martedì 27 marzo 2012

Siria, regime di Bashar al-Assad: intervista all’attivista Fadwa Suleiman



In fuga dalla Siria: intervista all’attivista Fadwa Suleiman

Dopo mesi passati a sfuggire alla polizia siriana, la pasionaria di Homs, Fadwa Suleiman, adesso è in Francia.
Attrice famosa, fin dall’inizio si è schierata a fianco della rivolta, con un impegno forte nelle piazze e online.
Per questo è stata rinnegata dalla famiglia, che sostiene Bashar al-Assad e come lui fa parte della minoranza alawita.

Ai microfoni di euronews, Fadwa racconta da Parigi il quotidiano dei siriani sotto le bombe, spiega le ragioni del suo no al regime ma non risparmia le critiche a un’opposizione che non ha trovato una via pacifica alla democrazia.

Mohammed Shaikhibrahim, euronews: Come è riuscita a uscire dal Paese?
Fadwa Suleiman, attrice siriana: Naturalmente è stato difficile lasciare la Siria. Sono uscita illegalmente. Deve scusarmi, ma non posso dirle come, perché altri siriani hanno bisogno di farlo per fuggire dai massacri, dalle uccisioni e dalla guerra.
euronews: Ha lasciato la Siria due giorni fa: qual è la situazione lì?
Suleiman: Purtroppo devo dire che siamo in un vicolo cieco, perché non c‘è soluzione politica. La rivoluzione è diventata una rivoluzione armata e questo non era il nostro obiettivo. È solo la reazione alla violenza del regime siriano. Se usiamo le armi per rovesciare la dittatura, non ci sarà la democrazia dopo. Chi abbatte il regime con
le armi, non sarà in grado di portarci la democrazia, ma porterà più sangue e più massacri. C‘è un problema serio che riguarda anche i nostri leader. Stanno affrontando da più di un anno la questione senza alcun risultato, senza una soluzione politica che ci soddisfi.
euronews: Di quali politici parla? Di chi sta all’opposizione o di chi ha attualmente il potere?
Suleiman: Naturalmente di quelli all’opposizione.
euronews: Sta dicendo che l’opposizione siriana sta fallendo nella gestione della rivoluzione in Siria?
Suleiman: Sì, hanno fallito nel raggiungere una soluzione pacifica a questa rivoluzione. Noi siamo contro la gente armata. Se vogliamo che venga fatto un passo indietro da questo regime ambiguo, che dice una cosa e ne fa un’altra, non vogliamo la stesso comportamento anche dai leader dell’opposizione. Altrimenti diventeranno l’altra faccia di questo regime. I leader dell’opposizione non sono stati chiari con noi, non ci hanno dato un piano preciso, non ci hanno mostrato il loro programma o strategia. Non si sono qualificati essi stessi: a quali organizzazioni appartengono? Chi sono i membri del Consiglio nazionale siriano? Chi è questa gente? Non lo sappiamo. Sappiamo solo che alcuni di loro si definiscono laici, ma potrebbero essere qualcos’altro. Non hanno mostrato documenti a riprova della loro strategia. Fanno incontri da cui escono senza risultati.
euronews: Come attrice siriana, perché non fa i nomi di questa gente, o ne dice i partiti? Chi sta cercando di approfittare della situazione siriana?
Suleiman: Posso farlo e lo farò un giorno. Ma non ora.

Nessun commento:

Posta un commento