mercoledì 28 novembre 2012

Carlo Maria Martini: Le età della vita / 4



L’età adulta viene definita dal proverbio indiano citato in apertura come un ritirarsi nel bosco. Questo significa che l’adulto deve saper riconoscere i suoi limiti e fare anche un passo indietro, se necessario.
L’adulto ha una visione complessiva di come vanno le cose in questo mondo. Ciò, però, non deve diventare motivo per limitare gli ideali, ma deve essere stimolo per giungere a una visione esatta della realtà. Bisogna considerare che ci sono almeno due tipi di adulti: quelli che si lasciano trascinare dal vortice degli impegni e quelli che sanno prendere tempo per far maturare i propri principi. Solo quest’ultimi meritano in pieno il titolo di adulto.
Quanto più uno cresce in responsabilità, tanto più sono necessari momenti di ritiro e di silenzio. L’adulto è in grado di riflettere profondamente su di sé e ciò gli dà la possibilità di confrontarsi con la propria fede. E’ difficile uscire del tutto da sé per effettuare quella che è chiamata la «conversione», perché essa comporta un totale rivolgimento della visione della realtà. Ci si domanda quanti uomini giungano alla piena conoscenza di sé. Secondo gli psicologi tale conoscenza non può aversi prima dei trentacinque/quarant’anni, ma non molti giungono a un simile punto di maturazione. E’ questo il motivo per cui si diffondono visioni semplicistiche del mondo e dell’uomo. Perciò il parere della maggioranza non è senz’altro una garanzia per la verità.

Nessun commento:

Posta un commento