giovedì 22 novembre 2012

Primarie Pd: Lusi e Penati tifano Bersani


da: Lettera 43

Pd, i furbetti tifano Bersani
Da Antonino Lusi a Penati. Perché i protagonisti degli scandali del partito, e i loro parenti, appoggiano il segretario.
di Edda Guerrini

Uno ha con sé più anziani, l'altro più giovani. Pier Luigi Bersani ha dalla sua Franco Battiato, Matteo Renzi ha Paolo Bonolis. Ma il segretario del Pd può 'vantare' un record. Imbattuto. Nella corsa alle primarie del centrosinistra sono schierati con lui i principali protagonisti - e i loro amici o parenti - degli scandali che hanno movimentato il Pd negli ultimi anni. Niente di male (sono tutte vicende ancora in corso e da verificare). Ed è anche naturale, da un certo punto di vista, che sia così, visto che tutta la vecchia guardia del partito sta con Bersani. Ma tant’è.

L'APPOGGIO DELLA DINASTIA LUSI. La dinastia Lusi, tanto per cominciare, ha scelto di stare (politicamente) con il segretario del Pd. Per Bersani, infatti, è Antonino Lusi, sindaco di Capistrello, ma soprattutto fratello di Luigi, l’ex tesoriere della Margherita finito in carcere per aver sottratto dalle casse del partito ormai morto circa 25 milioni di euro. Del resto Antonino conosce Bersani da lungo tempo, essendo stato capo dell'ufficio legislativo del dicastero dell'Industria, quando era ministro il segretario del Pd.
Ma non è solo lui l’unico supporter del giro Lusi. Tra gli organizzatori e promotori del comitato pro Bersani dell’Abruzzo c’è Giuseppe Di Pangrazio, consigliere regionale del Pd e luogotenente di Luigi Lusi in Abruzzo, prima che la vicenda giudiziaria travolgesse l’ex tesoriere.

L'ENDORSEMENT DI PENATI. Salendo più a Nord, ha fatto un endorsement pubblico per Bersani un altro esponente del Pd finito nei guai con la giustizia: Filippo Penati, consigliere regionale della Lombardia, nonché ex capo della segreteria di Bersani, ora chiamato a rispondere per quello che i magistrati hanno definito «il sistema Sesto». Penati si è auto-sospeso dal Pd e non ha più incarichi di partito, ma, ovviamente, continua a essere un militante oltre che un elettore. Dunque, legittimamente, esprime le sue preferenze.
L'IMPEGNO DI COZZOLINO. Non è coinvolto in inchieste, ma è stato al centro di uno scandalo interno, invece, l’europarlamentare di origine campana Andrea Cozzolino, vincitore di quelle primarie per Napoli che poi vennero annullate per brogli. Dirigente di primo piano del partito campano, in queste settimane si è impegnato ventre a terra per trovare voti a Bersani. Si parla di un pacchetto di 200 mila preferenze sicure.
LA CAMPAGNA DI FRISULLO E PUGLIA FUTURA. E con il segretario del Pd, nella partita delle primarie, è schierato anche Sandro Frisullo, ex vicepresidente della Regione Puglia, luogotenente di Massimo D’Alema, per cui la procura di Bari ha chiesto sei anni di reclusione nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità pugliese. L’associazione da lui fondata, Puglia Futura, si è mobilitata organizzando incontri in vista delle primarie. Tutto per Pier Luigi ovviamente.

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