Capita – sempre più raramente – di fare “incontri”
casuali e interessanti nel web.
Incontro, riporto, condivido.
Economisti
prezzolati
by Ars Longa
Mario Monti
ritiene che essere stati sul libro
paga delle grandi banche internazionali sia un titolo di merito. In altre
parole l’economista “fa curriculum”, diventa competente e questo è un dato
importante per tutti noi.
In Francia la pensano diversamente. Qualcuno si è accorto che un economista pagato da una banca fa gli interessi della banca stessa. Bella scoperta direte voi. Però bisognava dirlo. Tutto è successo perché Le Monde Diplomatique del marzo 2012 ha denunciato che i principali economisti francesi (guarda caso tutti neoliberisti) percepivano lauti guadagni dalle istituzioni finanziarie e bancarie. A rincarare la dose è arrivato un documentario intitolato Les nouveaux chiens de garde (I nuovi cani da guardia) di François Ruffin, poi un libro di Laurent Maudit: “Les imposteurs de l’economie” (Gli impostori dell’economia).
In Francia la pensano diversamente. Qualcuno si è accorto che un economista pagato da una banca fa gli interessi della banca stessa. Bella scoperta direte voi. Però bisognava dirlo. Tutto è successo perché Le Monde Diplomatique del marzo 2012 ha denunciato che i principali economisti francesi (guarda caso tutti neoliberisti) percepivano lauti guadagni dalle istituzioni finanziarie e bancarie. A rincarare la dose è arrivato un documentario intitolato Les nouveaux chiens de garde (I nuovi cani da guardia) di François Ruffin, poi un libro di Laurent Maudit: “Les imposteurs de l’economie” (Gli impostori dell’economia).
Tra il 6 e l’8 luglio di quest’anno ad
Aix-en-Provence c’è stato un dibattito sull’argomento ai “Rencontres
Economiques”.
Gli americani ci avevano pensato sei mesi fa, i francesi arrivano adesso e si parla di contrasto alla corruzione intellettuale L’Osservatorio francese per le
congiunture economiche (Ofce) ha adottato una carta che impone ai
collaboratori di rivelare i loro agganci nel settore privato. Stessa cosa ha
fatto l’Ecole d’Economie di Toulouse seguita a ruota da quella di Parigi.Gli americani ci avevano pensato sei mesi fa, i francesi arrivano adesso e si parla di contrasto alla corruzione intellettuale L’Osservatorio francese per le
In Italia
invece tutto tace. Non sappiamo nulla degli interessi dei
giornalisti economici e dei loro contatti con le banche e le industrie che,
dalle pagine dei loro giornali, lodano più
o meno scopertamente. Non sappiamo nulla
degli interessi dei professori universitari che arrivano in televisione a spiegarci l’economia in salsa neoliberista.
Addirittura il tanto sbandierato partito dei giovani leoni di
NoiseFromAmerika capitanato dal “giornalista” di Radio24 Oscar Giannino non
ci pensa neanche a far sapere ai possibili elettori se e in che misura i
suoi aderenti (firmatari? simpatizzanti? Come si chiameranno tra loro?) hanno
collegamenti d’affari con banche e istituzioni finanziarie. Il vizietto di
moralizzare il prossimo e farsi gli affari propri è una costante dell’italiano
medio che sia residente nel Belpaese oppure sia emigrato in cerca di fortuna.
Mesi fa avevo scritto un post a proposito
di Luca Cordero di Montemezolo e
della sua gran voglia di farsi un partito dei padroni. Mesi dopo anche il
comico Crozza aveva scoperto il personaggio e ne aveva immortalato le velleità
con l’ormai famosa “gag” dell’”Italia dei Carini”. Adesso Montezemolo cinguetta con Giannino e con i giovanotti di
NoiseFromAmerika. Tutto quadra.
Qualcuno potrebbe dirmi: “non sei un po’
troppo preoccupato? Non credi che i veri problemi siano altrove, Beppe Grillo
ad esempio?”.
Chiariamoci: non sono preoccupato. Oscar Giannino non mi preoccupa perché
è un fenomeno mediatico che sta in piedi finché ha qualche trombetta a cui dar fiato. Ogni tanto
suona la trombetta neopopulista del “meno Stato e più mercato” tra gli sbadigli
generali, ogni tanto dà fiato al trombone dei presunti imprenditori italiani
che potrebbero cambiare il mondo (e tutti sanno che in Italia l’imprenditoria
non esiste). Non mi preoccupa Montezemolo
che, al di là dell’immagine non ha mai
prodotto nulla di concreto e non sa articolare alcuna proposta sensata. Non
mi preoccupano quelli di NoiseFromAmerika
perché il soi disant partitucolo che
dovrebbe formarsi intorno al manifesto “Fermare il declino”. In primo luogo
perché il manifesto è una ridicola
accozzaglia di idee rifritte e stantie, in secondo luogo perché gettare la
maschera e sperare di rientrare a casa attraverso la politica (loro che
dicevano che la politica mai l’avrebbero fatta) li qualifica come parte
integrante del mediocrismo italiano e del voltagabbanismo familistico tanto
caro alle nostre tradizioni.
Non è tempo di partitini, ci ha provato Rutelli sgomitando al centro e non c’è riuscito, figuriamoci Giannino e soci.
Non sono preoccupato di questo. Constato soltanto il pessimo stato di forma etica degli economisti italiani. Non è una novità. Li vedo tutti i giorni e so benissimo che la cattedra serve soltanto a stipulare interessanti collaborazioni con imprese e banche. Interessanti sotto il profilo dei soldini.
Non è tempo di partitini, ci ha provato Rutelli sgomitando al centro e non c’è riuscito, figuriamoci Giannino e soci.
Non sono preoccupato di questo. Constato soltanto il pessimo stato di forma etica degli economisti italiani. Non è una novità. Li vedo tutti i giorni e so benissimo che la cattedra serve soltanto a stipulare interessanti collaborazioni con imprese e banche. Interessanti sotto il profilo dei soldini.
Constato che una intera categoria, quella degli economisti
si sta avviando come nella leggenda dei
lemming verso il precipizio. Non solo in Italia. In Italia però anche le
tragedie hanno il tono della farsa. E questa – credetemi – è esattamente
una tragica farsa.
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