mercoledì 14 marzo 2012

Politica e Media: frequenze e Rai, la partita tra Monti e Berlusconi


da: Affari e Finanza – la Repubblica

Frequenze e Rai partita doppia tra Monti e il Cavaliere
di Stefano Carli

Il 20 aprile scadono i 90 giorni di sospensione decisi in gennaio da Corrado Passera sul Beauty Contest. Il 28 aprile, otto giorni dopo, l’assemblea della Rai avrà all’ordine del giorno la nomina del nuovo cda. L’assetto del mercato italiano della tv si gioca in quella manciata di giorni. Ma le grandi manovre sono già iniziate. Dal fronte MediasetPdl è iniziato il cannoneggiamento verso il governo: sono scesi in campo Adreani, Confalonieri, Alfano, Cicchitto. E ovviamente anche il Cavaliere in prima persona.
Il messaggio è chiaro: il Biscione ha diritto alla sua frequenza gratuita e il governo non deve immischiarsi di Rai (con la pubblicità che stagna, per poco che la Sipra rialzi la testa per Publitalia sarebbero problemi in sovrappiù). Ma non potranno vincere su tutti e due i fronti.
La strategia di Mario Monti è per ora sul suo binario. L’ha già fatto con le privatizzazioni. Ha messo sul piatto due obiettivi, Snam e rete ferroviaria, per portarne a casa uno sicuro. Ha messo in carniere la Snam, probabilmente quella a cui teneva di più. E qui? A cosa mira Monti? Alle frequenze o alla Rai? I «bookmaker» dicono: frequenze. Perché la Rai resta un groviglio inestricabile anche a personaggi come Bernabè o Caio. E può restare in balia della politica. Le frequenze sono invece un segnale di rigore e di uso corretto di una risorsa pubblica ed è qui che Monti vuole vincere.
 

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