giovedì 15 marzo 2012

Governo Monti, vertice di maggioranza: frequenze tv, il sospetto del Pd su….Corrado Passera


da: La Stampa

Il sospetto del Pd, un grande scambio nomine tv-frequenze
di Amedeo La Mattina

Che intenzioni ha Corrado Passera? Perché il ministro dello Sviluppo Economico sostiene che non c’è più il tempo per modificare la governance della Rai? Anche Monti la pensa così? Bersani arriverà al vertice di maggioranza con queste domande. Il segretario del Pd ha il sospetto che l’ex ad di Intesa San Paolo voglia lottizzare il servizio pubblico d’intesa con il Pdl e allo stesso tempo mettere in vendita le frequenze televisive (tanto care a Berlusconi) con un’asta non proprio gratuita ma «low cost». Sospetti e «cattivi pensieri» che Bersani vuole che siano fugati dallo stesso presidente del Consiglio. E non ha dubbi che ciò avvenga. Se invece si arriverà a un semplice rinnovo del Cda Rai, come vuole il Pdl, e non ci sarà una rivoluzione a viale Mazzini, allora Alfano, Monti e Passera dovranno metterci la faccia: per i leader dei Democratici saranno responsabili del disastro del servizio pubblico, condannando la Rai a un destino simile all’Alitalia.

Un vertice in salita quello di questa sera. E potrebbe non bastare la schiarita sulla riforma del lavoro. Il premier dovrà confermare la convinzione di Casini secondo cui il Professore della Bocconi è «più politico di Andreotti». Ma non serviranno solo le grandi capacità di mediazione del vecchio leader della Dc: il presidente del Consiglio dovrà mettere in campo una forza decisionale capace di superare i veti incrociati del Pdl e del Pd. L’Udc con il suo leader è impegnato a distribuire «bromuro da mattina a sera» e consiglia ai partiti maggiori di non forzare la mano: basta «bambinate».
Casini non si rivolge solo ad Alfano, che non vuole trattare su giustizia e Rai. Il messaggio è rivolto anche a Bersani. Abbassare i toni, riporre le armi, affidare a Monti la delega per decidere sui temi controversi. Sul ddl contro la corruzione, ad esempio, si potrebbe stralciare la parte che riguarda l’allungamento della prescrizione. Quanto alla tv di Stato va bene pure la nomina dei nuovi consiglieri d’amministrazione e di un altro direttore generale, un tecnico di alto profilo.
«Se non si va in questa direzione – spiega Roberto Rao – la soluzione sarà la paralisi e la proroga dell’attuale Cda Rai, che è poi quello che fa comodo al Pdl». In ogni caso per Casini non è possibile delimitare gli argomenti
del vertice: «Significherebbe indebolire deliberatamente il governo. Nessuno può prendersi la responsabilità di alzarsi dal vertice e andare via. Renderebbe l’esecutivo gravemente menomato».
Alfano nega che questa sia la sua intenzione. «Non vogliamo complicare la vita a Monti. Sosteniamo lealmente il governo in opere e omissioni. Le opere sono le cose che facciamo per sostenere Monti, le omissioni sono quelle che facciamo per evitare di partecipare a discussioni che possono mettere in difficoltà l’esecutivo».
Ma il segretario del Pdl pensa di mettere altra carne al fuoco nell’incontro di Palazzo Chigi. Infatti Alfano vuole aggiungere un altro tema spinoso, quello dell’abolizione delle commissioni bancarie, voluta dal Senato da tutti i partiti.
Da giorni va avanti il ping-pong tra esecutivo e maggioranza: a chi spetta l’onore di modificare la norma? Il governo sostiene che è compito del Parlamento che l’ha approvata contro il parere dell’esecutivo mentre la maggioranza vuole lavarsene le mani chiedendo a Palazzo Chigi di provvedere con un «decretino» ad hoc. In sostanza le forze politiche ora nascondono la mano e non vogliono apparire come i difensori degli istituti di credito. Anzi Alfano, ma anche Casini, chiederanno un intervento sul sistema bancario per favorire il credito verso le famiglie e le imprese.
Il segretario del Pdl insiste: che fine hanno fatto i prestiti all’1% della Bce ricevuti dagli istituti di credito italiani? L’ex ministro della Giustizia batterà molto sul tasto delle banche per allungare il brodo della discussione ed evitare che si arrivi al tema della Rai.
Insomma, il vertice di questa sera non sarà una passeggiata. Monti dovrà rispondere alle richieste dei partiti che lo sostengono. E forse non basterà a spianare la strada il possibile accordo con le parti sociali sulla riforma del lavoro. I leader del Pdl e del Pd non vogliono stringerlo in un angolo ma si aspettano risposte. Bersani è convinto che il Professore non si farà piegare dai diktat di Berlusconi sulla tv e le frequenze televisive, sconfessando Passera e prendendo una decisione su viale Mazzini. Magari nominando un commissario, come ha chiesto Enrico Letta.

Nessun commento:

Posta un commento