lunedì 29 ottobre 2012

Battiato, album ‘Apriti Sesamo’: Marinella Venegoni, “il ritorno alla creatività dei bei tempi”


da: La Stampa

“Apriti sesamo”, Battiato torna alla creatività dei bei tempi
I testi realizzati con la collaborazione del filosofo Manlio Sgalambro, in una dicotomia riconoscibile,che spazia dalla metafisica alla favolistica, da Santa Teresa D’Avila all’Inferno di Dante, dall’inglese al siciliano.

di Marinella Venegoni

Apriti Sesamo è una sorta di riassunto acuto e vivace della poetica di Franco Battiato. Un album pieno di fascinazioni e provocazioni culturali e religiose, con cui il cantautore storico che più ha mantenuto un profilo coerente nella vicenda artistica (non si è mai rintanato nel silenzio, non si è riciclato) torna a mettersi in gioco. Con l’orecchio alle proprie ispirazioni musicali dei 70, pesca appigli in un repertorio che va dal secentesco Stefano Landi (nel singolo Passacaglia) alla Sherazade di Rimsky-Korsakov che dà il titolo al primo lavoro di inediti da 6 anni.  


I testi ripropongono la collaborazione con il filosofo Manlio Sgalambro, in una dicotomia riconoscibile, che spazia dalla metafisica alla favolistica, da Santa Teresa D’Avila all’Inferno di Dante, dall’inglese al siciliano. Un robusto e tonico pastiche, che evoca certa felicità creativa del Battiato Anni 80 ma anche l’intenso periodo mistico dei ‘90. Apriti Sesamo sopporta il presente proprio perché guarda in alto o altrove, corroborato dalle atmosfere sonore e vocali. Il cantautore siciliano confessa lo stesso ardore creativo dei tempi de La Cura: «Mi sono alzato alle 3 per fissare Testamento»; Il brano torna su un soggetto che pare stargli a cuore: «Cristo nei Vangeli parla di reincarnazione», canta. Sorridendo, racconta
la reticenza in materia di alcuni personaggi della Chiesa: «Ad un incontro con giovani sacerdoti cui ero stato invitato, si presentarono anche tre monsignori. “Lo sapete che Cristo nei Vangeli ufficiali parla di reincarnazione?” chiesi. E loro: “Sono cose delicate”. Anche un cardinale con cui viaggiavo in aereo mi commentò “È vero, ma son cose allegoriche”. In realtà Cristo dice “Rinascerete nel ventre di una donna”. È allegoria, questa?». Si toglie altri sassolini: «Sgalambro interviene in libertà come filosofo nei testi, e io ho messo i miei incisi. Si crede un ateo, ma mi sento più vicino a lui che a certi cattolici». 

«Quand’ero giovane» ripercorre i suoi ‘60 passati a suonare nelle balere, fra operai e cameriere che danzavano, e fuori in fila i primi transessuali. Per concludere: «Viva la Gioventù, che fortunatamente passa». Fra le allusioni al presente, il verso «Il denaro strisciava come il serpente», nella metafisica Il serpente. «Faccio una vita al di sopra delle mie possibilità - riflette - e pago fior di tasse ma se ne dovrebbero pagare di più. È inaccettabile vedere gente soffrire per mancanza di mezzi». Ultima frecciata, ai politici: «Quelli che rubano soldi nelle banche sono più divertenti, e difficilmente con una rapina si può raggiungere una cifra come quella che si è preso Lusi». 

I testi ripropongono la collaborazione con il filosofo Manlio Sgalambro, in una dicotomia riconoscibile, che spazia dalla metafisica alla favolistica, da Santa Teresa D’Avila all’Inferno di Dante, dall’inglese al siciliano. Un robusto e tonico pastiche, che evoca certa felicità creativa del Battiato Anni 80 ma anche l’intenso periodo mistico dei ‘90. Apriti Sesamo sopporta il presente proprio perché guarda in alto o altrove, corroborato dalle atmosfere sonore e vocali. Il cantautore siciliano confessa lo stesso ardore creativo dei tempi de La Cura: «Mi sono alzato alle 3 per fissare Testamento»; Il brano torna su un soggetto che pare stargli a cuore: «Cristo nei Vangeli parla di reincarnazione», canta. Sorridendo, racconta la reticenza in materia di alcuni personaggi della Chiesa: «Ad un incontro con giovani sacerdoti cui ero stato invitato, si presentarono anche tre monsignori. “Lo sapete che Cristo nei Vangeli ufficiali parla di reincarnazione?” chiesi. E loro: “Sono cose delicate”. Anche un cardinale con cui viaggiavo in aereo mi commentò “È vero, ma son cose allegoriche”. In realtà Cristo dice “Rinascerete nel ventre di una donna”. È allegoria, questa?». Si toglie altri sassolini: «Sgalambro interviene in libertà come filosofo nei testi, e io ho messo i miei incisi. Si crede un ateo, ma mi sento più vicino a lui che a certi cattolici». 


«Quand’ero giovane» ripercorre i suoi ‘60 passati a suonare nelle balere, fra operai e cameriere che danzavano, e fuori in fila i primi transessuali. Per concludere: «Viva la Gioventù, che fortunatamente passa». Fra le allusioni al presente, il verso «Il denaro strisciava come il serpente», nella metafisica Il serpente. «Faccio una vita al di sopra delle mie possibilità - riflette - e pago fior di tasse ma se ne dovrebbero pagare di più. È inaccettabile vedere gente soffrire per mancanza di mezzi». Ultima frecciata, ai politici: «Quelli che rubano soldi nelle banche sono più divertenti, e difficilmente con una rapina si può raggiungere una cifra come quella che si è preso Lusi».  

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