In fuga dalla Siria: intervista all’attivista Fadwa
Suleiman
Dopo mesi passati
a sfuggire alla polizia siriana, la pasionaria di Homs, Fadwa Suleiman, adesso
è in Francia.
Attrice famosa,
fin dall’inizio si è schierata a fianco della rivolta, con un impegno forte
nelle piazze e online.
Per questo è stata
rinnegata dalla famiglia, che sostiene Bashar al-Assad e come lui fa parte
della minoranza alawita.
Ai microfoni di
euronews, Fadwa racconta da Parigi il quotidiano dei siriani sotto le bombe,
spiega le ragioni del suo no al regime ma non risparmia le critiche a
un’opposizione che non ha trovato una via pacifica alla democrazia.
Mohammed Shaikhibrahim, euronews: Come è riuscita a uscire dal Paese?
Fadwa Suleiman, attrice siriana: Naturalmente è
stato difficile lasciare la Siria. Sono uscita illegalmente. Deve scusarmi, ma
non posso dirle come, perché altri siriani hanno bisogno di farlo per fuggire
dai massacri, dalle uccisioni e dalla guerra.
euronews: Ha lasciato la Siria due giorni fa: qual è
la situazione lì?
Suleiman: Purtroppo devo dire che siamo in un
vicolo cieco, perché non c‘è soluzione politica. La rivoluzione è diventata una
rivoluzione armata e questo non era il nostro obiettivo. È solo la reazione
alla violenza del regime siriano. Se usiamo le armi per rovesciare la dittatura,
non ci sarà la democrazia dopo. Chi abbatte il regime con
le armi, non sarà in
grado di portarci la democrazia, ma porterà più sangue e più massacri. C‘è un
problema serio che riguarda anche i nostri leader. Stanno affrontando da più di
un anno la questione senza alcun risultato, senza una soluzione politica che ci
soddisfi.
euronews: Di
quali politici parla? Di chi sta all’opposizione o di chi ha attualmente il
potere?
Suleiman: Naturalmente
di quelli all’opposizione.
euronews: Sta dicendo che l’opposizione siriana sta
fallendo nella gestione della rivoluzione in Siria?
Suleiman: Sì, hanno fallito nel raggiungere una
soluzione pacifica a questa rivoluzione. Noi siamo contro la gente armata. Se
vogliamo che venga fatto un passo indietro da questo regime ambiguo, che dice
una cosa e ne fa un’altra, non vogliamo la stesso comportamento anche dai
leader dell’opposizione. Altrimenti diventeranno l’altra faccia di questo
regime. I leader dell’opposizione non sono stati chiari con noi, non ci hanno
dato un piano preciso, non ci hanno mostrato il loro programma o strategia. Non
si sono qualificati essi stessi: a quali organizzazioni appartengono? Chi sono
i membri del Consiglio nazionale siriano? Chi è questa gente? Non lo sappiamo.
Sappiamo solo che alcuni di loro si definiscono laici, ma potrebbero essere
qualcos’altro. Non hanno mostrato documenti a riprova della loro strategia.
Fanno incontri da cui escono senza risultati.
euronews: Come attrice siriana, perché non fa i nomi
di questa gente, o ne dice i partiti? Chi sta cercando di approfittare della situazione siriana?
Suleiman: Posso farlo e lo farò un giorno. Ma non
ora.
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