martedì 20 novembre 2012

Davide Rondolino: da D’Alema alla Santanchè


Colui che ambisce a sottrarre a Vittorio Sgarbi il primato di numero uno degli urlatori cafoni in tv, colui che non ha assolutamente la dentatura (non il dentino) avvelenata nei confronti di colleghi giornalisti, colui che scambia il non essere ipocrita con le esternazioni e reazioni dei frustrati con il bruciore al culo, all’anagrafe: Davide Rondolino, dopo essere stato lo spin-doctor di Massimo D’Alema (che non ha certo ottenuto posti di comando grazie a lui, ma, piuttosto, grazie a Romano Prodi) assume la medesima carica per Daniela Santanché.
Prima operazione nel ”nuovo” ruolo: aggredire verbalmente un giornalista de Il Fatto Quotidiano.
Qualche settimana fa era stata la Santanchè a dare dello stronzo a Marco Lillo, ora tocca a Rondolino – sempre dagli studi di Agorà – esprimersi con “linguaggio aulico” nei confronti di Ferruccio Sansa.


da: la Repubblica

Oltre il giardino  - di Alberto Statera

Ultime dalla galassia amorfa dei cosiddetti spin doctor mentre si avvicinano le elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Molise, e le politiche nazionali se a Berlusconi salterà il ghiribizzo. Non avrà la superba presenza scenica di Robert De Niro in 'Sesso e Potere' di Barry Levinson, ma Fabrizio Rondolino è piaciuto a quel gigante del pensiero politico che è Daniela Santanché, che lo ha assoldato come spin doctor della sua campagna per le primarie del Pdl, se mai si faranno. 'Daniela - ha raccontato al Corriere della Sera l'ex collaboratore di Massimo D'Alema - mi ha sempre incuriosito, così mi sono procurato il suo numero e sfacciatamente le ho chiesto se potevamo conoscerci....Il suo progetto è vincere le primarie, secondo
me ci può provare'. Povero Rondolino, che deve mai dire uno che è stato assunto per questo? 'Assisto preoccupato a un tuo cedimento strutturale', gli ha detto D'Alema. Giudizio un po' tardivo quello dell'ex Lider Maximo, ma come sempre perfettamente acuminato. Matteo Renzi, nella sua furia rottamatrice i 'cedimenti strutturali' non li osserva ma li provoca. Come Rondolino con la Santanchè, qualche mese fa Giorgio Gori, famoso produttore televisivo, si presentò non richiesto per offrirsi come spin doctor. Fu arruolato, ma pare che volesse allargarsi un po' troppo e che il sindaco di Firenze gli abbia già intimato di stare 'bonino bonino'. Esaurito anche il feeling tra Gianni Alemanno e Luigi Crespi, ex presunto sondaggista (i sondaggisti che intasano le televisioni meriterebbero un resoconto a parte) con qualche vocazione alla bancarotta, l'uomo che vanta di aver inventato il contratto con gli italiani firmato diciott'anni fa da Berlusconi sotto il lascivo sguardo di Bruno Vespa. Dalla Scientology di Beppe Grillo filtra poco per paura di rappresaglie, ma Gianroberto Casaleggio più che uno spin doctor è ormai una specie di angelo delle tenebre. Mentre quel dandy barbuto che imperversa in televisione con il sopracciò da premio Nobel e che sta rapidamente mutando il suo abbigliamento da avanspettacolo in più sobria mise postdemocristiana, vuole cambiare mestiere. Oscar Giannino, che pare facesse il ghost writer dell'ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, ha deciso di fare lo spin doctor di se stesso fondando un movimento intitolato Fermare il declino, ma ha subito litigato con Andrea Romano, spin doctor invece di Luca Montezemolo e del suo movimento Italia Futura. Tra tanti movimenti vince la statica. Ma Berlusconi, diavolo di un uomo, nonostante l'incedere ormai un po' goffo e appesantito dai lifting, riesce a fare la spola Milano-Malindi come se fosse il tragitto tra il Duomo e Cordusio. Il bello è che ogni volta che torna un po' invecchiato dall'Africa, a causa delle cure nella Spa di Flavio Briatore, si scatena in nuove mirabolanti chiassate. Tanto che il pittoresco Briatore viene ormai vissuto dagli esterrefatti zelatori in patria come lo spin doctor in incognito. «Se Berlusconi decidesse di scendere in campo - ha garantito il Billionaire - sarebbe ancora quello che prenderebbe più voti di tutti». Perché lui non è un uomo, 'è un brand'. Così parlò la caricatura della caricatura di Crozza nel burlesque italico degli spin doctor.

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