martedì 13 marzo 2012

Mediaset: in attesa dei dati trimestrali, gli analisti danno pollice verso


tratto da: “Gli analisti affondano Mediaset e stimano cedola dimezzata” di Finanza Mercati

Mediaset crolla in Borsa affossata dai broker e in attesa dei dati che verranno pubblicati la settimana prossima. Pubblicità in affanno, recessione in corso e programmi che non decollano stanno rendendo dura la vita al Biscione. E, infatti, per la prima volta nella storia del gruppo di Cologno Monzese, il presidente Fedele Confalonieri ha paventato la possibilità di tagli anche sul personale. Sempre che il mercato non inverta la rotta. La società in effetti, come recentemente ricordato dal vice presidente Piersilvio Berlusconi ha lanciato prima dell’estate una manovra che porterà in tre anni a un risparmio di 250 milioni l’anno, senza toccare il prodotto. Ma se il trend non dovesse cambiare potrebbe non bastare. E a questo punto diventerebbe inevitabile un nuovo ricorso alle forbici su investimenti e costi. Il titolo ha chiuso ieri a 2,106 euro (-3,7% e -6% da inizio anno).
E per i broker potrebbe persino valere meno. Ieri è arrivata la bocciatura di Nomura che ha abbassato il target price a 1,95 euro da 2,2 (rating reduce). Il broker evidenza la debolezza del mercato pubblicitario sia sul 2011 (dove ha tagliato le stime da un -3,5% a un -4,3%) che sul 2012 (la raccolta è ora vista in calo del 5,8% dal precedente -3,5%). Su queste basi Nomura ha anche tagliato le stime di eps (earnings per share) (da 0,27 a 0,21 euro per azione sul 2011 e da 0,23 a 0,15 euro sul 2012). Anche su queste basi Nomura ha abbassato le stime di dividendo a 0,1 euro per azione da 0,21 (su un consenso che prevede una cedola a 0,19). Venerdì scorso era stata la volta di S&P a ribadire la propria raccomandazione strong sell sulle azioni con un target a 1,60 euro. Per S&P la debolezza dei conti dovrebbe riguardare gli utili già peraltro attesi al di sotto dei profitti registrati nel 2010, dei ricavi e non è esclusa qualche pressione anche sul fronte dei margini a causa dei costi legati ai canali digitali e alle attività della pay tv che non crescono alla velocità sperata. E prudenza è raccomandata anche da Goldman Sachs che ha un sell sul titolo, con target price a 2,3 euro da 2,23.

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