I
professori dimissionari scrivono a Profumo:
“crisi irrisolvibile”
L'idea
di Rotelli: un nuovo ateneo
di Nicola
Palma
Resa dei conti all’Università del San
Raffaele. I docenti dell’ateneo sono pronti allo scontro frontale con i
Sigilli, che hanno di fatto blindato il Consiglio d’amministrazione: presidente
Raffaella Voltolini e rettore Antonio Emilio Scala. "È lo schema che don
Luigi Verzé aveva in mente già nel dicembre del 2011, pochi giorni prima di
morire", sostengono i ben informati. Alla fine saltò tutto: Scala,
già nominato dal prete-manager, rifiutò l’incarico in extremis.
Oggi il progetto del fondatore è stato portato
a compimento dai suoi eredi, i membri dell’Associazione Monte Tabor. E
non avrebbe potuto essere altrimenti, visto che sono proprio loro ad avere
l’ultima parola sui membri del board, compresi quelli indicati dal Senato
Accademico. Cioè i docenti Massimo Clementi e Michele Di Francesco. Gli unici
due a opporsi alla designazione di Scala, avallata dall’ex sovrintendente
sanitario del San Raffaele, Gianna Zoppei.
L’altro pomeriggio, la facoltà di Medicina
e Chirurgia ha chiesto ufficialmente alle proprie cariche elettive — il
preside Clementi e i presidenti di corsi di laurea — di rassegnare le
dimissioni; lo stesso faranno settimanaprossima gli altri due indirizzi
accademici, Psicologia e Filosofia. Ieri hanno preso posizione anche
gli specializzandi: "Auspichiamo — la nota — una quanto più solerte
risoluzione dello scenario che si sta delineando, affinché non venga
irrimediabilmente compromessa la simbiosi ospedale-università".
Le dimissioni, si diceva. Verranno formalizzate
direttamente a Roma, davanti al ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo:
"Gli abbiamo scritto una mail nella quale chiediamo di incontrarlo —
afferma Clementi —. Gli spiegheremo la situazione e i motivi del nostro passo
indietro". E poi? Per i camici bianchi, l’unica strada è il
commissariamento. Anche perché in pochi credono all’intenzione di Scala di modificare
le regole su criteri di scelta del rettore (oggi in mano ai Sigilli) e apertura
alla proprietà della struttura assistenziale (zero posti in Cda): "È
stato lui stesso — sostengono — a elaborare le ultime modifiche del
nostro statuto".
Quelle introdotte con un vero e proprio
blitz nell’agosto 2011, col placet di don Verzé, per estromettere dalla stanza
dei bottoni la Fondazione Monte Tabor da poco passata nelle mani del ticket
Ior-Malacalza. "È una crisi irrisolvibile — chiosa Clementi — siamo
in stallo da mesi". In realtà, allo studio c’è un’alternativa ben più
accattivante. Che però richiede molto tempo. Il numero uno di via
Olgettina, Giuseppe Rotelli, starebbe pensando a un ateneo nuovo di zecca, nel
quale far confluire tutti gli attuali docenti della Vita-Salute. A quel
punto, il ragionamento, i Sigilli si troverebbero a controllare una
scatola vuota.
..personalmente ne ho avuto notizia il 26 settembre a mezzo mail... e l'avevo ritenuta veritiera poichè ripeto Attila...ha pianificato tutto sin dai tempi della presentazione della sua offerta per rilevare il San Raffaele. Adesso Attila è passato alla fase 2 e questi dissapori - dietro il quale c'è sempre lui ad attizzarli, ben presto spaccheranno e svuoteranno l'Università Vita e Salute e..Attila...riconfermerà la sua nomea! Distrugge tutto ovunque lui passi! Il tutto per far soldi+soldi, nell'indifferenza generale ma soprattutto nel silenzio totale del suo giornale. Grazie a te e al il Giorno che riescono a farci leggere le vere notizie e senza filtri!
RispondiEliminaAttila? Com'è che in Italia chi deve tentare di rimettere a posto una struttura portata al fallimento dalla gestione truffaldina di una setta religiosa diventa un Attila? Perché è lui il cattivo, non quelli prima? Speriamo invece che riesca nel suo lavoro, dando nuova vita a ospedale e università. E se per farlo fa terra bruciata di chi è colluso con la precedente gestione, ben venga.
RispondiElimina..se per nuova vita...intendi..affossare una Ospedale...visto che non ha un piano industriale.....beh..dissento!
RispondiEliminaInoltre...."rimettere a posto" vuol dire...licenziare..o...sedersi in un tavolo e discutere seza imporre in maniera dogmatica la propria linea? Ma tu.. hai cognizione di quello che dici e di come si comporta il tuo amico Attila??? I dipendenti..sono per caso collusi? Guarda che il tuo amico Attila..ha potuto comprare quell'eccellenza. garzie adi dipendenti che vi hanno sempre lavorato con profesisonalità! salutami il tuo amico Attila...e fagli capire che può aver tutti i soldi di quesot mondo..ma alla fine dei suoi giorni terreni....sarà coem tutti gli altri= uno di noi!