Scheda: come si licenzia in Europa
Più libertà per aziende, più aiuti a lavoratori
Il nodo al centro della trattativa tra governo e
sindacati resta l'articolo 18.
L 'esecutivo guarda al modello nord europeo e, in
particolare, a quello tedesco. Ma come si licenzia in Europa? La formula più
accreditata è quella che garantisce più flessibilità, ma anche più tutela ai
singoli lavoratori.
GERMANIA - Fra il 2003 e il 2005 è stato profondamente riformato il mercato del lavoro, reso molto più flessibile. I disoccupati sono molto diminuiti, dai 5 milioni del 2006 ai 2,7 del 2011. Il sussidio di disoccupazione (67% dell'ultimo stipendio netto) è concesso per un anno dopo la perdita del posto. Dopo si ricevono altri sussidi: 680 euro per un appartamento (inclusi 374 euro calcolati per vivere) e l'assicurazione sulla salute. Il licenziamento è più facile per le imprese con meno di 10 dipendenti. Per le altre va giustificato. I contratti a tempo determinato possono essere rinnovati fino a due anni e per non più di tre volte.
GRAN BRETAGNA - I contratti di lavoro si dividono in 'employment' (rende il lavoratore un dipendente) e 'services' (regola uno scambio di prestazioni, chi lo firma resta di fatto in proprio). Non esiste la contrattazione collettiva nel settore privato e sempre meno nel pubblico. Esistono clausole che proteggono dal licenziamento senza giusta causa: il lavoratore può fare ricorso al tribunale e chiedere un indennizzo. In caso di riduzioni collettive del personale per ragioni economiche, l'azienda deve garantire al lavoratore indennizzi.
FRANCIA - I licenziamenti individuali sono più facili che in Italia. Il lavoratore cacciato senza giustificato motivo
DANIMARCA - Il modello della 'flexicurity' (fusione dalle parole inglesi 'flexibility' e 'security') dà alle aziende margini più ampi per licenziare i propri dipendenti rispetto al resto dell'Unione, ma offre ai dipendenti una maggiore tutela. Il lavoratore licenziato percepisce il 90% dell'ultima retribuzione per il primo anno di disoccupazione, l'80% per il secondo, il 70% per il terzo e il 60% per il quarto. L'azienda paga il sussidio e aiuta il lavoratore a trovare un nuovo lavoro, con corsi di formazione. Il modello ha portato la Danimarca ad avere un basso livello di disoccupazione.
SPAGNA - Il dipendente a tempo indeterminato può essere licenziato anche senza giusta causa. L'azienda è tenuta solo a versargli un risarcimento, che la riforma del mercato del lavoro varata dal governo Rajoy in febbraio ha ridotto di molto: 20 giorni invece di 45 per anno di lavoro (per 12 anni al massimo) per le imprese in difficoltà, 33 per le altre (per 24 anni al massimo invece di 42).
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