Riscritta
la legge di Stabilità. Spariscono i tagli dell’Irpef, il cuneo fiscale sarà
ridotto
Accordo
tra Grilli e maggioranza: “sterilizzato” l’aumento dell’Iva dal 10% all’11,
resta quello dal 20 al 21.
Fondo
per il sociale da 900 milioni a Palazzo Chigi. Via la retroattività sulle
detrazioni e le deduzioni fiscali
Governo e maggioranza trovano l’intesa e
riscrivono la Legge di Stabilità. Addio ai mini tagli alle aliquote Irpef ma in
compenso arriva la sterilizzazione dell’aliquota Iva al 10%, che interessa i
beni di largo consumo, così come sono in cantiere misure a favore della
riduzione del cuneo fiscale. Inoltre la stretta sul fronte delle detrazioni e
delle deduzioni non sarà retroattiva scattando solo dal 2013. Ancora aperta
invece, anche se di difficile soluzione, la trattativa per la revisione delle
franchigie e del tetto agli sconti fiscali.
L’accordo viene sancito nel corso di una
riunione di due ore alla Camera fra il ministro dell’Economia Vittorio Grilli e
i relatori al provvedimento (Renato Brunetta del Pdl, Pier Paolo Baretta del Pd
e Amedeo Ciccanti dell’Udc) ma già al mattino il titolare del Tesoro aveva
fatto capire la propria disponibilità pur difendendo la scelta di incidere
sulle aliquote Irpef: «Sono molto ottimista - aveva detto in occasione della
Giornata del Risparmio - che il governo e il Parlamento riusciranno a trovare
insieme le migliori soluzioni condivise».
L’esame del provvedimento e delle novità
entrerà nel vivo solo la prossima settimana, quando in commissione Bilancio
della Camera arriverà quella che si preannuncia come una valanga di
emendamenti. Il termine per la presentazione delle proposte di modifica è
scaduto in serata e i funzionari sono ancora alle prese con i conteggi ma i
pronostici parlano di migliaia di modifiche.
La questione chiave, come sempre, sono le
risorse. Il passo indietro sulle aliquote Irpef “libera” circa 4 miliardi di
euro, di cui la metà serve a coprire la sterilizzazione di una delle due
aliquote Iva (quella del 10%) che dal prossimo luglio sono
altrimenti destinate
a salire di un punto. Dei due miliardi che restano, uno però serve per
scongiurare la retroattività del giro di vite in materia di detrazioni e quindi
a conti fatti, salvo reperire nuovi fondi, a disposizione resta un miliardo che
servirà per la riduzione del cuneo. Nel 2013, assicura Baretta, «tutto andrà ai
lavoratori», dipendenti e autonomi, e solo dal 2014 una parte delle risorse
potrebbe essere destinata a far diminuire la pressione dell’Irap.
Tra le questioni che restano aperte,
invece, quella del tetto e delle franchigie alle detrazioni e deduzioni: il
ministro Grilli, secondo quanto viene riferito, avrebbe rilanciato la palla nel
campo della maggioranza invitandola a cimentarsi con il capitolo della
revisione delle cosiddette tax expenditures e con l’agenda Giavazzi.
Macro misure fiscali a parte, il governo -
sempre secondo quanto viene riferito - avrebbe dato la propria disponibilità
poi anche a rivedere l’incremento dell’Iva per le cooperative sociali, che oggi
godono dell’aliquota agevolata al 4% e che però potrebbero far incappare
l’Italia in una infrazione europea. Il problema infatti potrebbe essere
rinviato, mantenendo il regime attuale inalterato per il 2013 e lasciando il
dossier nelle mani del prossimo Esecutivo. E sempre con un occhio al sociale
arriva la revisione della destinazione del cosiddetto Fondo Palazzo Chigi da
900 milioni.
In attesa che l’iter entri nel vivo,
intanto la maggioranza mostra tutta la propria la soddisfazione: il Pd parla di
«passo in avanti significativo», il Pdl di «riscrittura intelligente» mentre
l’Udc punta i fari sulla maggiore attenzione «all’equità attraverso la
crescita».
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