da: Mymovies
Film
di Stefano Mordini. Con Michele
Riondino, Vittoria Puccini, Anna Bellezza, Matilde Giannini, Francesco
Turbanti, Luca Guastini, Monica Brachini, Massimo Popolizio
Anna e Francesca sono due quattordicenni
piombinesi. Vivono in quartiere di case popolari i cui abitanti sono in gran
parte operai delle acciaierie Lucchini. Anna ha un padre che ha lasciato il
lavoro e ora cerca fortuna lontano dalla famiglia. Francesca invece ha un
genitore troppo presente che forse abusa di lei. Le due ragazze vivono i primi
turbamenti del crescere e, al contempo Anna (attraverso suo fratello Alessio e
i suoi amici) sente forte la presenza della fabbrica e delle condizioni di vita
che essa sottintende. Finché un giorno in città torna Elena, un tempo compagna
di Alessio e ora suo dirigente. Intanto Anna ha conosciuto Mattia che ha
diversi anni più di lei. Francesca si chiude ancora di più nel suo dolore.
Tratto dal romanzo omonimo di Silvia
Avallone vincitore, tra gli altri, del Premio Campiello Opera Prima e tradotto
in 18 lingue Acciaio è un film che ci ricorda la difficoltà del crescere
inserendola in un contesto che, fino a poco tempo prima dell'uscita del film,
sembrava essere quasi negato nel nostro Paese. Perché la cosiddetta 'classe
operaia' sembrava essere uscita non solo dal cerchio degli interessi dei mezzi
di comunicazione ma addirittura dalla realtà.
Piombino è una città la cui economia ha da
circa un secolo ruotato intorno a quella acciaieria che un tempo si chiamava
Ilva (il nome etrusco dell'isola d'Elba) e ora, passata di proprietà, è
divenuta Lucchini: Tutto il film rinvia a quel fuoco che tempra il minerale
destinato a divenire acciaio. Ma le vite delle persone sono molto più fragili.
Si corrodono e si possono anche liquefare (vedi le due figure paterne) di
fronte a quel calore. Ciò che riesce a resistere è l'amicizia tra Anna e
Francesca che conserva una sua intima purezza che va al di là delle contingenze
e che costituisce il cuore pulsante (sul piano narrativo) del film che su di
loro concentra la propria attenzione.
Per due non attrici è un peso non da poco che viene sostenuto con una naturalezza che ha in sé tutti i fremiti e le contraddizioni di un'adolescenza che gli adulti spesso non riescono a comprendere.
Per due non attrici è un peso non da poco che viene sostenuto con una naturalezza che ha in sé tutti i fremiti e le contraddizioni di un'adolescenza che gli adulti spesso non riescono a comprendere.
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