Quando leggo certe
dichiarazioni di politici mi viene in mente una frase di Laverne & Shirley
(post aforisma sotto)
Maurizio Sacconi, sull’articolo 18: “Il rinvio al magistrato della scelta tra reintegro e
indennizzo per licenziamento disciplinare mantiene incertezza sull'esito del
contenzioso e perciò non stimola ad assumere”.
In attesa dell’antidoping
da applicare a Sacconi…
Di fronte a una
crisi aziendale accertata, esposta ai sindacati, ai lavoratori. Di fronte ad un
piano di ridimensionamento oggettivo, non c’è decisione del giudice. Il
lavoratore è licenziato e deve usufruire di adeguati ammortizzatori sociali.
Di fronte a
manovre fubette e disoneste, lesive della dignità della persona, con le quali
si licenzierà per assumere in nero o in bianco a certe condizioni facendo leva
sulla necessità di un posto di lavoro, casi che si presenteranno perché le
aziende vorranno usufruire delle facilitazioni implicite nella norma
modificata, il giudice non deve scegliere. Deve reintegrare.
Capito Sacconi?
No.
Come cazzo fa un testa
di cactus a capire…
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