Cancellare la concussione? Il premier Monti non
avalli questa porcata
Massimo Fini
denuncia: il reato per cui è imputato Silvio Berlusconi davanti al tribunale di
Milano potrebbe essere scorporato in due fattispecie: estorsione e corruzione.
Se il presidente del Consiglio non interverrà per fermare questa nuova legge
ad-personam, non perderà l'appoggio del Pdl, ma verrà meno la fiducia degli
italiani
Il
governo Monti ci ha chiesto pesanti sacrifici, resisi necessari dopo trent’anni
di dissennata politica clientelare e di corruzione sistematica (la sola prima
Tangentopoli ci è costata 630 mila miliardi di lire, un quarto del debito
pubblico) e, da ultimo, dalla drammatica inerzia di Silvio Berlusconi che,
mentre l’UE chiedeva all’Italia interventi urgenti, si limitava a inviare a
Strasburgo una ‘lettera di intenti’. Come l’Italia non si è liberata da sé dal
fascismo, così non si è liberata da sé dal pericoloso pagliaccio. È dovuta
intervenire la Merkel per farci capire che se continuavamo su quella strada
facevamo la fine della Grecia. Berlusconi è stato cacciato, al suo posto è
subentrato Monti. E gli italiani, pur se tartassati da tutte le parti, gli
hanno dato fiducia, anche per il rigore morale, distrutto durante il quasi
ventennio di berlusconismo.
Ora però Monti, per non perdere l’appoggio del Pdl e del Pd, si appresterebbe a varare una legge che cancella il
Ora però Monti, per non perdere l’appoggio del Pdl e del Pd, si appresterebbe a varare una legge che cancella il
reato di concussione di cui, assieme a quello
di prostituzione minorile, Silvio Berlusconi è imputato davanti al Tribunale di
Milano. Insomma la classica legge ‘ad personam’. Il Codice penale dà una
definizione limpida della concussione all’art. 317: “Il pubblico ufficiale che,
abusando della sua qualità o delle sue funzioni, costringe o induce taluno a
dare o a promettere indebitamente a lui o a un terzo denaro o altra utilità è
punito con la reclusione da quattro a dodici anni”. Berlusconi ci è cascato in
pieno. La sola telefonata alla Questura è già, in sé, una indebita induzione, e
poco importa che sotto interrogatorio ci fosse la ragazza Ruby, poteva
trattarsi di qualsiasi altro. È proprio per l’evidenza del reato che la Procura
di Milano ha potuto chiedere il processo per direttissima nel quale Berlusconi
non avrebbe avuto scampo (per la prostituzione minorile la questione è più
complessa, ma si tratta di una fattispecie meno grave) né avrebbe potuto
puntare alla prescrizione perché i fatti sono recentissimi. La concussione, a
differenza, poniamo, del “concorso esterno in associazione mafiosa”, non è un
reato di nuovo conio, è un reato-base che esiste da quando esiste lo Stato
moderno. Modificarla sarebbe come voler modificare il furto o l’omicidio.
E invece cosa si appresta a fare il governo Monti? A scorporare la concussione
in due reati: l’estorsione, che esiste già e non riguarda precipuamente il
pubblico ufficiale, e la corruzione che pure c’è già e riguarda il corrotto e
non il corruttore. Si ingenera così una gran confusione alle cui larghissime
maglie non sarà difficile sfuggire. L’interesse del Pdl a un pateracchio del
genere è evidente.
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