da: Il Sole 24 Ore
L'Itu
vuole cambiare le regole del Web? La Ue non ci sta e Google lancia la campagna
Take Action
di Gianni
Rusconi
L'appuntamento è a Dubai, dal 3 al 14
dicembre. Alla World Conference on International Telecommunications 2012 si
deciderà il destino della Rete. O per lo meno si affronteranno alcuni dei temi
che da mesi agitano l'universo del Web e che hanno per oggetto le regole alla
base della grande rete telematica. Ad agitare i lavori è arrivata in queste ore
una mozione a firma di alcuni parlamentari europei per opporsi al trasferimento
all'Itu, l'International Communications Union (l'organismo per le
telecomunicazioni dell'Onu), dei poteri di controllo di Internet, al momento
esercitati dall'Icaan.
La petizione proposta all'Assemblea della Ue, che ricalca nella
sostanza l'opposizione alle possibili risoluzioni dell'Itu eretta da Google,
chiede agli Stati membri di rifiutare le
modifiche ai regolamenti ed è finalizzata ad evitare che vengano meno la libera circolazione delle informazioni in Rete e le relazioni
d'affari, nonché il funzionamento e
la gestione di Internet.
Ufficialmente, le proposte che verranno
presentate al vaglio del consiglio e del segretario generale dell'Itu, sono
ancora top secret. Qualche documento, a quanto riporta il sito wcitleaks.org, è stato però svelato in
anticipo e fra questi ce n'è uno (datato 13 novembre) che vedrebbela Russia,
paradossalmente, avanzare la
richiesta di maggiore democrazia per il controllo
della Rete. Più precisamente «gli Stati membri dovrebbero avere gli stessi
diritti per gestire Internet, anche in relazione alla ripartizione, assegnazione,
numerazione e denominazione degli indirizzi e all'identificazione delle
risorse, nonché per il supporto allo sviluppo dell'infrastruttura di base di
Internet». Messaggio che ha per destinatari, di fatto, il Ministero del
Commercio Usa e il governo di Washington, "rei" di avere eccessivo
peso nella giurisdizione delle regole del Web.
Altro argomento centrale della Wcit 2012 è
quello della ventilata tassazione degli
operatori "Over the Top", e cioè i colossi dei contenuti digitali che viaggiano sulle reti mobili come
Google, Facebook o Apple. Il tema è oggetto di "contenzioso" da
tempo, con i i carrier telco a batter cassa (Telecom Italia e Deutsche Telekom
i paladini di questa linea in Europa) nei confronti dei content provider per ottenere
una parte degli introiti generati dal traffico dati (per il download e l'upload
di video, apps e altro) che viaggia sulle loro infrastrutture. Oltre alla
questione economica, a Dubai si dovrà discutere di quella relativa alla censura
dei contenuti online, che alcuni Stati pare vogliano richiedere come diritto.
Alcuni esperti ipotizzano in tal senso,
nella peggiore delle ipotesi, il pericolo di una separazione della Rete,
eventualità molto peggiorativa rispetto alle attuali restrizioni all'accesso di
alcuni siti in Paesi (la Cina per esempio) dove vige uno stretto controllo del
Web da parte delle autorità governative. Per questo Google è scesa in campo con
Take action, campagna online il cui
intento è quello di sensibilizzare la community Internet mondiale
sull'eventuale aggiornamento delle regole che riguardano il Web e in
particoalre quelle che interessano gli Over the Top. Lo slogan coniato per
l'occasione da Mountain View è il seguente: "Un mondo libero e aperto
dipende da un web libero e aperto".
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