da: la Repubblica
La senilità di Emilio Fede ha spessore
romanzesco, tra Piero Chiara (nei momenti alti) e Fantozzi (nei tonfi). I
cronisti che tentano di ricucirne la trama maneggiano ingredienti fantastici:
bische, debiti di gioco, traffico di señorite in combutta con amiconi del bel
mondo, imputazioni di prossenetismo, stremati giuramenti di eterno amore alla
moglie come nei film di Germi. Ora – strepitoso sussulto per un ottuagenario –
compaiono una valigia piena di quattrini e una misteriosa “amante cubana”, che
a noi piace immaginare molto matura, ma ancora in grado di accennare una rumba.
La valigia sarebbe stata rifiutata da una banca svizzera, circostanza anch’essa
stupefacente perché non si conoscono precedenti e le banche svizzere hanno fama
di accettare valigie piene di qualunque roba, siano pure denti d’oro, scalpi
umani o triglie andate a male. Ma il colpo di teatro
che costringe il pubblico all’applauso lo aggiunge lui. Negando – ovviamente –
l’esistenza di valigie, e anche della Svizzera, Fede denuncia “una manovra per
farmi perdere la direzione del Tg4”. Il pubblico trattiene il fiato. Chi vuole
– dopo soli trent’anni di direzione, praticamente appena insediato – levare il
Tg4 a Fede? I comunisti? I creditori? Al Qaeda? Il marito dell’amante cubana?
Vogliamo la prossima puntata. Presto!
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