da: la Repubblica
Il
Natale di Castellitto, Gerini e Giallini: "Una famiglia perfetta",
peccato sia finta...
Arriva
nei cinema la nuova commedia del regista di "Immaturi", Paolo
Genovese: un intreccio tra fantasia e realtà, in cui una compagnia di attori
viene reclutata per trascorrere il Natale con un eccentrico e ricco
personaggio. E il protagonista spiega: "Le feste sono come le Olimpiadi:
un tentativo di volerci più bene"
di Claudia
Morgoglione
Confezione natalizia che più patinata non
si può, quella di Una famiglia perfetta: sontuoso casale in Umbria
sfarzosamente decorato, canzoni tradizionali delle feste in versione pop,
fuochi d'artificio di mezzanotte, lucine e alberi addobbati ovunque. Ma dietro
questo campionario scenografico decisamente glamour, dietro i volti di attori
popolari come Claudia Gerini, Sergio Castellitto, Carolina Crescentini e Marco
Giallini, la commedia di Paolo Genovese - reduce dal successo dei due Immaturi
- nasconde altre ambizioni: più che divertire, vorrebbe far riflettere.
Abolendo parolacce, gag fisiche e altri artifici alla cinepanettone, a favore
di un tono spesso amaro o sentimentale.
Remake italiano (ma volutamente infedele
nello stile e nei contenuti) di una
pellicola spagnola, Familia di Fernando
Leon de Aranoa, il film - nelle sale da domani - parte dalla decisione di un
uomo ricco ed eccentrico (Castellitto) di ingaggiare una compagnia di attori
sfigati, capitanata da Marco Giallini e dalla moglie, Claudia
Remake italiano (ma volutamente infedele nello stile e nei contenuti) di una pellicola spagnola, Familia di Fernando Leon de Aranoa, il film parte dalla decisione di un uomo ricco ed eccentrico (Castellitto) di ingaggiare una compagnia di attori sfigati, capitanata da Marco Giallini e dalla moglie, Claudia Gerini, per recitare come membri della sua famiglia immaginaria, nelle 24 ore clou del Natale. Ci sono tutti, in questo finto nucleo: la consorte, il fratello con la sua signora (Carolina Crescentini), la nonna (Ilaria Occhini), i due figli adolescenti (la ragazza è Eugenia Costantini, figlia d'arte di Laura Morante) e i bambini. Tutti sono obbligati a seguire scrupolosamente il copione, perché altrimenti perdono il lauto ingaggio che il padrone di casa - siamo in una splendida villa nella campagna di Todi - ha previsto per ciascuno degli attori. Ma la situazione, come prevedibile, ha sviluppi diversi: compreso l'arrivo di una sconosciuta, interpretata da Francesca Neri...
Il tutto in una storia che, come spiega oggi il regista, "affronta argomenti impegnativi: il perché delle nostre scelte cruciali. Come la scelta di mettere su una famiglia o fare dei figli. A proposito di questo film ho sentito parlare di Pirandello, di Shakespeare: ma in realtà il nostro processo di scrittura è molto più semplice, per nulla intellettualistico". E sulle differenze con l'originale spagnolo, Genovese spiega che "resta l'idea della famiglia in affitto, lì nel giorno del suo compleanno, qui a Natale. Ma le motivazioni per cui questo viene fatto sono completamente diverse".
E del risultato gli attori sembrano entusiasti. A cominciare da Castellitto: "L'idea alla base del film è geniale - dichiara - poi Paolo riesce a fare la vera commedia: temi seri affrontati in un contesto lieve. Dopo averlo visto, la domanda che ti fai è: come sarebbe la nostra vita senza il Natale. E la risposta è: avremmo un'occasione in meno di amarci. Il Natale, come le Olimpiadi, altro non è che un patetico e affettuoso tentativo di volerci bene. Una parentesi in cui non si sentire la solitudine". E che sia fantasia o realtà, alla fine, poco importa...
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