L'intervista completa sul n. di Vanity Fair in
edicola dal 14 marzo
Arisa: «"Mi piaci così come sei" è una
bugia»
Al suo debutto a Sanremo, c'era un uomo che le
diceva: «Sei bella sempre». Un giorno, ha smesso di fidarsi di lui e ha
imparato a volersi bene.
di S.Nucini
Rosalba Pippa, in
arte Arisa, ti guarda come dire: hai capito, no? Con gli occhi scuri, la
frangia che li copre un po’, le mani bellissime che anche loro dicono: hai
capito, no?
Per capire bastava
guardarla solo qualche minuto prima che si sedesse qui sul divano, quando era
davanti all’obiettivo del fotografo, spogliata come mai avrebbe immaginato di
spogliarsi, con sempre e solo l’ansia che non uscissero le tette. Arisa come tutti la pensavamo – buffa, stramba, rigida nei gonnelloni –
ha lasciato il posto a una ragazza meno
colorata, meno esagerata, meno infelice.
Che a Sanremo ha
cantato della fine del suo amore con
Giuseppe Anastasi. La notte, questo il titolo – l’album si chiama Amami –,
è da settimane il brano più scaricato su iTunes, anche se al Festival è
arrivata seconda. E comunque non importa: «Quello che conta è che mi sono
rivista e non ho cambiato canale».
Perché prima lo faceva davvero? Si guardava e
cambiava canale?
«Sì, spesso. Non
mi piaceva quello che vedevo».
Come era nata la Arisa di prima?
«Da un paio di
occhiali comprati per 214 euro, che erano, e sono, tanti soldi».
Quando è iniziato il cambiamento?
«Dopo Malamorenò ho
avuto il disgusto un po’ di tutto. Mi vedevo brutta, grassa, la mia storia
stava finendo. Ho iniziato a tagliarmi i capelli, sempre più corti, e a
dimagrire. Prima pesavo 72 chili, mangiavo solo pasta, pane, pizza. Sempre
applicando la legge dell’attrazione, penso intensamente che quello che sto
mangiando non mi farà ingrassare».
È più bella la vita da magra?
«Da magra ti
stanno bene anche le cose che costano niente, ti entrano anche i maglioni
stretti e infeltriti. Però gli uomini adesso mi guardano in certi modi, e io
non so che cosa vogliono».
Beh, che cosa pensa che possano volere?
«Scoparmi, lo so,
ma io non voglio. Io per fare l’amore ho bisogno di tempo: mi devo abituare
all’odore. Una botta e via mi è successo, ma sono state cose tristi. Non solo
dopo, anche durante».
Nel privato aveva complessi?
«No, perché
pensavo che, se piacevo a Giuseppe, allora andava bene. Il mondo è pieno di
uomini che ti dicono “mi vai bene così come sei” solo per non sentire che ti
lagni. Ma non è vero: se sei grassa, a disagio con te, non ti piaci e non piaci
a lui. “Sei bella sempre” è una bugia».
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