesse dichiarato di essere gay???per quanto mi riguarda nessuna... amo le sue canzoni , la mia anima ne è estasiata, le emozioni che mi suscita acoltarle sono indescrivibili....questo mi basta!!!!
    Scusa Pink,ho difficoltà ad esprimere quello che provo...
    mi sembra uno sciacallaggio....
    Baci TETA

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  4. Ciao Teta!
    personalmente non lo trovo sciacallaggio ma equivoco di fondo...
    gli equivoci di fondo sono dannosi...tanto quanto lo sciacallaggio…
    la Chiesa, intesa come potere temporale, non può dare lezioni a nessuno e farebbe bene a misurare i termini. Con ciò, io ritengo che oltre alla discriminazione fisica, mentale, sociale di cui sono stati indubbiamente vittime gli omosessuali, una forma di discriminazione sia in loro…tra loro…nel momento in cui non pretendono di essere visti, ascoltati come persone, indipendentemente dal modo di vivere sentimenti e sessualità.
    Parte della stampa e della tv cavalca in maniera opportunistica la battaglia della discriminazione…non facendo altro che discriminare a sua volta.
    Che ci siano persone in assoluta buona fede che sono contro ogni forma di discriminazione non fatico a crederlo, ma che i mezzi di comunicazione strumentalizzino è vero.
    Come spesso succede, è nel web che si manifestano pensieri contro corrente. Vediamo se una volta per tutte capiamo cosa sia effettivamente la discriminazione e chi la combatte con convinzione e forza e chi, al contrario, o non ha ancora compreso il punto centrale della questione o….gli comoda, opportunisticamente, non capirlo.
    Non ritengo l’Annunziata (tutto è partito dal suo programma domenica scorsa) una persona opportunistica e in mala fede, ma su questo tema mi pare non stia capendo un organo sessuale maschile. E con lei, parecchi laici. Beh…poi ci sono i cattolici che non capiscono un cazzo perché sono “allergici” agli omosessuali. Questi sono dei poveracci mentali.

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  5. concordo...e aggiungo che gli italiani sono sollecitati dal pettegolezzo pruriginoso...sono affetti da curiosità morbosa....amano spiare dallo spioncino e sperano di scovare chissà quale atteggiamento sconcio o semplicemente inaspettato...perchè si annoiano nelle lro vite piatte o non hanno il coraggio di esprimersi apertamente senza ipocrisie e finto buonismo...e quindi provano risentimento per quelli che vivono la propria sessualità senza problemi ma con riservatezza. Anche nelle storie con differenza d'età per esempio c'è chi le vive di nascosto, un numero sorprendente ma quando c'è qualcuno che lo fa alla luce del sole ma sempre con riservatezza mostrandosi geloso del proprio intimo, scrutano, arrivano a inventare pretesti per porre quesiti assurdi, mettono volontariamente in imbarazzo gli interlocutori, sparlano ipotizzando chissà quali scenari nascosti...cè molta frustrazione in giro e l'italia è ancora tanto bigotta T

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  6. Ciao Tanias…
    è vero che siamo un paese di guardoni…di furbetti, di scarso senso del rispetto dell’altrui persona.
    E tutto questo è usato soprattutto dai media – web in primis – ma poi giornali, tv…
    Ci sono poche reali discussioni…ci sono tanti titoli eclatanti e fuorvianti…tutto nella logica di attirare pubblico per vendere spot.
    Siamo sempre stati un paese contraddittorio…creativo, generoso e con persone che si impegnano…ma anche guardoni, ipocriti, frustrati….da vent’anni a questa parte non c’è un bilanciamento…una parte ha prevalso sull’altra…non è tanto una questione politica, ma di modello culturale e sociale…anche il modo di trattare Dalla è, a mio parere, la dimostrazione di un certo modello….l’equivoco è quando non si capisce che stiamo usando, che ci facciamo usare…quando non è chiaro il punto centrale della questione…

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