Fabio Volo diventa serio
"Basta tv che parla solo di sé"
Lo scrittore-showman conduce "Volo in diretta", dal 21 marzo su RaiTre in seconda serata, nello spazio che fu di Serena Dandini. Interviste a economisti, filosofi, scrittori, artisti. "Voglio raccontare delle storie e dare un po' d'aria alla televisione per interrompere la compagnia di giro"
di Lara Gusatto
Basta con la tv che parla solo di sé, "si sta cannibalizzando, ci guardiamo l'ombelico, un programma ne cita un altro, le persone intervistate sono sempre le stesse. Voglio dare un po' d'aria,interrompere questa compagnia di giro". Alta ambizione, quella di rivoluzionare il sistema-tv. O almeno di tentare una strada diversa. E stupisce che a formulare il proposito, impegnativo, sia uno diventato famoso per la leggerezza. Ma gli anni passano e forse anche Fabio Volo sta crescendo, s'è fatto serio e nello spazio di RaiTre che fu di Serena Dandini si accinge a intrattenersi con Noam Chomsky o Serge Latouche, Jeremy Rifkin o il filosofo Slavoj Žižek. Volo in diretta: questo è il titolo del programma affidato all'attore-scrittore-conduttore, dal 21 marzo ogni mercoledì, giovedì e venerdì per 32 puntate in seconda serata su RaiTre.
Sei romanzi bestseller (l'ultimo dei quali, Le prime luci del mattino, tradotto in diciannove lingue), sei milioni di
copie vendute, duemila giovani in coda per ore davanti alla Mondadori in piazza Duomo per un suo autografo. E poi in programma radiofonico di successo (su Deejay, Il volo del mattino), alcuni film (uno lo girerà in estate), una fidanzata bionda e ora uno show tutto suo, un po' David Letterman. I primi 40 anni di Volo si apprestano a concludersi nel migliore dei modi possibili. La storia del panettiere di Brescia che lascia la provincia e trova la fortuna in città la conoscono anche i sassi ma è proprio
sul connubio fra simpatia e una normalità che sfiora il banale che si è basata gran parte del suo successo, benché non del tutto affidato alla casualità, "mi piace avere il controllo di tutto ciò che faccio - spiega Volo nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma - per questo scatto anche le foto per le copertine dei miei libri, sono un gran lavoratore, un perfezionista ossessivo che vorrebbe pure saltare le pause pranzo pur di vedere e rivedere tutto".
Quindi pensa che ansia fare un programma in diretta, dove controlli sì ma fino a un certo punto, "l'ho chiesto io che fosse in diretta perché voglio che evolva con me, non sappiamo esattamente cosa sarà, c'è un canovaccio e poi vado a braccio, come in radio". E se dovesse non andare bene? "La colpa sarà solo mia, sono abituato alle critiche ma io voglio solo raccontare delle storie: se piacciono e hanno presa sul pubblico significa che ho fatto bene". E chiosa: "Chi è in mare naviga, chi è a terra giudica".
Fabio eredita, si diceva, lo spazio di RaiTre che fu di Parla con me ma lui della vicenda-Dandini dice di non sapere nulla, "ero in America, credo che sia stata una grave perdita". Non rinuncia alla formula delle interviste a grandi intellettuali, dal linguista Noam Chomsky all'economista Serge Latouche, da Jeremy Rifkin al filosofo Slavoj Žižek. Ci saranno pure Jovanotti, Battiato, Alessandro Baricco, qualche calciatore. Senza perdere di vista ciò che lo ha reso famoso: la sua aderenza alla realtà, quel saper incarnare la figura del ragazzo della porta accanto. "I miei autori lo paragonano a un incrocio tra il Late Show e il Muppet Show - dice - voglio sfatare il mito che chi ride è stupido e chi è serio e muto è intelligente. Magari sta zitto solo perché non ha nulla da dire".
E poi c'è il pubblico da coinvolgere. Volo è attivo su Twitter, durante la trasferta newyorkese ha regalato ai follower un fotoracconto in diretta delle sue giornate. "Ogni puntata interagiremo con i social network e costruiremo il programma minuto per minuto. Chiediamo agli spettatori di collaborare con l'invio di foto e filmati che andranno a comporre la passeggiata più bella del mondo nel paese più bello del mondo. Un programma insomma in cui si approfondiscono temi "ma niente denuncia, a quelle cose con la faccia oscurata e la voce modificata ci pensano altri, a me mottono ansia". E quindi che fa, rinnega il suo passato a Le Iene? Un po' forse sì "benché i ragazzi delle Iene siano ancora miei amici, ci vado in vacanza... Ma ora non scrivete che non mi piacciono le Iene. E solo che adesso preferisco parlare di cose belle". Belle come la fidanzata, pare islandese, della quale però non vuole dire mezza parola. E non si tira indietro di fronte all'ipotesi di diventare, un giorno, papà: "Se non facessi quest'esperienza mi dispiacerebbe molto". Insomma un Fabio Volo cresciuto e contento. Che chiuderà il programma a giugno, alla vigilia delle 40 candeline. Nel frattempo, "ho sistemato le cose importanti della mia vita".
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