Ovviamente…concordo con Gramellini su Renzi:
se solo si candidasse alle primarie giuste...
da: La Stampa
Compagni
di Beppe
La stragrande maggioranza degli elettori di
Grillo proviene dai partiti di centrosinistra. L’analisi dell’Istituto Cattaneo
sui flussi del voto siciliano smonta un luogo comune. Ad accendere le Cinque
Stelle non è il popolo deluso da Berlusconi, che in Sicilia si è astenuto in
massa. Sono il lettore del «Fatto», lo spettatore di Santoro, il progressista
stremato dai ghirigori della nomenclatura rossa e rosé, in particolare da
quella del Pd, che in cinque anni è passato da 505 mila a 257 mila voti: un
trionfo davvero storico. Chiunque si sia preso la briga di togliere l’audio
all’ugola di Grillo per leggerne i programmi, si sarà imbattuto in parole come «ambiente»,
«moralità della politica», «scuola pubblica», «bene comune». Il vocabolario del
perfetto democratico. Gli stessi attivisti del movimento, che detestano essere
chiamati «grillini», detestano forse ancora di più passare per conservatori,
liberali o populisti, le tre tribù (le prime due largamente minoritarie)
accampate da vent’anni intorno al totem berlusconiano.
Il voto siciliano racconta un’Italia
nauseata che vorrebbe sfasciare i vecchi partiti, ma non è altrettanto
d’accordo nella scelta del rottamatore. Il nauseato di sinistra preferisce
Grillo. Il nauseato di destra, temo, la Santanché. Mentre l’avvocato, il
dentista, il piccolo artigiano che hanno votato Berlusconi o Bossi turandosi il
naso, adesso se lo sturerebbero volentieri per votare Renzi. Se solo si
candidasse alle primarie giuste.
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