Non so da quanti
anni non mi capitava di vedere nella stessa settimana due fiction di Raiuno.
Domani sera vedrò
‘Il giovane Montalbano’ (post a seguire) e ieri sera ho visto ‘Troppo amore’.
A dimostrazione
che un buon film/fiction, si vede dall’inizio, il film trasmesso
ieri sera - prima storia del ciclo ‘Mai per amore’ - mi ha subito attirato e convinto.
Funzionava tutto.
Sceneggiatura, regia, cast. Ottima scelta degli interpreti. Antonia Liskova è perfetta. Perché ha
qualcosa che non vedevo dai tempi di Lea
Massari: il sussulto, il sospiro. Riesce a raccontare e rappresentare realisticamente
con modi e gesti una giovane donna, esprimendo il piacere che dà la sorpresa
per l’incontro con un uomo così diverso
dal suo mondo di amicizie e dal quale si lascia – inevitabilmente – attirare per
poi scoprire, letteralmente: sulla sua pelle, che si tratta di un malato che la
può distruggere fisicamente e moralmente.
Anche Massimo Poggio è perfetto. Il suo viso,
la sua espressività, lo rende capace di interpretare sia il bravo ragazzo come
lo psicopatico o…lo stronzo. Perché, sostanzialmente, questo era in una delle
due uniche fiction di Mediaset che meritino di essere menzionate e ricordate:
Maria Montessori.
Cast perfetto e supportato da una scrittura
credibile. Temevo che potesse trattarsi di qualcosa di “pesante” e invece il
racconto scorreva con realismo e ritmo.
Chi non ha visto
‘Troppo amore’ pensando che l’argomento trattato fosse angosciante ha
sbagliato. Un film che merita di essere visto.
Una menzione
finale – non per importanza – a Liliana Cavani. Quando penso che
questo film
sia credibile e convincente è perché vi è cura del particolare. Sono i
particolari a fare la differenza. E credo che un certo particolare derivi dalla
regia più che dalla sceneggiatura.
La scena della
prima volta in cui Antonia Liskova e Massimo Poggio fanno sesso è emblematica. Lei
parte a razzo con la frenesia tipica, non solo ormonale ma caratteriale e di
esperienza a un certo tipo di “confronto” fisico con il maschio, lui, che la
guardava e fotografava dal suo appartamento nel palazzo di fronte, la blocca.
Vuole condurre lui dall’inizio. Questa volta, lei è lì, in carne e ossa non
fisicamente distante seppure raggiungibile. Inizia il possesso. Il possesso
inizia guardandola mentre la spoglia..Il possesso inizia spogliandola.
E’ vero che vedo
pochissime fiction su Raiuno. Ma non mi ricordo una cura di certi particolari.
Complimenti. Anche
a Claudia Mori che ha prodotto questa serie per Raiuno. Mi aspetto che le
prossime tre storie siano al livello della prima.
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