Eccone un altro. Di quelli che parlano e
non fanno mai seguire azioni concrete coerenti: il governatore della Banca d’Italia
Ignazio Visco.
Anziché mandare messaggi, dichiarare
intenzioni, bisognerebbe agire con serietà, ergo: predicare bene e razzolare
bene.
A parte quel “piccolo irrilevante
particolare” che se c’è una casta nella
casta – in ambito bancario – questa è rappresentata
dalla Banca d’Italia, l’esternazione del governatore è un pro forma e una
sostanziale presa in giro. Nessun manager bancario si ridurrà mai i compensi.
Visco ci potrebbe risparmiare la presa per
il culo per stare in cima a qualche prima pagina. E, soprattutto, dovrebbe
avere il buon gusto di non fare il paraculo. Come succede nelle “migliori”
aziende private, discorsi di questo tipo sono fatti per preparare il terreno ai
“sacrifici”. Detti anche “ristrutturazioni aziendali”. A scapito dei
lavoratori. Non dei manager.
da: Il Fatto Quotidiano
Bankitalia,
Visco: “Le banche limitino i compensi dei manager e i dividendi”
Il
governatore della Banca d'Italia interviene in occasione della Giornata
mondiale del Risparmio e dice: ''Le misure di bilancio attuate dal governo
Monti non potevano non ripercuotersi negativamente sugli andamenti
congiunturali di breve periodo, ma hanno evitato scenari ben peggiori di quello
attuale" anche se c'è il rischio di un circolo vizioso: l’economia cresce
poco e le famiglie si sentono più incerte”
Le banche italiane devono contenere gli organici e i costi del
personale ma anche “agire sui compensi
dei dirigenti e degli amministratori”. Il governatore della Banca
d’Italia Ignazio Visco in occasione della 88esima giornata del
risparmio si rivolge agli istituti di credito e, dopo aver fatto un appello
alla sobrietà, chiede di valutare con attenzione “la distribuzione dei
dividendi”.
Visco ha poi rilevato come le regole
sulla remunerazione “stiano dispiegando i loro effetti. Nel 2011 le remunerazioni “ai vertici dell’esecutivo dei primi cinque grandi gruppo
sono diminuite del 25% rispetto all’anno precedente, del 20 per i primi
quindici gruppi quotati, al netto dei compensi di fine rapporto”. La Banca
d’Italia sta esaminando “con attenzione le
banche che hanno registrato un aumento e approfondimenti sono in corso sui meccanismi
di determinazione delle componenti variabili”.
Il governatore ha poi ricordato che quando
un manager lascia il gruppo, gli amministratori devono assicurare “l’efficacia”
delle norme che impongono come parte dei compensi sia erogata nel tempo e
soggetta a “clausole di recupero”.
Visco è poi intervenuto sul rapporto
tra riforme e spread: ”Le riforme non potranno dispiegare i propri effetti se
dubbi e incertezze sul futuro” dell’euro “dovessero mantenere gli spread sopra
i valori coerenti”, ha detto ancora il governatore della Banca d’Italia secondo
cui “la politica monetaria” è “un argine” ma i benefici duraturi sono disciplina
di bilancio e riforme.
Del resto, ”le misure di bilancio” attuate
dal governo Monti “non potevano non ripercuotersi negativamente sugli andamenti
congiunturali di breve periodo, ma hanno evitato scenari ben peggiori di quello
attuale” anche se, ha ricordato Visco, “vi è il rischio di un circolo
vizioso: l’economia cresce poco, si riduce la capacità di risparmio, le
famiglie si sentono più incerte e sfiduciate, la crescita frena ulteriormente”.
Infine il governatore ha ricordato come ”la formazione
di risparmio in Italia, a lungo fra le più alte del mondo avanzato, è in
calo da oltre un ventennio”. La quota risparmiata del reddito nazionale è ora
inferiore alla media Ue, sotto il 17%, circa 4 in meno rispetto alla prima metà
dello scorso decennio. Visco ha quindi rilevato come sono soprattutto le
famiglie a essere colpite a causa della caduta del loro reddito disponibile
negli ultimi 5 anni mentre in Germania e Francia questo è salito, sebbene a
ritmo contenuto.
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