da: la Repubblica
De
Gregori torna "Sulla strada"
e
canta dal vivo nel Music Corner
Il nuovo lavoro presentato nello spazio di
Repubblica.it. Sarà nei negozi dal 20 novembre. "Ho sempre ragionato in
termini di canzoni e continuo a fare così"
di Ernesto
Assante
A quattro anni di distanza dal precedente
album di inediti, Francesco De Gregori torna con un nuovo lavoro, intitolato Sulla Strada, che presenta oggi nel "Music
Corner" di Repubblica.it 1 con un brano registrato dal vivo
nella nostra redazione (accanto a Buonanotte fiorellino) e che sarà nei
negozi dal 20 novembre. È una raccolta di canzoni nella quale è facile
riconoscere il più "classico" stile del cantautore romano. "Io
quando sento dire "De Gregori classico" faccio un po' gli
scongiuri", dice lui ridendo, "la classicità non dovrebbe riguardare
un artista che è ancora sulla strada. E poi non credo di avere uno stile
particolare, può darsi, ma da che dipenda non lo so. Ci sono fasi lunari che si
attraversano, questa è una fase che ha un suo suono, com'è capitato anche in
altri lavori, magari anche non belli. Ma in questo mi sembra comunque di
esserci molto dentro, non c'è mediazione tra quello che sono io e quello che
c'è nelle canzoni".
Intitolare l'album Sulla strada, dopo tanti anni di concerti, di
avventure, di canzoni, è una bella dichiarazione d’intenti. “Sicuramente, ma è
anche la constatazone di un fatto, non è soltanto una strada fisica, è
l'esistenza, è il percorso che ognuno di noi fa, tutti, insomma, siamo in un
modo o nell'altro, sulla strada".
Una passione, un'arte, ma anche un lavoro...
"È un lavoro, è sempre stato così, non
c'è solo il momento dell'ispirazione, quello c'è sempre stato e ci sarà, ma c'è
anche la disciplina, o il tentativo di essere disciplinato, c'è un protocollo
da seguire".
Dopo quaranta anni di musica, cosa si aspetta da De Gregori?
"Spero che il pubblico capisca e ami
queste canzoni, spero che piacciano. Per il resto posso dire che non mi manca
nulla, tutte le volte che vado a lavorare, che finisco un disco o penso a un
disco nuovo, non è un evento che fa parte di un cerchio ma l'espressione di un
momento, come essere qui ora o sul palco qualche giorno. Non c'è nulla che mi è
mancato, nulla che desidererei avere".
Lei negli ultimi tempi ha costruito un interessante rapporto con il web...
"Chi fa il mio lavoro deve utilizzare
tutto ciò che ha a disposizione per far sapere quello che ha fatto, come con la
tv e i giornali. Internet è una delle molte opzioni, non usarla in modo
esasperato secondo me fa parte dei doveri dell'uomo di oggi".
Pensa ancora ai suoi album in termini di "dischi"?
"Il sostantivo "disco" è
quello che mi piace di più, cd lo trovo faticoso, "musica liquida"
non ne parliamo. In realtà io ho sempre ragionato in termini di canzoni e
continuo a fare così...".
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