da: la Repubblica
Volkswagen
sfida la crisi dell'auto
Investimenti
per 50 mld in tre anni
Il
colosso tedesco ha annunciato il più grande e più costoso piano di sviluppo
della sua storia a cui si aggiungono 10 miliardi di spese previste in Cina.
Progetto applaudito anche dal potente sindacato IgMetall
di Andrea
Tarquini
Non a tutti i grandi dell'auto la crisi
dell'euro e dell'economia internazionale fa paura. Volkswagen, il colosso tedesco,
risponde alla prova della crisi lanciando la più grossa e costosa sfida della
sua storia. Investirà almeno 50,2 miliardi di euro nei prossimi tre anni, e ciò
senza contare i dieci miliardi di investimenti previsti in Cina dove Vw è già
market leader. Con la pioggia di investimenti su nuove tecnologie, propulsioni
sempre più pulite, efficienti ed ecologiche, e su una raffica di nuovi modelli
di tutti i marchi, il gigante di Wolfsburg vuole accelerare la sua rincorsa di
Toyota e General Motors. E raggiungere, a quanto pare prima del 2018 (scadenza
che Vw si era posta finora), l'obiettivo di sorpassare entrambi i concorrenti e
divenire stabilmente, per auto prodotte e vendute, fatturato, capitalizzazione
e utili, il numero uno incontrastato mondiale delle quattro ruote.
Già l'anno scorso Volkswagen aveva promesso ampi investimenti: 62,4 miliardi, ma dal 2012 al 2016. Adesso alza ancora la posta: appunto i 50,2 miliardi più i dieci nella sola Repubblica popolare sono il programma di spesa per soli tre anni, non cinque come nel piano precedente. "Malgrado le sfide della situazione economica
Già l'anno scorso Volkswagen aveva promesso ampi investimenti: 62,4 miliardi, ma dal 2012 al 2016. Adesso alza ancora la posta: appunto i 50,2 miliardi più i dieci nella sola Repubblica popolare sono il programma di spesa per soli tre anni, non cinque come nel piano precedente. "Malgrado le sfide della situazione economica
attuale, noi abbiamo deciso di investire più di quanto non abbiamo
mai fatto nella nostra storia, per raggiungere i nostri obiettivi di lungo
termine", ha detto l'amministratore delegato di Vw, Martin Winterkorn.
Tutto indica che nella sua strategia d'attacco Winterkorn goda del pieno
appoggio del "Grande vecchio" Professor Dr. Ferdinand Piech,
discendente del grande casato Porsche e uomo più influente in Vw e nell'auto
europea.
E' significativo - anche visto con un occhio ai problemi dell'auto italiana o
francese - che a Wolfsburg non si ritenga affatto che la crisi imponga risparmi
o il rinvio del lancio di nuovi modelli. Al contrario, secondo i vertici del
gigante tedesco che dispone di 99 fabbriche in tutto il mondo e non ha
intenzione di chiuderne proprio nessuna, è proprio questo il momento di
accelerare e intensificare l'impegno: reinvestire in corsa gli ampi utili degli
ultimi anni, per lanciare sempre più nuovi modelli di ogni marchio e di ogni
segmento della gamma. E, insieme, correre sempre più veloci nello sviluppo di
motori che consumino e inquinino il meno possibile, e nella ricerca e sviluppo
di nuove forme e tecnologie di propulsione, pensando al mondo con poco petrolio
o del dopo-petrolio, e a un mondo che sogna la mobilità per tutti ma se
possibile a emissioni zero o quasi.
Un'ulteriore ragione della scelta di Volkswagen di spingere sul pedale
dell'acceleratore degli investimenti è che la stessa strategia sembra ispirare
il concorrente più pericoloso. Cioè i coreani di Hyundai-Kia, che continua a
crescere e investire senza sosta ovunque offrendo produzioni di massa (tipo la
I30, la più temibile e qualitativamente eccellente concorrente della Golf nel mondo)
a livelli di qualità definiti pressoché imbattibili proprio dai leader dei
grandi gruppi dell'auto tedesca. Chi non corre, insomma, sembrano pensare
Piech, Winterkorn e il loro team, si condanna da solo al declassamento in serie
B.
Dettaglio politicamente importantissimo, come cultura industriale e per la pace sociale in Germania: gli obiettivi e la strategia di Vw sono stati concordati con i leader sindacali di IgMetall, il più forte sindacato industriale del mondo, che in conformità con la legge fondamentale tedesca e con le leggi sulla cogestione, siede nel consiglio di sorveglianza. Il leader di tutti i consigli di fabbrica di IgMetall nel gruppo, Bernd Osterloh, ha elogiato la scelta di grandi investimenti della Volkswagen come garanzia a lungo termine nell'interesse della difesa e della sicurezza dei posti di lavoro in Germania.
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