Da quel che ho visto e sentito nel
confronto di mercoledì su Rai1, non ho trovato Renzi spento o..moderato.
Ha giocato l’ultima carta: la più forte che
poteva mettere sul tavolo. Ha ricordato che Bersani ha avuto negli anni tempo e
modo di dimostrare cosa sapesse fare per gestire il paese. Di certo il suo
staff è molto attivo nel leggere il web (ciò che serve…non i commenti sparsi in
una marea di siti) e Renzi sa usare le carte a disposizione. Con tanto di
bluff.
Dovrebbe, a mio parere - ogni tanto -
sorprenderci nella risposta.
Ho seguito una parte di Servizio Pubblico ieri
sera. Ad alcune domande di Santoro ho indovinato l’inizio della risposta. Renzi
ha sicuramente ottima memoria.
Ma mi permetto di dargli – gratuitamente –
un suggerimento. A lui e a chi lo supporta con il copione.
Anziché iniziare con la premessa che inquadra
il contesto, con profusione di dati percentuali che fanno capire all’elettorato
che prima votava Berlusconi quanto è sul pezzo, dovrebbe dare subito una
risposta secca e poi, eventualmente, argomentare.
Vale a dire: ogni tanto, la premessa deve
diventare il concetto che supporta la risposta concisa, precisa, data
immediatamente.
Ma tu guarda se io devo spiegare ‘ste cose
allo staff di Renzi e a Renzi.
Ma chi sono io per farlo? Domanda
pertinente.
Risposta: una che deve decidere se andare a
votare. Una che non si fa fottere dalle affabulazioni politiche, una che è in
grado di capire il tatticismo, la strategia nella dialettica di Beppe Grillo
che, come Renzi, vuole sbancare alle prossime elezioni.
Una che ritiene che in Italia non esistano
politici che possiedano due doti: quella di rappresentare i cittadini e quella
comunicativa e carismatica. Renzi è un abile affabulatore. Tanto più quando ha
a che fare con politici di lungo corso.
Che sia affidabile e credibile come futuro
presidente del consiglio non lo credo. Non oggi.
Quanto a Bersani. Il suo passato politico
dice tutto. Nel bene e nel male. Comprensibile che molti vogliano abbandonare
l’usato sicuro. Ma è Matteo Renzi l’alternativa che serve? Conosco già la
risposta: bisogna provare.
Certo. E’ la stessa cosa che ho sentito
dire per anni su Berlusconi. Con ciò, non significa che Renzi possa essere il
peggior presidente del consiglio mai visto in Italia. Detto da una che ha più
anni di Renzi ed è passata dal modello democristiano al modello del
berlusconismo.
Piuttosto…Vendola ha detto chiaramente che
Berlusconi è finito ma il berlusconismo, no. Su questo punto (lo scrivo da
anni), io e Vendola siamo in sintonia totale.
Matteo Renzi che pensa del berlusconismo?.
C’è, non c’è? Perché? Aspetti positivi e negativi. Come fare per eliminarlo…
Ah….già…Renzi è quello che non demonizza
l’avversario. Soprattutto quando non lo vede o non lo vuole vedere. Soprattutto quando deve catturare voti dal
centro-destra.
Per concludere: non me ne fotte un organo
sessuale maschile se Bersani e Renzi siano di sinistra o di destra. Mi
interessano: prinicipi, valori, proposte concrete coerenti con principi e
valori, capacità di gestire progettualmente, capacità di mediare. Vale a dire:
essere in grado di gestire la delega che gli affiderei con il mio voto.
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