La
giovinezza è l’età dei grandi sogni, che presentano un quadro ideale della vita
dell’uomo, ed è per questo che i giovani sono di solito molto critici del mondo
così com’è. Bisogna saperli aiutare rispettando le loro esigenze di
perfezionismo e condurli, nello stesso tempo, a non spaventarsi di fronte alla
realtà della vita.
La
giovinezza è anche il tempo dei grandi amori e delle grandi speranze. E’
necessario non deludere le attese dei ragazzi, saperne sfruttare l’idealità e
insegnare loro che la realizzazione di un ideale di solito richiede tempi lunghi.
Bisogna inoltre accompagnarli verso l’accettazione del fatto che noi non siamo
perfetti.
La
figura concreta di questa idealità è Gesù che si reca nel tempio a pregare e
scaccia i mercanti, che rendono quel luogo una spelonca di ladri.
La
giovinezza può pure essere il tempo della contestazione, della ribellione e del
rifiuto, come è normale che sia. Ma secondo quanto dice il proverbio indiano
citato in apertura del libro, questa è anche un’età in cui si è chiamati a
insegnare: ciò comporta una responsabilità che fa da contrappeso alla voglia di
respingere la tradizione. Tale responsabilità ha un grande valore per sostenere
le persone nella vita.
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